Se il cinema sta alla moda e la moda sta alle donne, allora il
mondo della settimana arte sta all’universo femminile: un sillogismo dalla logica
formale perfetta, magari non assoluto dal punto di vista concettuale, ma
particolarmente veritiero per alcune sfumature che delineano – e accomunano –
queste tre dimensioni del creato. Pensiamo per esempio alla seduttiva Angelina Jolie avvolta di satin per The Tourist; alla fidanzata fedele e
raffinata Gwyneth Paltrow dagli
abiti a corolla ne Il Talento di Mr. Ripley;
a un’affascinante Katharine Hepburn
in Tempo d’estate, che da donna sola
si trasforma in un’amante passionale, complice una progressione graduale,
fisica e materica del proprio guardaroba; alla femme fatale Helena Bonham Carter fasciata in
principeschi velluti devoré di Fortuny ne Le
ali dell’amore; alla strepitosa Silvana
Mangano avviluppata nei lini di Morte
a Venezia o sbarazzina nei calzoncini estivi di Mambo: alla fascinosa Florinda
Bolkan, tripudio di raffinatezza ed eleganza nelle mises essenziali di Anonimo Veneziano. Un elenco che
potrebbe proseguire all’infinito, in cui gli elementi comuni sono due: donne meravigliose e abiti di scena che le
hanno rese vere e proprie icone di stile, dapprima davanti alla macchina da
presa e in seguito agli occhi del pubblico. A una simile esemplificazione
materiale, si aggiunge la poesia degli abiti da red carpet, tripudio di creatività,
abilità ed estro: una nota per nulla trascurabile, che denota l’amore spasmodico del cinema per gli
accenti glamour della moda e la fascinazione smodata di quest’ultima per la
magia infusa dalla settima arte. Una liaison di cui ormai si è persa
l’origine, da ricercare, forse, nelle pagine più pregnanti delle due
discipline. Un amore incondizionato, il loro, che le ha accompagnate nel tempo,
chiamandole vicendevolmente in causa e legandole all’infinito in una resa
ottimale di stile e rimandi. Una
contaminazione tra le più esemplari e autentiche, che nella configurazione
femminile trova la sua massima libertà d’espressione, tramutando in tratti
concreti quanto è evocato per mezzo di semplici tagli, forme e volumi. Gli
abiti prendono forma grazie alle star cinematografiche che li indossano e il
cinema, di riflesso, parla di sé anche e soprattutto per merito dei proprio
interpreti, esemplari portavoce dei tessuto semantico e delle trame
rappresentate. Ma non solo…con la loro personalità, ma soprattutto con gli
abiti di scena indossati, i protagonisti dei film contribuiscono alla perfetta
resa formale ed emozionale dell’intera sceneggiatura. La scelta dei costumi, pertanto, così come dei personaggi non è
casuale, bensì rappresenta un momento cruciale per l’ottima riuscita della
pellicola. Quale migliore città,
quindi, se non Venezia per celebrare questa triplice liaison? Con la sua eleganza
diffusa, il suo amore per il gentil sesso e la sua naturale – ormai consueta -
vocazione a celebrare la settima arte, la Laguna si presenta come la sede
ideale per ospitare una mostra speciale i cui protagonisti sono la moda, le
donne e il cinema, in una sinergica esaltazione dello stile tout court. “Trame di moda – Donne e stile
alla Mostra del Cinema di Venezia” è il titolo dell’esposizione che ha aperto i battenti il 1° settembre al Museo di Palazzo Mocenigo e visitabile
sino al 6 gennaio 2013. In mostra
più di settanta capi provenienti dalle collezioni, dalle maison di moda e dai
costumisti più famosi del mondo, utilizzati nei film girati nella magica città
di Venezia, oltre a documenti d’eccezione – fotografie, schizzi,
video-interviste ad attori e costumisti realizzate appositamente per questa
esposizione – e filmati d’epoca grazie
ai quali offrire al pubblico un’opportunità assai rara: ammirare dal vivo una
realtà produttiva e culturale unica, come è quella nata dalla trait d’union del
cinema e della moda, per dialogare con essa e constatarne le potenzialità
intrinseche.
Un viaggio immaginifico
attraverso un mondo fascinoso e inesplorato, di cui molto s’ignora, progettato
e curato da Fabiana Giacomotti - scrittrice e docente di Scienze della
moda e del Costume alla Sapienza di Roma - e Alessandro Lai - costumista e
storico dell’arte -, reso possibile da un allestimento
ad hoc, dal grande impatto scenico ed emozionale a cura di Sergio
Colantuoni. Un’esplorazione sofisticata nei meandri dello stile, declinato
nelle particolari corrispondenze fra i costumi dei grandi film girati nella
città lagunare, la moda attuale che a questi film - e a queste suggestioni
- si è ispirata e i preziosi capi conservati in museo.
La mostra non tralascia di
considerare il benché minimo dettaglio, nella visione di una resa globale
completa ed esaustiva dell’intricato mondo della moda e del cinema. E le star del grande schermo entrano in
gioco proprio in questo momento: edulcorare gli aspetti curatoriali, invitando
lo spettatore in un viaggio esplorativo, reso più agevole dalla familiarità dei
loro volti e dei loro costumi che, in men che non si dica, catapultano con la massima
discrezione in una dimensione, fatta d’incanto, magia e poesia.
Film, modelli, epoche storiche si alternano negli spazi
blasonati di Palazzo Mocenigo, offrendo uno spaccato della società e dello
spettacolo, ma più in generale del nostro tempo, affrontato da molteplici punti
di vista.
Allo spettatore, quindi, l’opportunità di approfondire concetti e idee da più
parti, arrivando a un risultato finale frutto dell’azione concertata
d’ispirazioni legate tra loro nella più profonda realtà d’essere.
Trame di moda – Donne e stile alla Mostra del Cinema di Venezia
A cura di: Fabiana Giacomotti e Alessandro
Lai
Coordinamento: Chiara Squarcina
Progetto di allestimento: Sergio Colantuoni
Museo di Palazzo Mocenigo, Santa Croce 1992
Dal 2 settembre 2012 al 6 gennaio 2013
Info e approfondimenti: mocenigo.vistimuve.it
Nessun commento:
Posta un commento