Sono profumi che parlano d’amore quelli che
si impongono nelle recenti collezioni olfattive, denotando una
preponderanza da parte delle maisons a rendere protagonista l’affettività più
autentica, sulle orme di un dolce stil
novo che ritorna prepotentemente a scandire la sensualità nella sua
accezione più sublime. Che si tratti di
amore per un luogo particolare piuttosto che per elementi icona di uno stile, o
ancora che sia enfatizzato in alcune delle sue peculiarità, prediligendo ora i
risvolti più passionali ora un neo-romanticismo, sempre e comunque di amore si
tratta. Il più nobile dei sentimenti,
quello che tutto anima e tutto governa,
che si spinge oltre le apparenze e le
differenze alla volta di un canto all’unisono di quelle che sono le virtù
dell’umanità. Che coinvolge e assorbe,
che cattura e non dà tregua, che rapisce e ingloba in una dimensione
evanescente, dove tutto assume una nuova configurazione, dominata da luce,
colore ed emozione. L’amore per la vita
generalmente intesa, che può
riguardare, pertanto, persone ma anche luoghi ed epoche, tutto quanto, in
altre parole, è in grado di suggestionare
e animare di uno spirito nuovo, mai provato prima o, anche se provato, sempre
diverso, divenendo fonte d’ispirazione della vita. Perché cambiamo noi, ma
cambia anche il soggetto del nostro amore: quello
che conta veramente, è viverlo senza preamboli, privazioni o limitazioni;
viverlo e goderlo nella sua interezza d’essere e di spirito, facendo tesoro
della bellezza e dell’intensità delle emozioni che ogni giorno ci regala e
mettendole a frutto come uno dei grandi doni della vita. Perché ogni amore, come asseriva il sommo
Dante, merita d’essere vissuto per la sua stessa ragione d’essere, senza
aspettarsi nulla in cambio, bensì per il
semplice piacere di scoprirlo man mano e ammirare la perfezione del creato.
Profumo d’amore e di donna,
quintessenza di quell’adorata femminilità in grado di catturare i sensi e
condurre a un elegante intrigo. A questo devono essersi ispirate le maisons
nella creazione delle loro nuove note profumate.
Yves Saint Laurent ha caricato di
significato la sua liaison amoureuse con la sua Parigi, mettendo a punto la
fragranza Paris Premières Roses, caratterizzata dalla spensierata freschezza del fiore dei fiori,
sublimato da mughetto, violetta e peonia. Una storia d’amore, quella tra il
couturier e la Ville Lumière nata trent’anni fa con le languide note di un
profumo divenuto un cult – Paris – e celebrata tre decenni dopo con un’edizione
esclusiva, fresca e delicata. Una
fragranza attuale seppur fedele all’esprit couture: tradizione e modernità
insieme, proprio come lo stile Saint Laurent. Un bouquet parfumé in
sintonia con il mood della Maison, che celebra la rosa quale emblema della
femminilità per antonomasia. Una rosa reinterpretata nelle sue note più
fresche, luminose e splendenti, sublimata nelle sue caratteristiche dagli altri
fiori: il mughetto esprime le note cristalline, la wild rose rimanda alla
rugiada, la peonia all’abbondanza, la violetta, invece, è un tocco vellutato e
i fiori d’arancio sono la sensualità. A rinforzare l’aspetto voluttuoso, muschi
e legno di sandalo.
Da
una Parigi elegante e raffinata a una Berlino di carattere. Una fragranza tutta
giocata sulle dicotomie quella di Serge
Lutens, in cui gli estremi trovano
singolare armonia in note olfattive che rivelano lo spirito della città tedesca
ed evocano, al contempo, l’iconica Marlene Dietrich. Per Serge Lutens,
Berlino è sempre stata caratterizzata da un’atmosfera fumosa e sofisticata,
quintessenza degli più classici ossimori della Germania della prima metà del
‘900 e che ora trovano validazione della fragranza La fille de Berlin. Una
visione lucida e affascinante quella di Lutens, che si ritrova anche nelle sue
fotografie raccolte nel libro “Berlin à
Paris”, un viaggio attraverso un mondo visionario dove gli scatti rivelano
un’estetica colta e sofisticata. Nei suoi connotati più umani, Berlino assume
così le fattezze di Marlene Dietrich, personalità disinvolta che affronta e
scandalizza, che ama declinare il maschile al femminile, che sa unire in capo a
sé estremi altrimenti inconciliabili. In
termini olfattivi, tutto ciò può essere riassunto in una rosa furente e
speziata, cipriata e persistente. Eros
e Thanatos si mescolano, raggiungendo un’equilibrata perfezione d’essere,
complice la forza dirompente del loro carattere, la stessa che può essere
ritrovata nella mistura olfattiva di Lutens, quintessenza di forza e intensità,
carattere e personalità.
