mercoledì 14 marzo 2012

LEISURE_Prada & Elsa Schiaparelli protagoniste al Met






Finalmente ci siamo. L’annuncio tanto atteso circa il prossimo protagonista della mostra che il prestigioso Costume Institute del Met dedica ogni anno a un personaggio del mondo della moda è arrivato, fulgido nel suo carattere di novità tanto quanto nel nome in questione, composto da una coppia d’assi. Saranno Elsa Schiaparelli e Miuccia Prada, due donne iconiche della moda italiana prima ancora che un simbolo unitario dell’importanza del fashion per il nostro Paese che, a buon titolo, può vantare un posto di riguardo nella storia dell’eleganza e del buon gusto. Dal titolo “Elsa Schiaparelli and Miuccia Prada: on Fashion”, l’esposizione farà seguito al successo raccolto da “Alexander McQueen: Savage Beauty”, che ha chiuso i battenti lo scorso 31 luglio, e sarà inaugurata il 7 maggio durante il Met Ball, per aprirsi al pubblico il 10 dello stesso mese.
Saranno esposti poco meno di 100 abiti e 30 accessori disegnati dalla Schiaparelli dagli anni ’20 ai ’50 e da Miuccia Prada dagli anni ’80 ad oggi.
Una mostra pensata per dare espressione alle affinità elettive tra queste due grandi donne della moda, che con la loro cifra stilistica rivoluzionaria, seppur vissute in epoche profondamente diverse e lontane, hanno impresso un cambiamento nello stile, dalla risonanza mondiale. Un’affinità non solo legata al mondo della moda, ma estesa ben oltre, sino a lambire i confini dell’arte. La collaborazione di Elsa Schiaparelli (familiarmente nota con l’appellativo ‘Schiap’) con Dalì e Jean Cocteau così come l’impegno della Fondazione Prada, mostrano la sinergia e il contatto diretto tra due discipline solo apparentemente diverse come l’arte e la moda.
Fil rouge a guidare questo racconto figurato, le pagine scritte da Umberto Eco: il saggio “Storia della Bellezza”, da un lato, e “Storia della Bruttezza”, dall’altro. Un’ipotetica quanto immaginaria conversazione tra le due designer, invece, darà ritmo alla mostra, traendo ispirazione dalla serie di interviste “impossibili” realizzate negli anni 30 per Vanity Fair da uno dei più brillanti illustratori dell’epoca, Miguel Covarrubias: protagonisti personaggi che non si erano mai potuti parlare, come Clark Gable e il principe del Galles o ancora  Greta Garbo e il presidente americano Calvin Coolidge.
Allestimenti ad hoc, studiati da Baz Luhrmann, regista di Moulin Rouge, faranno il resto, dando a questo particolare parallelismo - fatto di storia e bellissimi abiti - la calda magia di un ambiente unico. Per raccontare due grandi personaggi oltre che un pezzo di Belpaese. 

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