Una Parigi che si propone al pubblico
in grande spolvero di moda quella dell’estate 2012, dedicando mostre a
personalità che ne hanno siglato le pagine più importanti. Oltre a quelle
dedicate a Cristóbal
Balenciaga e Comme des Garçons (http://anitapezzotta.blogspot.it/2012/04/leisurebalenciaga-e-commes-des-garccons.html),
ospitate presso la Cité de la Mode e du Design, la Ville Lumière
omaggia anche gli artisti e i couturiers che nel ‘900 hanno impresso una svolta
determinante nell’arte del costume teatrale francese. Con l’esposizione L’étoffe de la
modernité, allestita tra la Bibliothèque-Musée de l’Opéra e
Palais Garnier, si pone l’accento sull’avvento dei Ballets Russes nel XIX
secolo e sul loro carico di novità, fautore di una vera e propria rivoluzione
estetica nei costumi di opere e balletti dell’epoca, concepiti per assecondare
diligentemente libretti, partiture e coreografie. Esposti modelli, accessori,
maquettes e fotografie, tra i quali spiccano le creazioni firmate dai
pittori della troupe di Diaghilev, melange colorato di accenti sia slavi che
orientali: se di Alexandre Benois sono ammirabili le quaches dei
costumi per l’opera Rimsky-Korsakov, di Léon Bakst viene presentata
la preziosa parrucca indossata da Nijinsky nel suo balletto L’après-midi d’un faune. Una svolta
epocale che, da allora e nei decenni a venire, ha visto il coinvolgimento
d’innumerevoli artisti, chiamati a firmare i costumi di nuove creazioni: Giorgio
De Chirico, Fernadn Léger, Marc Chagall, André Masson. Gli anni ’60
vedono il debutto degli stilisti sul palcoscenico dell’Opéra: di Yves
Saint Laurent e della sua felice
nonché duratura collaborazione con Roland Petit sono in mostra i
figurini di Notre Dame de Paris e il
modello del costume di Phoebus, di Kenzo le maquettes per Il flauto magico di Mozart con la regia
di Robert Wilson, di Christian Lacroix il micro tutù realizzato
per il balletto di Karole Armitage Lea
anges ternis. E proprio a lui, al couturier che più di ogni altro è
diventato il costumista par excellence
del teatro francese, è dedicata la speciale esposizione Christian Lacroix, La Source er le
ballet de l’Opéra de Paris, al Centre
national du Costume de scène di Moulins, immenso museo-archivio poco distante
dalla capitale. Protagonisti i figurini, i costumi e gli accessori realizzati per il balletto La Source, capolavoro perduto ricreato dal coreografo Jean-Guillaume
Bart la scorsa
stagione e interpretato
da Lacroix con il suo caratteristico eclettismo. Una delle immagini più
emblematiche dello stile del couturier è con ogni probabilità quella delle
ninfe, vestite di organza giapponese e adornate di cristalli Swarovski; a
corollario, la preziosa sontuosità delle tuniche e dei pantaloni delle
odalische, confezionati con sari indiani in seta. Dulcis in fundo, i tocchi
caucasici che s’impongono con gli abiti dei personaggi del folklore, tripudio
di colori vivaci e broderie artigianali.
L’étoffe de la modernité
Bibliothèque-Musée de l'Opéra
Palais Garnier
Dal 19 giugno 2012 al 30
settembre 2012
Christian Lacroix,
La Source et le Ballet de l'Opéra de Paris
Centre national du Costume de
scène
Dal 16 giugno al 31 dicembre
2012
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