Oltre
a quello col viaggio, Louis
Vuitton vanta il prezioso e irrinunciabile rapporto con l’arte,
un universo di significati, valori ed espressioni che contraddistinguono il
carattere della Maison. Come dimenticare, infatti, le collaborazioni con
esponenti contemporanei del calibro di Stephen
Sprouse, Takashi Murakami o Richard
Prince?
Una
tendenza messa a punto dal direttore creativo Marc Jacobs e perpetuata con costanza e dedizione per indagare le
infinite forme di contaminazione tra due mondi – l’arte e la moda- così
apparentemente distanti ma, in realtà, più vicini di quanto si possa
immaginare. L’una prende vita nell’altra, in un continuo rimando d’ispirazioni
figurative che evocano precise istanza semantiche.
Forte
di questa amorevole liaison, la Maison francese ha recentemente
presentato la collezione “Louis
Vuitton – Yayoi Kusama”. Un lancio mondiale coinciso con il vernissage
della mostra Kusama al Whitney
Museum di New York – visitabile sino al 30 settembre 2012 - e di cui Vuitton è
partner; un omaggio all’artista giapponese Yayoi Kusama, per la quale Marc Jacobs nutre una
grande ammirazione, e all’amore della Maison per l’arte. Frutto di una collaborazione tra Yayoi Kusama e Marc Jacobs, la
collezione interpreta i lavori più emblematici della produzione decennale
dell’artista, mettendone in luce i tratti caratteristici. Dai pois (polka dots) ai “nervi” biomorfici
(nerves), dalla rete infinita (infinity nets) ai fiori (flowers) e alle zucche
(pumkin), è tutto un esplicito e immediato rimando all’heritage artistica e
personale di Kusama, reinterpretata in abiti, accessori, scarpe, borse e bijoux
prêt-à-porter,
divenuti la base su cui l’artista ha dipinto le sue particolari cifre
stilistiche. Et voilà! come d’incanto, dispiegarsi un mondo a pois, tratto per
antonomasia dello stile Kusama: pois
trattati con colori intesi e negli abbinamenti più accessi, come bianco e
rosso, giallo e nero, bianco e nero, bianco e blu, in un netto e deciso
contrasto cromatico, volto a enfatizzare proporzioni, forme e volumi; pois che
ricoprono abiti e accessori in maniera illimitata, giocando con i dettagli e lo
spirito intrinseco di borse e co., sulle note di un moto perpetuo, in bilico
tra equilibrio e fantasia, fatalità e illusione. Un dinamismo arzigogolato,
dominato in apparenza da una certa stabilità, che conduce per mano
all’incantato mondo di Kusama, fatto di colore e immaginazione. Un universo
cinetico, in bilico tra il pop e il surreale, inquietante come può essere
qualsiasi esplorazione che si addentri nei meandri dell’inconscio, m al tempo
stesso energico e accattivante, intenso e attuale.
Una sorta di
viaggio illusionistico che proietta lo spettatore dal suo luogo fisico a una
dimensione impalpabile ma affascinante;
complice l’allestimento ad hoc realizzato nelle vetrine delle boutique Louis
Vuitton di tutto il mondo, è una pacifica proliferazione di inconfondibili
segni ad accompagnare l’immaginario umano in questo meraviglioso viaggio: sculture per le vetrine dalla forma di
“nervi” biomorfici, macro fiori e pois rossi su sfondo bianco, emblemi dello
stile Kusama e delle creazioni realizzate per la collezione dedicata. E se per Kusama questa collaborazione
rappresenta il modo con cui veicolare al
mondo il suo messaggio “Love Forever”
e rientrare a pieno diritto nel mondo della moda (già esplorato tra il 1967 e
il 1969, realizzando sfilate, progettando abiti e aprendo una boutique), per Louis
Vuitton diviene un’occasione per sviluppare una serie di azioni strategiche –
come è tradizione della Maison -, volte a promuovere e ribadire il suo legame
con l’arte. Diverse le tappe in cui il brand
s’impegna attivamente, a partire dalla retrospettiva a New York, organizzata dalla Tate Modern di Londra, in collaborazione con il
Museo National Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, Centre Pompidou di Parigi
e il Whitney Museum of American Art di New York. In mostra, i 60 anni di produzione artistica e creativa di Kusama, con
grande enfasi sui momenti di più intensa innovazione e i molteplici talenti
dell’artista che, complice il riconoscimento e l’approvazione riscontrati
da parte del pubblico, ha sperimentato
un’incredibile gamma di esperienze e forme d’arte: dalla pittura al
disegno, dalla scultura ai film, dalle performance alle installazioni
immersive. La mostra si snoda cronologicamente, in una sequenza di stanze,
ciascuna dedicata ad una diversa fase artistica: dalle tele ricoperte da
infiniti motivi a pois ad ambienti travolgenti, la retrospettiva riflette la
visione unica del mondo che Kusama ha da sempre manifestato. Retrospettiva, ma
non solo. A conferma del suo impegno nel mondo dell’arte e in virtù
dell’inaugurazione del progetto Young Arts Project a Londra, Louis
Vuitton si è attivato in prima linea rendendo
itinerante l’esposizione di Kusama: New York, infatti, rappresenta l’ultima
tappa di un percorso che ha già toccato grandi capitali europee come Londra, Parigi e Madrid. A corollario,
numerose opere d’arte sono state esposte all’interno di uno spazio dedicato
nello store Louis Vuitton di New Bond Street. Last but not least, a dimostrazione della totale dedizione e
dell’amore del brand per l’arte, la Maison ha messo a punto una divertente
applicazione in grado di trasformare le immagini dell’artista in opere d’arte
uniche e ispirate al suo inconfondibile stile. Un viaggio di stile visionario e
artistico, cromatico e cinetico. Alla scoperta del fascinoso mondo di Yayoi
Kusama, declinato sulle note di Louis Vuitton.
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