Quando la moda parla di sé. E se a farlo è
un importante marchio d’Oltralpe, simbolo di raffinatezza, eleganza e tradizione,
allora non può che realizzarlo con una speciale esposizione che raccoglie il
meglio delle sue creazioni. Ecco svelato il presupposto alla base della
concezione e dello sviluppo della mostra “Chloé. Attitudes”,
volta a celebrare i 60 anni della Maison
creata da Gaby Aghion e ora satellite del gruppo Richemont.
Ospitata
dal Palais de Tokyo di Parigi e visitabile sono al 19 novembre, l’esposizione è
curata da Judith Clark e presenta sia creazioni conosciute che altre meno note
della griffe, oltre a piacevoli ri-scoperte provenienti dagli archivi storici
della Maison.
70
i capi esposti in nove spazi, che mostrano il lavoro degli stilisti succedutisi
nel tempo al timone della direzione creativa. Senza nemmeno leggere il nome, è intuibile chi siano dalla loro
cifra stilistica, dalla loro interpretazione – e relativa attualizzazione -
della storia del marchio: Gérard Pipart,
Karl Lagerfeld, Martine Stibon, Stella McCartney, Phoebe Philo, ecc.
Abiti, ma non solo… se è vero, infatti,
che la tradizione di una Maison passa anche dalle contaminazioni con le altre
forme d’arte, schizzi realizzati dal
1958 al 1985 e mai diffusi nonché diverse fotografie firmate dai più grandi
nomi internazionali – Helmut Newton, Guy Bourdin, Jeanloup Sieff, in testa – si
caricano di una valenza tutta propria, volta a esaltare lo spirito stesso della
mostra, che si spinge così oltre la mera celebrazione dell’anniversario del
marchio per rendere un singolare omaggio alla continuità e all’avanguardia
della sua storia. Uno stile caratterizzato da abiti semplici e innovativi
al tempo stesso, eleganti ma pratici: un
nuovo concetto di moda che andava delineandosi con l’affermazione di una nuova femminilità,
sempre più dinamica e intraprendente, giovane e libera. Uno stile accolto
con favore dal pubblico e apprezzato da icone del calibro di Jackie Kennedy, Brigitte Bardot, Maria
Callas e Grace Kelly.
Un percorso illustrato nel magico mondo
del marchio Chloé, alla scoperta della sua avanguardia stilistica e dei suoi
codici, che ne hanno fatto il principale protagonista dell’epoca nella
liberazione delle donne dalla rigidità strutturale dell’Haute Couture alla
volta dell’esaltazione della femminilità nelle sue forme, contribuendo in
maniera inestimabile alla definizione del moderno concetto di prêt-à-porter a partire dal nome stesso, che
si dice sia stato inventato proprio da Gaby Aghion.
Magica
cornice di un’esposizione così fascinosa, uno splendido allestimento,
caratterizzato da un susseguirsi di vetrine di varie dimensioni che dominano la
galleria. Invisibili
filtri di vetro, posti nella parte inferiore delle vetrine rivestite di legno
verniciato o pelle, trasformano la luce che li colpisce, riflettendola nelle
sfumature più sceniche. I modelli sono raggruppati per temi, a seconda delle
differenti caratteristiche e interpretazioni della donna Chloé.
Per
celebrare un anniversario importante come questo, la Maison ha deciso inoltre
di rieditare 16 capi iconici provenienti dai propri archivi: presentati al Palais de Tokyo, saranno
venduti nel prossimo mese di febbraio nelle boutique del marchio.
Un traguardo prestigioso, quindi, per
Chloé ma anche per il Palais de Tokyo, sede espositiva, che debutta con l’ambizioso
progetto “Fashion Program”, un
percorso esperienziale focalizzato sul mondo della moda e volto a reinventare i
classici codici utilizzati nelle presentazioni di capi d’abbigliamento.
Chloé. Attitudes
Palasi
de Tokyo, Parigi
Fino
al 19 novembre 2012
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