Il mito di Jole Veneziani, stilista tra i fondatori
dell’Alta moda italiana e pioniera del made in Italy nel mondo, rivive con un’esposizione vistabile fino al
24 novembre a Milano a Villa Necchi Campiglio – casa museo di proprietà del FAI
- e composta da un’accurata selezione dei materiali dell’Archivio Veneziani.
Quello di Milano è il primo
appuntamento di un progetto che, una volta terminato lo studio sul patrimonio
dell’Archivio, si concretizzerà in una grande mostra itinerante che porterà
l’Atelier Veneziani nelle capitali europee e del Far East.
Protagonista indiscussa lei, Jole
Veneziani, la stessa che fiera e consapevole del suo talento, reinventò il concetto di pelliccia,
imponendosi come una delle prime protagoniste dello stile italiano. “In fatto di conoscenza di pelli, di fantasia
creativa, di ricerca di novità, Jole è stata pioniera forse non superata”,
avrebbe commentato la giornalista di moda Maria
Pezzi. E ancora, “Se penso alla Veneziani ne ho un’immagine né
pomposa, né ricca né fatua:
fra i creatori di quegli anni è stata senza dubbio
la più d’avanguardia”,
queste le parole di un’altra celebre firma della moda italiana, Adriana Mulassano. Per Beppe Modenese “Jole Veneziani è per la moda l’inizio della moda italiana. Ha avuto un
ruolo determinante in quella prima presentazione fiorentina del 1951 e ha
continuato a giocare questo ruolo per molti anni”.
Un personaggio unico e inimitabile, al quale
oggi viene reso doveroso e giusto omaggio attraverso una rassegna curata da Fernando Mazzocca,
promossa dalla Fondazione Bano e dal FAI e caratterizzata dalla presentazione
di abiti d’epoca, bozzetti e fotografie, oltre a filmati, documenti, oggetti di
sartoria, scelti tra gli oltre 15.000 pezzi dell’Archivio Veneziani, acquisito
nei primi anni Ottanta dalla fondazione padovana.
L’allestimento, studiato da Corrado Anselmi, è stato appositamente pensato per far dialogare in modo armonico
le creazioni di Jole Veneziani con i ricchi ambienti di Villa Necchi Campiglio,
combinando la storia della moda e del
costume, con quella della Milano del Novecento.
Perché proprio Milano è stata la citta che accolse una
giovanissima Veneziani quando, da Taranto, si trasferì con tutta la sua
ricca e numerosa famiglia. E fu nel
capoluogo lombardo dove, dopo aver tentato la carriera di giornalista e
attrice, cominciò a lavorare per una ditta di pellicceria, sviluppando la sua
vocazione per la moda e un fiuto da vera imprenditrice.
Ad
aprire l’esposizione vi è la ricostruzione di una giornata tipo di una donna
dell’alta borghesia milanese,
scandita da manichini che indossano i capi originali creati da Jole Veneziani,
intenti nel preparare la tavola per il pranzo, giocare a carte, leggere una
rivista. Jole Veneziani comprese come si andassero manifestando un desiderio di
rinascita e la voglia di ritornare alle gioie della vita, anche negli anni più
bui della seconda guerra mondiale. Nel
1937 aprì un laboratorio di pellicceria in via Nirone, cui si affiancava la
sartoria nel 1943, e nel 1946 la produzione di Haute Couture, dopo aver
trasferito definitivamente nel 1944 la sua sede al numero 8 di via
Montenapoleone in una Milano ancora sotto le bombe e piena di macerie.
Proprio
per far rivivere al pubblico lo spirito di quegli anni, a Villa Necchi Campiglio è stata ricostruita l’atmosfera dell’Atelier
Veneziani di via Montenapoleone, con oggetti di sartoria e modelli originali
accompagnati dalle foto d’epoca degli ambienti e da quelle delle modelle in
sala prove. Un fermento creativo che condusse la Veneziani a partecipare alla storica - e prima - sfilata
di moda di Villa Torrigiani a Firenze, nel 1951, che segnò la nascita dell’Alta
moda italiana. Organizzata da Giovanni Battista Giorgini, l’evento vide la
presenza dei cosiddetti ‘13 apostoli’, esponenti delle più importanti sartorie
d’Italia - da Roma, Carosa, ovvero la principessa Giovanna Caracciolo, Alberto
Fabiani, la principessa Simonetta Visconti, Emilio Schubert, Antonelli; da
Milano, Jole Veneziani, Vanna, Noberasko, Germana Marucelli; Gallotti, ossia la
Tessitrice dell’Isola, Pucci; da Firenze, il padrone di casa Giorgini - che
seppero rompere il monopolio francese e aprire la strada al Made in Italy.
