Estetica
europea e amore per il decorativismo esotico.
Questi i temi centrali della collezione per la prossima
primavera/estate di Etro dove l’abito,
la stampa e il metallo la fanno da padrone.
Sulla scia di toni freschi e chiari, è un distillato di esperienze di
un viaggio.
È una storia di incroci, di evocazioni, di recupero della memoria e
di emozioni. Una traduzione libera e in tessuto di un sentimento che ricorda
Marguerite Duras.
I motivi floreali
esplodono o si contraggono, si miniaturizzano, si fanno geometrici,
si alleano
imprevedibilmente. Micro elementi
figurativi compaiono in modo quasi subliminale, confondendosi tra le volute
del Paisley che resta nella sua versione
originale, ma assume le tonalità più dolci. Il ritmo e gli abbinamenti delle
numerose stampe studiate per stare insieme, producono una rappacificante consequenzialità cromatica, di finto unito.
La struttura si fa liquida per produrre
l’opposto risultato di casualità disciplinata. Il corpo è protetto e avvolto come
in una sovrapposizione di parei,
impalpabili al tatto ma bellissimi alla vista; le immancabili tasche confermano
il senso di praticità. Le cinture, le frange e le passamanerie di metallo
attraversano l’intero guardaroba, generando una sorta di musicalità: compaiono,
scompaiono, sottolineano la vita, profilano un orlo, rafforzano un tessuto
imitandone però la morbidezza sia nella consistenza che nel colore. Anche gli accessori hanno una forte connotazione:
raccontano di un nuovo etnico, caratterizzato dall’irripetibilità di un
ricordo e, al tempo stesso, dalla familiarità con i segni del mondo esotico. Logici,
conseguenti e discreti. Cinture e bijoux
in metallo acidato, anche in filigrana, preziosi come reperti di scavo. I
sandali con cinturini incrociati in pitone, razza o camoscio sono semplici e
complementari. Le borse, scrigni preziosi come gioielli, sono ricamate o
intarsiate con patchwork geometrici e si caratterizzano per sofisticate
tracolle metalliche.
I
materiali sono leggeri, ma opulenti: garze di seta e cashmere, jacquard, lurex, camoscio stampato,
razza, pitone, micropaillettes, metallo e maglia metallica. Le lavorazioni si fanno preziose,
lasciando spazio all’antica tecnica ottomana del ricamo martellato su rete
(Tally) nonché a intarsi, ricami, patchwork di stampe e di tessuti. I colori sono freschi, inediti e neutri:
kaki, salvia e avorio si mescolano con giallo, azzurro, cobalto, glicine,
menta, corallo e pesca. Nero quasi assente. Un inno alla leggerezza che trova
validazione nelle silhouettes confortevoli
e morbide, che avvolgono il corpo in un drappeggio costante, avvolgente,
fluido e fintamente casuale. Colpo di teatro, il nuovo tailleur, realizzato con stampe contrastanti per
dimensioni o predominanza di colore.
Una stagione femminile, nella quale
innocenza e sensualità cantano all’unisono, evocando atmosfere soft e
intriganti.
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