Giuseppe,
confidenzialmente “Beppe”, classe 1929. Stile ed eleganza da vendere per
quest’uomo – Beppe
Modenese - dall’intelletto
lungimirante, tanto da cogliere prima di ogni altro negli anni ’70 le
potenzialità e la portata del prêt-à-porter italiano
e dedicarsi appieno, creandoci attorno una vera e propria professione – quella
del comunicatore di moda -, completamente nuova per l’Italia dell’epoca. Public relation, organizzatore di eventi per la moda e
nella moda, stratega dell’immagine del made in Italy nel mondo e, per passione,
creatore di una collezione di gioielli per il marchio Faraone. Modenese, definito dal Women’s Wear Daily “Primo
Ministro della Moda Italiana”, traendo spunto dai dogmi e dagli insegnamenti di Giovanni Battista Giorgini, ha
“sposato” la causa degli stilisti
italiani che stavano emergendo nella seconda metà degli anni ’70, affiancandoli e supportandoli nella loro affermazione dapprima
nazionale e poi internazionale: realizzare un solo centro di sfilate
in modo da non costringere compratori e giornalisti a impervie peripezie da un
luogo all’altro di Milano, convinto sostenitore che l’unione, seppur in
sfilate non collettive ma individuali, poteva dare man forte all’immagine del prêt-à-porter italiano,
proiettandolo nel firmamento delle eccellenze senza tempo. Un intuito acuto e
una predisposizione all’interattività l’hanno spinto ad allearsi con l’Associazione Industriali dell’Abbigliamento,
ponendo così le basi per il Modit e
il Centro Sfilate, che negli anni
’90, organizzato dalla Camera Nazionale
della Moda Italiana, di cui Modenese
è Presidente Onorario dal 1998, è diventato Milano Collezioni. Un’idea vincente, imitata immediatamente dai
cugini d’Oltralpe con il Carousel du
Louvre. A Modenese il plauso d’aver
tenuto a battesimo e aver accompagnato per mano, quasi come un vero e proprio pater familias, molti stilisti nel loro
debutto e nel loro successivo cammino professionale, soprattutto quando questi
esordivano negli Stati Uniti. La sua
attività inizia nel 1952, quando, approdato a Milano da Alba, trova lavoro
presso il Ridotto, un particolarissimo negozio aperto da Giorgini e da Olga
di Gresy, la fondatrice della maglieria Mirsa in via Montenapoleone, una sorta
di proscenio per la più raffinata tradizione artigianale e manuale italiana. A
Modenese e alla napoletana Paola Carola viene affidata la gestione. Quasi contemporaneamente, la televisione,
che ancora stava attraversando una fase sperimentale, gli offre una rubrica di
moda e di arredamento, tenuta per dieci anni. Negli anni ’60 si occupa di comunicazione e immagine per un colosso
qual è la Dupont de Nemours e per la Commissione Tutela Lino. I primi passi
di un cammino professionale inarrestabile, lanciato verso un futuro costellato
di successi e ruoli prestigiosi, che, di diritto, l’hanno reso protagonista
della storia della moda italiana: dal
1976 è responsabile delle pubbliche relazioni e dell’ufficio stampa di Idea
Como, nel 1977 è la volta del Mipel (Mercato Internazionale della Pelletteria)
e nel 1979 di Ideabiella. È stato consulente
della Rinascente e della presidenza della Fiera di Milano. Oltre ai già
citati Modit e a Milano Collezioni, ha
contribuito, in collaborazione con l’Associazione Industriali Abbigliamento,
all’ideazione e all’organizzazione di Anteprima, Ideamaglia e Contemporary.
Numerosi tanto quanto prestigiosi gli incarichi e i riconoscimenti avuti negli
anni, che brillano come stelle nel leggendario universo della moda: nel 1998 inizia la sua collaborazione con
Expo Cts per la manifestazione Milano Internazionale Antiquariato, una collaborazione
rinnovata nel 2003 ed estesa alla realizzazione di tutte le manifestazioni
legate alla moda; nel 1999
l’Associazione Sitex gli affida la consulenza e l’ufficio stampa della Fiera
Internazionale Moda In; nel 2001 è
Presidente del MittelModa Premio;
nel luglio 2002 Donna Franca Ciampi gli consegna La Lupa Capitolina, che insieme all’Ambrogino d’Oro del 1994 e alla Rosa
Camuna del 1999 completa la triade delle più alte onorificenze italiane.
Onorificenze che proseguono nel 2003 con la Medaglia
d’Oro della Città conferitagli dalla sua città natale, Alba, e con il Sigillo d’oro di Federico II
consegnatogli in onore della carriera dalla Regione Puglia. Una vita piena di
successi, trionfi e acclamazioni; mai gridata o ostentata, ma condotta con
garbo e discrezione, sulle note di una classe innata e di una ricercatezza
vestimentaria pressoché unica, che l’hanno reso ambasciatore di stile oltre che
d’intelletto.
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