Per
tutti gli anni ’50 e ‘60, il lussuoso atelier della Veneziani al numero 8 di
via Montenapoleone non è stato solo la grande officina creativa di uno stile
unico e universalmente apprezzato, ma anche un centro di aggregazione della mondanità milanese, grazie alle clienti
celebri, attrici e regine del ‘bel mondo’, con cui lei, temperamento curioso e
vivacissimo, intrattenne anche rapporti di amicizia. Da quelle sale dorate
e risplendenti di specchi sono passate
Josephine Baker, Marlene Dietrich, Maria Callas, Elsa Martinelli, Lucia Bosè,
Wally Toscanini, Anna Proclemer, Giovanna Ralli, Paola Pitagora, Anna Bonomi
Bolchini, Ljuba Rizzoli, Emanuela Castelbarco, Sandra Milo, Franca Rame,
Ornella Vanoni.
Il percorso espositivo prosegue con
la sezione che si focalizza sul personaggio
Jole Veneziani. Sempre accompagnato dai modelli originali delle sue
creazioni, il visitatore viene condotto sulle tracce della storia della
stilista, attraverso un’accurata
selezione di bozzetti originali, le testimonianze delle personalità che l’hanno
incontrata, le copertine delle riviste che hanno immortalato lei e i suoi
vestiti - memorabile quella di Life del 14 aprile 1952 -, i riconoscimenti
ottenuti a livello nazionale e internazionale.
E ancora le fotografie della famiglia Veneziani, delle
sfilate tenute in tutto il mondo e delle modelle celebri.
Vengono, inoltre,
approfonditi alcuni momenti particolarmente significativi della sua carriera,
come la consulenza per l’Alfa Romeo,
per la quale studiò, sul modello delle
case automobilistiche americane, carrozzerie e interni, realizzati a colori
vivaci, o come il prestigioso incarico di “infiorare” la Scala per la prima del
7 dicembre, dove molte partecipanti andarono vestite proprio con i suoi
magnifici abiti.
Non manca l’incontro
con il cinema, il teatro e la televisione con un’apposita area nel percorso in
cui verranno proiettati filmati d’epoca. A corollario della mostra, un
album basato sulle foto d’epoca edito da Marsilio editori.
L’Archivio Veneziani.
È il 2007 quando questo progetto,
rivolto alla conservazione e alla tutela della memoria artistica della
creatrice di moda Jole Veneziani, prende forma. Un progetto che ha visto la Fondazione
Bano impegnata in un intenso lavoro di catalogazione e inventariazione del
materiale proveniente dallo storico atelier della famosa stilista, grazie alla
collaborazione col Corso di Laurea in Cultura e tecnologia della moda
dell’Università di Padova e l’Università IUAV di Venezia. Con oltre 15.000
pezzi tra abiti, tessuti, disegni, fotografie e accessori, l’Archivio
Veneziani, pervenuto a Federico Bano, Presidente dell’omonima fondazione, nei
primi anni ‘80, è ancora oggi oggetto di ulteriori approfondimenti.
L’obiettivo
è di conservare e tutelare la memoria storica di questa grande sarta che è
stata uno dei protagonisti del made in Italy e indiscusso esempio di
creatività, entusiasmo e imprenditoria femminile, e del suo atelier. Questo
materiale, soprattutto il nucleo delle oltre duemila fotografie realizzate
spesso da grandi fotografi, costituiscono anche una straordinaria
documentazione, per i personaggi, i luoghi e le situazioni rappresentati, della
storia e della società italiane tra la seconda metà degli anni Trenta e gli
anni Sessanta.
L’archivio non vuole essere solo questo, ma anche un’opportunità
di crescita, di studio e testimonianza ‘viva’ di un momento così importante
della Moda Italiana e della sua creatività. Per tale motivo ha aderito al
progetto “Archivi della moda del Novecento”, elaborato da ANAI e del Ministero
per i beni e le attività culturali.
Jole Veneziani - Alta moda e
società a Milano
Villa
Necchi Campiglio, via Mozart 14, Milano
Fino
al 24 novembre 2013
Orari:
dal mercoledì alla domenica, 10-18 (ultimo ingresso alle 17.15)
Ingresso
villa + mostra: adulti: € 11,00; bambini (4-14 anni): € 4,00 – Iscritti FAI: €
4,00
Info:
tel. 02.76340121 – www.fondoambiente.it
Nessun commento:
Posta un commento