Tra pochi giorni avrà inizio Pitti Uomo,
importante evento dedicato alle tendenze che caratterizzano la moda maschile
per la prossima primavera-estate.
Una manifestazione prestigiosa che ogni anno
– a cadenza semestrale – mette in mostra l’estro delle migliori griffe,
anticipando con amabile puntualità quello che sarà lo stile che verrà. Una manifestazione che, nonostante l’avanguardia
dei suoi contenuti, rientra nel quadro d’insieme ben più articolato di una
storia che affonda radici profonde, ancorate al passato glorioso della moda
italiana. Al momento della sua costituzione, avvenuta nel 1988, Pitti
Immagine è fiero di un’esperienza pluridecennale nell’organizzazione di eventi
fieristici per la promozione della moda stessa. Alla lunga stagione delle
sfilate ospitate nella celeberrima Sala Bianca, antesignana delle più moderne
passerelle, sotto la vigile direzione di Giovanni Battista Giorgini, iniziata
nel 1951 e conclusasi nel 1965 con il ritiro del suo ideatore, è seguito infatti
un periodo di rilancio dei defilé fiorentini, trainato dalla felice e lungimirante intuizione di Franco Tancredi: legare il Centro di Firenze per la moda italiana – l’organismo
costituito nel 1954 per promuovere e coordinare le manifestazioni fiorentine –
all’industria in piena espansione, scegliendo come interlocutore privilegiato
la grande distribuzione in Europa, Stati Uniti e Giappone. Il nuovo
programma di sviluppo inaugurato da Tancredi contribuisce ad imprimere una
forte caratterizzazione geografica alla moda italiana: prende così forma concreta una vocazione alquanto differente tra Roma e
Firenze – le due vetrine d’eleganza che in quegli anni si spartiscono i
riflettori dello stile –, sancita nell’accordo sottoscritto nel 1967 con la
Camera Nazionale della Moda che decreta il definitivo spostamento delle sfilate
di Alta Moda a Roma negli atelier dei sarti, mentre a Firenze restano le
collezioni di Boutique e Maglieria.
Sotto la guida di Tancredi, Firenze diviene
sede di prestigiose e specializzate manifestazioni fieristiche, ampliate sempre
di più nel corso degli anni. Al 1972
risale la prima edizione di Pitti Uomo,
la rassegna di abbigliamento e accessori maschili che, nata essenzialmente per
la promozione della migliore industria italiana sui grandi mercati esteri,
acquista col tempo una caratura internazionale anche dal lato dell’offerta. Nel 1975 è la volta di Pitti Bimbo, che intercetta i mutamenti
di consumo delle famiglie e presenta l’alta qualità dell’abbigliamento per
bambini. Nel 1977 nasce Pitti Filati
che, grazie alla selezione dei filati e alla ricerca sulle tendenze, diventa
subito punto di riferimento per il mondo dei produttori di maglieria e per gli
stilisti. Nel 1978 è invece il turno di Pitti
Casa, pensato come salotto esclusivo per la presentazione della
biancheria per la casa.
All’inizio degli anni Ottanta, in
concomitanza con lo spostamento degli eventi fieristici fiorentini dalla Sala
Bianca nei padiglioni della Fortezza da Basso, il moltiplicarsi delle
manifestazioni e la sempre più agguerrita concorrenza tra le città della moda
evidenziano la necessità di dare al
Centro di Firenze per la moda italiana una struttura più efficiente. A questo scopo,
nel 1983, viene creato il Centro Moda, società a cui si conferisce piena
attività operativa: un primo passo verso il diretto coinvolgimento degli
imprenditori industriali nella gestione delle fiere. Una grande svolta si ha nel 1987 quando Marco
Rivetti del Gruppo GFT, protagonista del connubio impresa/stilisti,
viene nominato presidente e amministratore delegato del Centro Moda, che l’anno
successivo cambia nome e identità diventando Pitti Immagine.
La
nascita di Pitti Immagine rappresenta una tappa importante nella storia
di Firenze quale capitale della moda italiana – la città inizia una nuova fase
di riqualificazione del proprio ruolo nel panorama nazionale e internazionale -
e nell’evoluzione della mappa della geografia italiana dello stile. Negli anni Novanta, infatti, si sono
consolidati gli assetti delineatisi nei decenni precedenti: gli stilisti e l’industria donna a Milano, l’Alta Moda a Roma,
l’industria uomo e degli altri settori del tessile-abbigliamento a Firenze.
Negli anni Novanta - sotto la guida di Vittorio Rimbotti - il Centro ha diversificato le
attività e le partecipazioni a supporto della moda – dalle fiere ai grandi
eventi (Biennale di Firenze), dalla formazione (Polimoda) ai saloni esteri
(Ente Moda Italia) e all’editoria (Edifir) –, mentre con Raffaello Napoleone si è affermato
un modello fieristico basato su selezione dell’offerta, varietà delle
collezioni, strategie innovative e integrate di marketing e
comunicazione.
Nell’ultimo decennio, con la presidenza di Gaetano Marzotto,
le attività di Pitti Immagine si
sono articolate attorno a un concetto sempre più ampio di moda. Ne sono
testimonianza, fra le numerose iniziative, la Fondazione Pitti Immagine Discovery, che si occupa di
ricerca sui circuiti creativi che la moda instaura con i linguaggi dell’arte
contemporanea, dell’architettura e della comunicazione, e l’ampliamento del
portafoglio fieristico-espositivo con il network
di saloni donna Touch!, NeoZone e Cloudnine, con la manifestazione internazionale di moda donna, uomo e bambino per la
grande distribuzione Modaprima, con Pitti_W-Woman
Precollection – il nuovo salone-evento dedicato alle pre-collezioni
donna – e con Vintage Selection,
la mostra mercato di abbigliamento, accessori e oggetti di design vintage.
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