Salvatore Ferragamo sarà lo sponsor unico della mostra “Sant’Anna – L’ultimo capolavoro di Leonardo da Vinci”, in programma dal 29 marzo al 25 giugno al Museo del Louvre, dove la maison fiorentina avrà addirittura il privilegio di sfilare con la collezione Resort 2012, disegnata da Massimiliano Giornetti. L’esposizione celebra “La Vergine col Bambino e Sant’Anna” di Leonardo da Vinci, il famoso dipinto realizzato a olio su tavola eseguito tra il 1503 e il 1519, recentemente restaurato. Grande orgoglio da parte dalla famiglia Ferragamo per essere stata scelta tra tanti candidati di alto profilo per sostenere un evento così esclusivo. Una famiglia che ha il senso artistico del bello nel sangue, tanto da aver sempre ammirato e apprezzato i tratti distintivi del genio leonardiano come la creatività, l’estetica innovativa e la spasmodica sperimentazione. Valori che Ferragamo ha compreso e ai quali si è ispirato fin dai tempi delle prime realizzazioni, trasformandoli in una vera e propria realtà aziendale. Una partita giocata ad armi pari questa tra Francia e Italia, che sarà celebrata dal defilé Ferragamo, ospitato il 12 giugno al Museo del Louvre per presentare la collezione Resort 2012: una passerella di 120 metri sarà accolta sotto le sontuose arcate del peristilio Denon all’interno del prestigioso museo, che per la prima volta concederà i suoi storici interni per una sfilata.
Per un nuovo incontro tra moda e arte, due dimensioni diverse di uno stesso universo, quello della creatività, che spesso si trovano a dialogare, mettendo a frutto le rispettive finalità in un’armoniosa unione d’intenti.
Le contaminazioni tra mondo dell’arte e quello della moda sono innumerevoli. Se ne contano a dismisura, partendo dai musei realizzati dalle maison per mostrare la loro storia con tanto di documenti storici, capi icona, allestimenti multisensoriali che ne evocano il prestigio (Gucci, Ferragamo, la piattaforma virtuale di Valentino), alle esposizioni vere e proprie che celebrano l’arte della moda e di trasverso la moda dell’arte (Extreme Beauty in Vogue by Dolce & Gabbana) piuttosto che l’estro creativo degli stilisti con tanto di collezioni in pompa magna (Vivienne Westiwood, Yves Saint Laurent, Simonetta Colonna di Cesarò), per arrivare alle fondazioni istituite per confermare il loro impegno in ambito artistico, volto alla scoperta di giovani talenti e alla valorizzazione di location storiche (Prada, Gianfranco Ferré, Trussardi).
Un mecenatismo che trova validazione secoli or sono e che si è tramandato nella storia fedele a se stesso. Tuttavia i due ambiti non vanno mai confusi, anzi, sono da considerarsi sempre debitamente separati, sinonimo di due discipline distinte ma dai notevoli tratti comuni. Oltre ad avere un differente ambito di competenza, fanno riferimento a due figure – l’artista e lo stilista – con finalità non propriamente simili: il primo è consumatore d’idee, di cose, di lusso; il secondo ne è invece produttore. Di riflesso, compito dell’arte è quello di scuoterci e disturbarci, mentre quello della moda di rassicurarci. In una simile alternanza di cause, effetti e valori, il dialogo costante e il flusso bivalente d’informazioni e linguaggi diviene un principio cardine per l’espressione figurativa della creatività: soltanto uno scambio reciproco tra arte e moda consente a entrambe le discipline di vivere e progredire in sintonia, mostrando sempre più punti di contatto fino alla reale contaminazione, ma nel rispetto ciascuna della propria identità.
Arte e moda, moda e arte, quale che sia venuta prima è difficile a dirsi. Quel che conta è essere consapevoli che s’influenzano vicendevolmente da quando esistono, l’una alimenta l’altra pur rimanendo nel proprio ambito d’attività. Ed è impossibile non scovare le suggestioni anche più nascoste che, in un simile alternarsi di slanci e finalità, permeano ogni nostro gesto quotidiano.
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