Anna Piaggi,
giornalista e scrittrice italiana di moda dallo stile incommensurabile e
imparagonabile, aveva una venerazione per i cappelli, contenitori esclusivi dell’anima,
del sentimento e delle sensazioni che muovono il nostro mondo. I cappelli
per lei erano qualcosa di personale, si spingevano oltre la mera foggia
stilistica per condensare significati e valori di un’epoca e delle relative
implicazioni sociali. Talmente personale che a un anno dalla sua scomparsa, viene esposta la sua leggendaria ed
eclettica collezione negli spazi di Palazzo Morando a Milano, con la mostra
intitolata “Hat-ology”,
visitabile fino al 30 novembre. Dalle creazioni di Chanel per l’Alta Moda
al cappello da baseball di Prada, l’esposizione rappresenta un volo pindarico
nel magico mondo di Anna Piaggi: un progetto ambizioso, perseguito e realizzato
grazie alla collaborazione tra l’Associazione Culturale Anna Piaggi, il Comune
di Milano, la Camera Nazionale della Moda Italiana e il Curatore della Mostra,
Stephen Jones. Fil rouge, i cappelli di
Anna, che guidano il visitatore in un viaggio onirico attraverso la sua magica
vita, complice un allestimento molto speciale, che ripropone l’atmosfera del
suo appartamento milanese. Esplorare la mostra è come assaporare poco alla
volta il fascino del mondo di Anna, un
mondo fatto di contaminazioni artistiche, di conoscenza e cultura.
Immagini, suoni e colori rievocano il suo universo e la sua persona, parlano e
raccontano di un personaggio che ha
scritto, letteralmente, le pagine più importanti della moda italiana,
portandola oltre i confini nazionali fino a farla diventare punto di
riferimento a livello mondiale. Nei suoi
scritti, in fatti, ancora oggi vivono tempi e luoghi andati, si riscontrano
ricordi e magie della storia del costume, si scorrono le evoluzioni in termini
di gusto e tendenze. Il tutto con estrema e stupefacente naturalezza. Perché
l’ostentazione non apparteneva ad Anna
Piaggi: il suo stile e la sua immagine inconfondibili e inimitabili erano tali
perché così era lei. Lontana anni luce dagli eccessi fini a se stessi e
destinati a un mero desiderio di stupire, Anna
Piaggi dava voce a quello che sentiva dentro di sé, alle emozioni e ai ricordi,
interpretando con uno stile unico capi e accessori e più in generale la moda.
Proprio per questo, per la sua spontaneità nell’approcciarsi alla vita, è
divenuta una figura fondamentale del giornalismo di moda - e soprattutto della
moda - della seconda metà del ‘900. L’invito, pertanto, è quello di visitare la
mostra abbandonandosi alla magia evocata, cercando di cogliere l’eterea
bellezza della persona Anna Piaggi e fare tesoro della strepitosa lettura del
costume che ha portato avanti nel corso della sua vita con visionaria
ispirazione.
Dal
1950 al 2012 Anna Piaggi ha vissuto una lunga e intensa carriera di giornalista
e scrittrice di moda. L’innata sensibilità estetica, unita ad una
particolarissima cultura dell’immagine, le hanno consentito di creare visioni, narrazioni, interpretazioni
del tutto nuove e personali nel panorama del costume internazionale. Su espressa volontà dei famigliari e degli
amici, l’eredità culturale di Anna vive ancora oggi: la vastissima produzione
editoriale, le eccezionali collezioni di abiti, accessori, foto e disegni,
costituiscono, infatti, un racconto unico e straordinario di creatività e
sperimentazione. Allo scopo di valorizzare e far conoscere il lascito di
Anna, il fratello Alberto e la famiglia
Piaggi hanno costituito, nel maggio 2013, l’Associazione
Culturale Anna Piaggi. Al centro delle attività dell’Associazione,
le collezioni di Anna e il lavoro editoriale da lei svolto, che si traducono
nell’organizzazione di mostre ed eventi in Italia e all’estero, nella pubblicazione
di libri e cataloghi di testi e immagini, nei rapporti con le scuole di moda. Sulla
scia di questi intenti, l’Associazione ha organizzato in collaborazione con il
London College of Fashion – University of Arts, la catalogazione ed archiviazione delle collezioni di abbigliamento di
Anna, attualmente in svolgimento a Milano e i cui risultati saranno
prossimamente pubblicati su un sito internet dedicato. La mostra “Hat-ology” si
presenta come la prima di una serie di iniziative dedicate alla personalità
versatile e geniale di Anna, tra le prime giornaliste e scrittrici in grado di
decriptare i codici stilistici della moda, creando collegamenti con altre forme
di arte e mettendo in evidenza l’importanza della street culture.
Hat-ology,
Anna Piaggi e i suoi cappelli
Palazzo Morando Costume Moda Immagine, via
Sant’Andrea 6, ingresso da via Bagutta 24, piano terra
Orari: 9.00-13.00/14.00-17.30 da martedì a
domenica, ingresso libero
Fino al 30 novembre 2013
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