La
cultura italiana protagonista d’Oltralpe in una tre giorni che mette in mostra
il meglio della fotografia. Un tris d’assi – Gian Paolo
Barbieri, Mario Giacomelli e Ferdinando Scianna
– dal 18 al 21 ottobre prossimi sarà protagonista alla Bourse de Commerce, nel
cuore di Parigi, di un eclettico e futuristico connubio tra moda e astrattismo, messo a punto da Artistocratic –
galleria online di fotografia d’autore – in occasione della quarta edizione
della fiera d’arte contemporanea di Cutlog.
Una
mostra particolare, con la quale indagare i meandri meno svelati dell’arte
fotografica; ma ancor più un dialogo tra i differenti linguaggi di quest’originale
forma espressiva, resa illustrata di stili, epoche e personaggi.
Protagonisti
gli scatti di tre grandi maestri che, in modo diverso, hanno immortalato la
moda del nostro tempo, portando su carta patinata tendenze e nomi del prêt-à-porter, chiavi di volta per comprendere quel grande e complesso fenomeno
qual è il costume. Ecco quindi l’immagine
di una moda colta negli scatti
glamour di Gian Paolo Barbieri – che ha ritratto le più grandi icone di
stile – così come negli eleganti
fotogrammi in bianco e nero della prima campagna di Dolce&Gabbana firmata
da Ferdinando Scianna nonché nell’astrattismo
contemporaneo delle opere di Mario Giacomelli.
Tre modi di dire diversi per tre rappresentazioni uniche nel loro
genere, distinte nella forma ma identiche nel contenuto: l’eccezionalità della
moda made in Italy. Una moda incantevole, raffinata e audace al tempo stesso,
elegante ma sensuale: abiti e accessori che accarezzano il corpo nella sua
sinuosità e lo rendono all’obiettivo in tutta la sua potenza enigmatica e
fascinosa, catalizzatore di attenzioni, sguardi e ammirazione.
Gian Paolo Barbieri è il padre
della fotografia di moda modernamente intesa, ideatore – insieme a un altro
grande maestro, Valentino – del concetto di campagna pubblicitaria tuttora oggi
utilizzato dalle riviste patinate. A lui il plauso d’aver messo il mondo in
posa, interpretando le più belle ed eleganti pagine dello stile. Ha collaborato con i più grandi stilisti,
lavorando in prima linea allo sviluppo e alla consacrazione del fenomeno del prêt-à-porter insieme ai più importanti interpreti dell’ideale
femminile: Giorgio Armani, Gianni Versace, Gianfranco Ferrè e il già citato
Valentino. Ha dato vita a un nuovo
modo di fare fotografia di moda, cambiandone le tecniche, complice lo studio
particolare delle luci e l’accurata scelta di ambientazioni esterne, come
nel caso di un vero e proprio set cinematografico: dalle parole dello stesso
Barbieri “la foto di moda è un’emozione sui nostri sensi. È una sensazione e
una seduzione…”.
A Parigi, Barbieri porta il glamour di un’adorabile – quanto
indimenticabile – Audrey Hepburn avvolta in un vestito di raso nero insieme
all’ironia degli scatti realizzati per Vogue negli anni ’70: le modelle diventano
come per magia regine di luoghi quasi surreali, complice l’utilizzo del bianco
e nero nonché dei colori pop. Sono gli
anni di Mirella Petteni e di Veruschka, progenitrici delle moderne top
model, ma soprattutto protagoniste di quello che diventerà un fenomeno di
tendenza, ponendo l’Italia quale riferimento di stile e buon gusto. Le
sue immagini hanno dettato il gusto e lo stile della società, divenendo oggetto
d’esposizione nei musei di tutto il mondo, dal Victoria and Albert Museum alla
National Portrait Gallery di Londra, al Kunstforum di Vienna.
Cambiano
l’impostazione e il registro, ma non le finalità intrinseche. Ecco quindi che
le opere di Mario Giacomelli,
custodite nell’Archivio Mario Giacomelli Sassoferrato e raccolte nel libro “Mario Giacomelli. Sotto la pelle del reale”,
seguono una ricerca artistica che si
allontana sempre di più dalla rappresentazione fedele della realtà,
privilegiando la scoperta di nuovi lidi e altre dimensioni, caratterizzati da
relazioni e incontri del tutto nuovi. Il fine ultimo? Avventurarsi nell’inesplorato, alla volta di nuove realtà, in cui
percepire a tuttotondo la preziosità intrinseca dell’esistenza. Nell’ambito
del suo percorso artistico, che si tratti di “Poesie in cerca d’autore”, “Motivo suggerito dal taglio dell’albero”,
“Metamorfosi della terra”, “Presa di coscienza sulla natura”, Giacomelli utilizza un linguaggio
fotografico complesso, sempre meno figurativo e fortemente vocato all’immagine,
che viene dapprima pensata, poi fotografata e infine lavorata in camera oscura.
Una ricerca continua di quell’ideale
mediazione tra realtà e fantasia, che trova validazione in immagini volute e
cercate, al pari di un pensiero.
Last but not least, Ferdinando
Scianna, il primo italiano a far parte del team della prestigiosa Agenzia
Magnum. Dopo l’importante mostra “La Geometria e la Passione” tenutasi nel
2009 presso la Maison Européenne de la Photographie, torna nella Ville Lumière per presentare la fotografia d’autore, che ha
come protagonista la fascinosa modella Marpessa in eleganti abiti firmati
Dolce&Gabbana. Una
collaborazione a tre, nata attorno all’idea della bellezza che viene da dentro.
Una foto di moda, quindi, si spinge oltre la semplice rappresentazione
estetica: racconta una storia, ritrae la bellezza, svela un’ispirazione. Le
foto di Scianna romanzano la Sicilia: i suoi abitanti – protagonisti insieme a
Marpessa del set -, le sue luci e le sue ombre, i suoi rituali, la sua
religiosità. Una lettura straordinaria e originale della Sicilia, che è valsa a
Scianna il Premio Nadar.
Un felice sodalizio
tra tre grandissimi interpreti dello stile fotografico, ciascuno con la propria
visione e un personale linguaggio. In ogni caso, comunque, ammiriamo estasiati scatti che parlano di moda in modo
concreto, riconducendo a una realtà ben precisa nonostante gli esercizi formali
e i tecnicismi. Immagini che raccontano di un mondo e di scene di vita
quotidiana, ripercorrendo l’eccezionalità dello stile e del glamour, note di
fondo di una sublime eleganza senza tempo.
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