Lady a incarnare una gentil donna alla
quale ispirarsi, icona di stile, emblema d’eleganza, esaltante connubio di
classe, buon gusto e raffinatezza. Ma anche simbolico appellativo volto a
identificare la borsa per eccellenza di una delle Maison francesi che ha
scritto pagine indimenticabili nella storia della moda e del costume: Christian Dior. Una borsa da vera Lady,
che, come lei stessa, ispira suggestioni di stile e visioni di un’eleganza
senza eguali. E al pari di una Lady, ama ritagliarsi nell’immaginario
collettivo un ruolo di riferimento nel momento in cui si parla di classe e
prestigio. Un’identità sincretica, quindi, tra la personificazione umana e la
traslitterazione glamour, pronta ad adornare il braccio di molte donne con
garbo e femminilità.
Pezzo iconico della Maison – e di
riflesso della moda – la Lady Dior, borsa
regalata dalla première dame di Francia a Lady Diana nel 1995, è divenuta un
cult della storia del costume. In particolare, di quella pagina che vuole sposare lo stile a volti celebri, vere e
proprie icone, e a marchi in grado di segnare un’epoca con le loro creazioni,
tripudio di visioni, interpretazioni e cultura.
Un pezzo iconico, si diceva, che ora
viene celebrato dalla Maison con la mostra “Lady Dior as seen by” allestita negli spazi della
Triennale di Milano e visitabile fino al 4 novembre prossimo. Un’esposizione che già nel titolo svela gli
intenti del marchio: offrire una particolare contestualizzazione scenica a
tutte le interpretazioni che ne sono state fatte nel corso di questi anni da
numerosi artisti, attivi in campi diversi. Da Nan Goldin si passa a Jean-Baptiste
Mondino, da Loris Cecchini a Peter Lindberg a David Lynch e a molti altri ancora, in un’esaltazione concertata di quei tratti che riproducono un’estetica
fedele all’essenzialità di fine anni ’90, rendendola così senza tempo: l’impuntura
a cannage, le lettere dorate pendenti, i manici quadrati e la struttura rigida
sono i punti di riferimento riscontrabili in ogni rivisitazione artistica,
ciascuna contraddistinta per un suo particolare linguaggio artistico. A
corollario, “A new generation of Italian
artists”, una speciale collaborazione con l’Accademia di Brera, a sostegno della giovane creatività italiana
e volta a decretare la nuova propensione della Maison, sempre più vocata
all’arte in tutte le sue forme d’espressione, proprio com’era tipico di Monsieur
Dior.
Una mostra speciale, quindi, dalla
triplice finalità: in primis, un omaggio
all’indimenticato couturier, grande gallerista appassionato ed esperto, un tributo alla valorizzazione dei giovani
talenti e una celebrazione doverosa
a un’icona della Maison. Perché come si ama dire e ripetere, i confini tra
le arti – seppur parlate con linguaggi diversi – non hanno limiti e tendono a
un’armonica intesa di fatti e visioni.
Lady Dior As Seen By
Fino al 4 novembre
Triennale di Milano,
Viale
Emilio Alemagna 6, Milano
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