Un battito d’ali, un peccato di gola all’ora del tè, la
seduzione del pizzo, la forza concettuale dei grafismi, il fascino del classico
che ritorna.
Questo e molto altro alimenta le ispirazioni di Francesco
Ballestrazzi, il “cappellaio” più fantasioso del momento, tripudio di estro e
italianità, spirito vitale amante dell’arte in tutte le sue forme
d’espressione.
Un talento, il suo, nato
– letteralmente - calcando il palcoscenico: ballerino di formazione contemporanea, non ha mai fatto mistero della
sua passione per il teatro, sviluppando le due carriere contemporaneamente
con numerose esibizioni nei principali teatri italiani, dall’Arcimboldi di
Milano al Greco di Taormina. Costretto a interrompere il suo futuro danzante,
trasforma la passione per la moda in lavoro, esprimendo tutta la sua
creatività. Fiero dei suoi diversi lavori
come illustratore e designer - esposti in numerose mostre -, entra a passo di danza nel fascinoso mondo della
moda mettendo a punto sin dall’inizio prestigiose collaborazioni con grandi
marchi, dapprima nell’ambito commerciale con Alexander McQueen e, successivamente, passando agli aspetti
creativi della Maison Moschino con
la quale tuttora collabora alla realizzazione delle vetrine dei negozi di
Milano, Londra, Parigi e New York. Nel frattempo, la sua vocazione e il suo talento per la modisteria si fanno sentire sempre
di più, tanto che nel 2010 decide di creare una propria linea di cappelli che,
senza esitazione, riscuotono l’interesse e l’approvazione del pubblico nonché
delle principali riviste di settore.
Per Francesco
Ballestrazzi l’arte e la moda non sono
due mondi separati, nel rispetto della migliore tradizione creativa che le
vuole come due realtà in continuo rapporto, forti del loro carattere
identitario ma disposte a lasciarsi contaminare l’una dall’altra per dare vita
a una dimensione terza o per meglio
dire, a se stante – frutto di una magica armonia sottointesa, esplicitata
attraverso forme e volumi che ripercorrono canoni estetici, tendenze e stili. Francesco Ballestrazzi ama spingersi sino a
quei livelli in cui le due discipline trovano uno spazio condiviso e - spesso
inesplorato - per comprendersi, confrontarsi e fondersi proficuamente l’una
nell’altra. Armato di una buona dose
d’iniziativa, della sua innata creatività e da un’inclinazione tutta personale
ad andare oltre le apparenze, Francesco Ballestrazzi approda a quest’isola
felice e dà vita alle sue magiche
creazioni, dove l’arte – declinata in tutte le sue molteplici forme
d’espressione, dalla letteratura al cinema – domina la scena, caricandosi di
sfumature glamour e chic, pronte per essere indossate con testa e dalla testa.
Ecco come nascono i suoi
cappelli, anche se in realtà il termine appare riduttivo una volta ammirati i
suoi meravigliosi capolavori. Piuttosto si
tratta di sculture, fiabe, idee, melodie e poesie. Partendo da un semplice
concetto creativo, Francesco Ballestrazzi prende un accessorio come il cappello
– chiave di volta per esprimere molto della nostra personalità – e lo reinterpreta nella sua caratterizzazione
più pragmatica, attribuendogli forme e significati distanti anni luce dalla sua
mera funzionalità apparente. Si spinge, quindi, oltre le categorizzazioni
sociali assunte in tutti questi anni, che l’hanno collocato come il simbolo
lampante di ceti, personaggi e periodi storici. Il cappello diviene per lui uno strumento attraverso il quale far
emergere la parte più sensibile della personalità, spesso quella mai detta,
per evocarla attraverso un rimando
concertato di note artistiche e cifre di stile. Una corrispondenza tra arte
e moda che diviene il fil rouge del
suo lavoro, partendo dalle semplici interpretazioni per arrivare ai capolavori
finali e passando per la logica procedurale che lo accompagna nella sua
attività. Pertanto, si può parlare di
collezioni così come di una vera e propria galleria di opere d’arte, che
racchiudono lo spirito creativo del modista. Pezzi unici di un’arte che diviene à-porter: eleganti, eccentrici, romantici, rivisitazioni di
classici o calibrate geometrie. In ogni caso, una trasposizione unica e ben riuscita dell’arte tout court, dedicata a
tutte coloro che amano il bello, deliziato dalle più sofisticate e intellettuali
note di concetto. Da indossare con nonchalance e fervida convinzione delle
caratteristiche implicitamente legate.
Capolavori realizzati
interamente a mano, che implicano una
magistrale abilità, una minuziosa cura del dettaglio e una costante ricerca
artistica con cui esplorare e riscoprire materiali, forme e idee alla volta
della traduzione di originali ispirazioni. A corollario, l’utilizzo di lavorazioni sempre nuove, apprese nel corso degli
anni in diversi ambiti artistici: tecniche
scultoree per creare strutture che riproducono sagome di animali; unione di oggetti trovati nei mercatini
per far rivivere forme di altri tempi, modellando materiali come il ferro che,
per mano del suo estro e della sua abilità, trovano una nuova valenza poetica
in elaborati copricapi; semplici fogli
di carta capaci di creare forme ed emozioni delicate e romantiche; pelle, oggetti d’uso comune o elementi di
vita quotidiana chiamati a stravolgere elmi d’ispirazione antica, donando
loro una nuova estetica, in una sorta di mix&match
tra quello che fu e quello che sarà, attualizzato in un tempo contemporaneo.
Ecco quindi che, senza
troppe difficoltà, il barocco si sposa
con lo stile minimalista e il mondo floreale con quello animale: gli opposti si attraggono e non si lasciano
più, evocando desideri, ricordi ed emozioni che dalla testa prendono vita nelle
loro note subliminali. Copricapi che
non passano inosservati, confidando nel coraggio e nella personalità della
donna che li indossa, la quale, entusiasta e orgogliosa, porge al mondo questo
particolare, onirico e unico modo d’interpretare la realtà. Tra l’allure di
un’eroina glamour, il fascino del classico rivisitato, la magia segreta di
Madre Natura, il mistero seduttivo del pizzo in versione animal e la perfezione
di un grafismo geometrico - complice un dolce intermezzo a base di macarons e
altre prelibatezze gourmandes -, la scelta si fa ardua. Il segreto? Lasciarsi
cullare dal favoloso mondo di Francesco Ballestrazzi, sulle orme di una nuova
Alice in Wonderland.
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