Turbulences, ovvero “il movimento disordinato della folla”. Questa la rappresentazione
configurata del termine. La stessa che fino al 16 settembre trova validazione –
con tanto d’indagine ad hoc - presso l’Espace Culturel Louis Vuitton a Parigi sugli Champs-Elysées.
Una rappresentazione semantica che vanta un estimatore quale Leonardo da Vinci che per primo s’interessò
a questo particolare fenomeno, approcciando l’utilizzo del termine “torbolenza”. Animato dalla sua
emblematica e visionaria curiosità, osservò
e disegnò con un’attenzione tutta particolare e una dovizia minuziosa
quell’attimo di transizione che porta da un esito stabile e indisturbato a uno
vorticoso o, in altre parole, turbolento: un punto di partenza e non ritorno per la derivazione di intrecci,
spirali, volute e motivi che si rigenerano senza limiti. Contrariamente
agli altri stati della materia, il genio
osservò che i procedimenti turbolenti sono estremamente instabili,
irreversibili ma, soprattutto, imprevedibili.
Oggigiorno,
moderne tecnologie e strumentazioni
tradizionali, immagini virtuali e disegni tout court, supportano gli studi
messi a punto dagli artisti, compensandosi ed esaltandosi nelle rispettive
specificità. Studi la cui primaria
finalità è l’esplorazione delle molteplici potenzialità plastiche e filosofiche
della nozione stessa di turbolenza, elaborando, al contempo, diversi sistemi si
notazione grafica, pittorica e scultorea con i quali “cartografare” questi
movimenti sconcertanti e estemporanei della materia. In uno spazio coinvolgente
e totalizzante, le installazioni video di Pascal
Haudressy e Pyoichi Kurokawa
mescolano sapientemente immagini, suoni
e sculture; soffi e vortici
producono invece turbini d’aria o
d’acqua nelle opere di Atilla Csörgo, Zilvinas Kempinas, Petroc Sesti e Jorinde Voigt; pareti che sembrano liquefarsi, invece, chez Loris Cecchini, sculture in
continua evoluzione - in funzione dell’alternarsi dei campi magnetici - da Sachiko Kodama; onde e flussi meccanici sono invece i protagonisti dei lavori di Elias Crespin; e poi ancora, campi colorati turbolenti, ça va sans dire, con cui Miguel Chevalier esplora attraverso i
corpi e lo sguardo lo sconfinato ed eterno movimento della materia e pixel in continua evoluzione per Angela Bulloch, in una sorta d’irrefrenabile
e frenetica successione d’istanti, volti al completamento ideale di un utopico
stato di tranquillità, perlomeno apparente.
Questo il contenuto di
Turbulences,
percorso espositivo curato da David Rosenberg e Pierre Sterckx e movimentato da flussi continui, che cattura lo spettatore in un vortice e lo
invita a non stazionare passivamente ma, al contrario, a muoversi tra le opere
alla ricerca della sua specifica turbolenza. Undici gli artisti in mostra, di diversa nazionalità, che si addentrano
nell’esplorazione della turbolenza per giocare con essa, in una resa formale dai
tratti artistici, psicologici e filosofici. Vortici, accelerazioni, flussi, effervescenza: questo e molto altro
trova validazione nelle opere esposte che, ben lontane dall’idea dissacrante di
caos totale, si pongono a suggello dei turbini generatori di processi,
strutture e forme in continua evoluzione. E così, quasi come per magia, l’ordine e il disordine si trovano
combinati tra loro per dare vita a un felice sodalizio, situazione ideale per
una rappresentazione dinamica dell’esistenza umana nel suo essere più profondo.
L’Espace
Cuturel Louis Vuitton, inaugurato nel 2006, è un luogo
d’espressione artistica e culturale aperto al pubblico. Situato sugli
Champs-Elysées, al settimo piano della boutique parigina della Maison. L‘Espace
indaga il tema del viaggio attraverso
l’allestimento di esposizioni d’arte. Contemporaneamente, un nutrito calendario d’incontri,
conversazioni e performance realizzate ad hoc, offrono l’opportunità per scambiare
riflessioni e opinioni sulle opere esposte, aprendo così le porte a un pubblico
eclettico, amante dell’arte, declinata nelle sue molteplici forme espressive.
L’Espace diviene così un luogo magico, in cui il sapere si elabora in un’esplorazione condivisa dei linguaggi, nutrita
dal pensiero di ciascuno.
Turbulences
21
giugno — 16 settembre 2012
Espace
culturel Louis Vuitton
60, rue de Bassano
101, avenue des Champs-Élysées
75008
Paris
T.
+33 1 53 57 52 03
F. +33 1 53 57 52 32
Lunedì
- sabato 12.00 - 19.00, domenica 11.00 - 19.00
Nessun commento:
Posta un commento