Inaugura domani, giovedì 18 dicembre 2014, presso Photographica FineArt di Lugano la
mostra “Storie di guerra”, ensemble di fotografie vintage scattate da
André Friedman, meglio noto come Robert Capa.
Attraverso gli occhi di questo grande fotografo vengono raccontate le guerre e
le tensioni internazionali che si sono verificate dal 1936 al 1954. Molti degli
scatti sulla Guerra Civile Spagnola provengono da un gruppo di negativi
ritrovato recentemente e noto con il nome The Mexican Suitcase, una
valigetta rinvenuta sul finire del 2007 e misteriosamente recapitata
all’International Center of Photography (ICP) di New York contenente 126 rotoli
di pellicola appartenenti a Robert Capa, alla sua compagna Gerda Taro e a David
“Chim” Seymour, eseguiti tra il 1936 e il 1939. Il fatto che i negativi
originali fossero scomparsi alla fine del 1939 e poi riapparsi nl 2007, ha reso
le immagini originali particolarmente rare e molte di esse, ai tempi furono
duplicate per poter essere pubblicate sulle riviste quali Regards, Ce Soir,
Vu e Life.
Oltre alle immagini della Guerra Civile di Spagna,
particolarmente efficaci, come quella raffigurante Ernst Hemingway mentre
discute a tavola di un’osteria con dei miliziani e un paio di fotografie
eseguite da Gerda Taro poco prima di morire nella battaglia di Brunete (1937),
ve ne sono diverse relative alla guerra Sino-Giapponese (Hankow 1938) nonché alla
Seconda Guerra Mondiale, sul fronte europeo con diversi scatti ripresi in Italia
con la 34° Divisione di Fanteria (Salerno e Napoli), in Francia con la IV
Armata di Patton fino alla liberazione di Parigi ed in Germania per documentarne
la resa. Visitando l’esposizione si passa poi ad alcune immagini scattate in
Israele nel 1948 dove Capa documenta l’insediamento dei primi profughi ebrei ad
Haifa e la vita nei kibbutz.
Biografia:
Robert Capa/André Friedman (1913 – 1954) inizia la
sua carriera come fotografo autodidatta e nel 1931 lavora come assistente per
Ullstein e dal 1932 al 1933 per Dephot (Deutscher Photodienst, il servizio
tedesco per la fotografia). Nel 1933, si trasferisce a Parigi, dove assume il
nome di Robert Capa e svolge l’attività di freelance. Le sue fotografie della
guerra civile di Spagna risvegliano grande attenzione: la prima serie contiene
già Morte di un repubblicano spagnolo, la sua opera finora più famosa e
più discussa. Per tutta la vita rimane fedele al mestiere dell’inviato di
guerra: soggiorna in Cina, Italia, Francia, Germania e Israele.
Il 25 maggio
1954 viene ucciso in Vietnam. La sua morte è la tragica conseguenza del suo
principio: “Se le tue fotografie non sono abbastanza belle, non sei abbastanza
vicino”. La sua capacità di sintetizzare con una sola immagine i sentimenti e i
dolori di un popolo dilaniato dalla guerra civile o dalla rivolta, suscita
grande ammirazione. Tutte le sue opere hanno un elemento in comune:
testimoniano il fascino che su di lui esercita l’uomo sempre in bilico tra la
volontà di vivere e la propensione all’autodistruzione. La grande passione per
il suo lavoro ne ha fatto il più famoso inviato di guerra del secolo: Capa ha
senza dubbio fatto scuola e costituito un esempio da imitare non soltanto nel
campo della fotografia, poiché la sua opera è al tempo stesso un manifesto
contro la guerra, l’ingiustizia e l’oppressione.
Robert Capa
STORIE DI GUERRA
Dalla guerra Civile Spagnola alla Guerra di
Indocina
Lugano, Photographica
FineArt
Dal 18/12/2014 al 30/01/2015
martedì – venerdì
09.00-12.30/14.00 – 18.00 sabato su appuntamento