giovedì 17 ottobre 2013

BOOK_Il Giardino di Filo di Seta







Il mio primo incontro con la moda risale alla fine degli anni Quaranta. Ero una ragazzina, e trascorrevo alcuni mesi all’anno a Stresa, stazione di villeggiatura molto elegante. Era appena finita la guerra, e c’era una gran voglia di dimenticare...così, anche i défilé organizzati presso il Grand Hotel des Iles Borromées sembravano offrire un’immagine positiva e di sogno, un augurio per la ripresa di un Paese che usciva distrutto da quei terribili anni. Ricordo la gran classe di Biki, cui mi avrebbe poi legata un’amicizia durata una vita. Autentica signora di stile, sapeva coniugare la nozione di eleganza a tutti gli aspetti della vita...”. Comincia così l’AMARCORD di Valentina Cortese nel capitolo introduttivo del bel libro fotografico “Il Giardino di Filo di Seta - Citazioni dalla natura nella collezione di Alta Moda di Valentina Cortese”, dedicatole da White Star Adventure.
Autentica icona di stile, oltre che straordinaria attrice di cinema e teatro, Valentina Cortese interpreta in modo inconfondibile la poesia delle creazioni di Alta Moda, facendo propri meravigliosi modelli di Roberto Capucci, Christian Dior, Gianfranco Ferré e Mila Schön. Uno stile personalissimo, che ha sempre privilegiato l'originalità, la sperimentazione e la sapienza compositiva del couturier, al di là dei dettami transitori della moda.
L'amore che la diva nutre nei confronti della Natura si esprime nella scelta di forme fantasiose e colori suggestivi nonché nella citazione di farfalle, fiori e stelle che adornano i suoi abiti. Un sentimento che convive in maniera feconda con la venerazione per gli abiti d'epoca: tra tutti, il ricordo di Valentina-Ljuba Andreevna nel "Giardino dei ciliegi", che indossa un abito appartenuto alla Regina Margherita, è rimasto indelebile. Così come grande stupore suscita l'abito rosa cipria, con un mantello di ermellino, appartenuto a Sarah Bernhardt. “Nulla è più chic di una donna che comunica con naturale eleganza il suo mondo interiore. Ho perseguito ideali nei quali dominano la grazia e la bellezza: a essi, come me stessa, voglio restare legata”. Così Valentina Cortese conclude l’introduzione al suo libro, ricordandoci, al tempo stesso, che teatro e vita si fondono, presente e passato si identificano e, se le mode passano, lo stile di un’artista non può che essere eterno. 

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