Jole Veneziani ha detto di sé…
“Alta moda.
Questa espressione altro non può essere se non sinonimo di perfezione tecnica, perfezione di proporzioni, ricerca
costante, instancabile, di colori nuovi nella impercettibile loro vastissima
gamma. Ricerca continua di
materia nuova, di trame nuove, di fibre nuove, di disegni nuovi e conseguente
valorizzazione del tessuto nel suo migliore rendimento di creazione”. (1967)
“E’ un
elemento oggi, la scarpa, di primaria importanza e necessità. Siccome il
vestito è diventato zero, è necessario
vestire dal di sotto. A furia di accorciare, un bel giorno avremo delle
scarpe meravigliose, una bellissima collana e…la foglia di fico che sostituirà
il vestito”. (1969)
“Sono sempre
stata testarda, ed ho sempre pensato a modo mio. Io me ne infischiavo della
moda, in un certo senso. Quando una mia
cliente arrivava e mi chiedeva “che cosa si usa?” rispondevo piccata: “non deve proprio interessarle che cosa si
usa. Lei deve soltanto cercare di mettersi addosso un abito adatto alla sua
personalità”. La moda, infatti, è un
fatto individuale, ed io mi sono sempre rifiutata di considerarla un
imperativo ed un tiranno implacabile”. (1980)
“Ogni mia sfilata aveva il sapore di una “prima”, e
le indossatrici erano ben consce del ruolo che spettava loro di interpretare.
Ogni collezione aveva, naturalmente, dei motivi e dei colori nuovi da lanciare
per una stagione. Tuttavia, io ero
sempre fedele al mio motto di lasciare alla donna tutta la sua femminilità,
senza costringerla in linee non adatte a lei. Ma il mio ideale di donna c’era, ed è sempre quello che è ancora,
l’ideale per me: collo sottile, busto lungo, seno leggero, attaccatura
delle braccia fluida. E poi sempre lo stesso imperativo: di giorno sobria, possibilmente in tailleur, il più possibile semplice.
Di sera, invece, una gioia di colori e di luce, uno scintillio di tessuti.
Insomma: festa”. (1980)
“Non
dimentichiamo che la moda italiana è una grande ambasciatrice all’estero.
Siamo stimati, apprezzati. E anche copiati naturalmente. Ma questo non accadrebbe, se non ne valesse la
pena. Infatti, nessuno, tenta di copiare ciò che è brutto o sbagliato”.
(1980)
“Per me, creare
in quel tempo tragico, costituiva una delle poche fonti di gioia. Le
clienti arrivarono presto perché, nonostante tutto, Milano aveva ancora una sua
vita elegante ed i suoi obblighi mondani”. (1980)
Jole Veneziani. Hanno scritto di lei…
Adriana Mulassano
“Se penso alla Veneziani ne ho un’immagine né
pomposa, né ricca né fatua: fra i creatori di quegli anni è stata senza dubbio
la più d’avanguardia.” (1989)
Bianca Maria Piccinino
“Ho conosciuto la Veneziani quando
è nata la moda italiana: è diventata per me una grandissima amica e ricordare
che proprio lei ha fatto il mio abito da sposa è una cosa che mi commuove
moltissimo. Senza dubbio è stata la donna più ricca di vitalità, di gioia di
vivere, di intelligenza ed umorismo che io abbia mai conosciuto”. (1989)
Beppe Modenese
“Jole Veneziani è per la moda l’inizio della moda
italiana. Ha avuto un ruolo determinante in quella prima presentazione
fiorentina ed ha continuato a giocare questo ruolo per molti anni”. (1989)
Elena Viola Capra
“Jole
com’era e com’è: un carattere, uno spirito, uno stile di vita che sono più
grandi delle sue opere, che le prescindono, che si sarebbero imposti comunque,
qualunque strada i capricciosi giochi del destino l’avessero indotta a
imboccare”. (1982)
Maria Pezzi
“Le sue mani erano paffutelle, ornate preziosamente
di rosse pelle e zaffiri; quelle “specialissime” mani per cui in tutti gli
innumerevoli articoli a lei dedicati, in tutte le interviste, è sempre stata
denominata “zampa di velluto”. Fui io a inventare questa definizione per lo
stupore di vedere quelle mani palpare, accarezzare, sfiorare contropelo delle
stupende pelli di zibellino, non solo con competenza ineguagliabile ma quasi
con piacere sensuale. In fatto di conoscenza di pelli, di fantasia creativa, di
ricerca di novità, di coraggio – un grande coraggio – Jole Veneziani è stata
pioniera e forse non superata”. (1991)
Maria Pia Alfonsi
“Perché “la Veneziani” è una di quelle rare persone
nelle quali si può identificare tutta un’epoca”. (1972)
Biki
“La Veneziani rappresenta un nerbo saldo e
insostituibile, sul fronte della Moda italiana. Appartiene alla prima linea.
Del resto, i fatti forniscono una facile conferma.
Quante grandi sartorie hanno resistito come la sua? E non solo resistito, ma
conservato sempre la posizione in prima linea?
Se si cerca una spiegazione a
questo fatto abbastanza eccezionale, credo che la si possa trovare soltanto nel
personaggio stesso della Veneziani”. (1963)
Dino Buzzati
“E’ stato, sulla passerella di
Palazzo Pitti, un piccolo festival del miracolo economico, tanto dichiarato e
spiritoso da non poter dare scandalo. Anche negli altri modelli, del resto, -
mi hanno fatto notare gli intenditori – Jole Veneziani ha puntato sul lusso,
con largo impiego dei tessuti più costosi come la vicugna e il cachemire.
E gli elogi sulla linea e sul gusto sono stati un coro”. (1963)
ciao
RispondiEliminaqualcuno ha una copia di questo catalogo?
Lo cerco da comprare
Jole Veneziani
Alta moda e società a Milano
a cura di Fernando Mazzocca
pp. 40 con 66 ill. in bicromia, 1° ed.
2013
Cataloghi / CATALOGHI
978-88-317-1725-0