Dall’Europa
agli Stati Uniti: un volo pindarico reso possibile dalla fragranza di Elizabeth Arden, 5th Avenue NYC. Difficile definire New York, un febbrile
andirivieni di traffico e folla, un perpetuo confluire di culture, un crocevia
di vitalità. Un’anima imprendibile, la sua, tradotta in note profumate da
Elizabeth Arden grazie a una nuova fragranza che aggiunge NYC al nome del
celebre profumo 5th Avenue. Racchiuse in
una bottiglia simile a uno skyscraper, di dispiegano nell’atmosfera note di
bergamotto, quasi ad evocare la brillantezza delle luci di Manhattan, pesca e
mela golden, vibranti quanto la sua vitalità. Il ribes nero e il gelsomino notturno siglano il magnetismo sensuale. A
suggellare il tutto, ambra dorata, vaniglia e note di muschio vellutato. Il
nuovo 5th Avenue mantiene l’essenza di quello originale, ri-portando in vita lo
stile e il carattere della City. Un omaggio di Elizabeth Arden alla città che
ha fatto la sua fortuna: proprio sulla Quinta strada, infatti, si trova la più
celebre Red Door.
Amore
passionale, invece, chez Gucci con
la fragranza Guilty Black, mix di
contrasti – dolce vs speziato su tutti – nonché un inno alla seduzione estrema.
Un ritorno al lato più dark, misterioso
e fascinoso, nell’evocazione concertata di femminilità e sensualità. Un’invocazione
di quel lato proibito e, per l’appunto, colpevole. Se le prime due versioni di
questa fragranza targata Gucci (Guilty e Guilty Intense) esaltavano la
provocazione, Guilty Black celebra
l’intrigo della passione ad alto tasso di pericolosità. E lo fa ricorrendo al sapiente mix di
contrasti tra dolce e speziato – frutti rossi e pepe rosa, lillà e patchouli
– che, inevitabilmente, tende a infinito il limite della potenzialità
espressiva. Un profumo pensato per una
donna avventurosa, conturbante e determinata, pronta a raggiungere con lucida
precisione quello che vuole. Una donna che ama sorprendere, suscitare
meraviglia, incantare col suo fascino e lasciare un ricordo indelebile negli
altri.
Da
note dark ad altre soft il passo è breve, soprattutto se proposto da Valentino con Valentina Acqua Floreale,
un omaggio all’universo femminile,
complice un bouquet frizzante e fresh. Perché essere felici è un diritto di
tutte. Dalle note di testa all’insegna
di bergamotto e neroli, si passa a un cuore di mimosa, il fiore che annuncia la
primavera con il suo lato poudré dai sentori di miele, combinata con tuberosa e
gelsomino, per arrivare a un fondo dominato dal patchouli, legno che dona
sensualità. Un inno alla
femminilità, rivolto a una donna elegante e romantica, emblema del lusso
all’italiana. Ispirato ai giardini romani, ricchi di luce, colori e odori
inebrianti, porta alla mente le note di un brano classico, rilassante e quieto
ed evoca le note cromatiche di un giallo brillante e caldo, l’oro dell’estate,
sottofondo privilegiato per l’entrata in scena di un abito primaverile, in seta
leggera e colori pastello, firmato Valentino, ça va sans dire.
Stessa
vena ispirazionale chez Dior, che ha
rivisitato il profumo couture degli esordi, Miss Dior, realizzandone
una versione eau de toilette che distilla romanticismo in una miscela olfattiva
nuova e luminosa. Nel 1947, Monsieur Dior aveva chiesto ai suoi “nasi” Paul
Vacher e Serge Heftler-Louiche di fare un
profumo che sapesse d’amore. Il risultato fu un accordo profumato che evocava la scia raffinata delle donne
eleganti della Belle Epoque. Un mood
anche alla base della nuova versione edt, che racconta in modo quasi romanzato
la vie en rose di tutti gli innamorati. Note floreali e di arancia sanguigna vestono il bouquet, combinandosi
con aromi luminosi, essenza di neroli di Tunisia, rosa turca e patchouli
indonesiano. È così che Miss Dior si fa ancora più espressiva, dando corpo
a tutte quelle sensazioni tipiche di una donna innamorata, quali la leggerezza,
la profondità, la voglia di giocare.
Jean Paul Gaultier, invece, ribadisce
il suo culto divinatorio per la femminilità. E quale migliore occasione se non i 20 anni di Classique, sua fragranza
icona? È il 1993 quando lo stilista crea una fragranza che, letteralmente, mette in scena la donna, trasfigurandola.
Citando i canoni della femminilità, li
stravolge nella loro espressività, creando un rapporto tesi-antitesi-sintesi nel
mondo del profumo. In un simile rimando di discipline e forme artistiche, Gaultier crea il flacone più curvilineo
della storia della profumeria, destinato a divenire un must. Oggi come
allora, Classique è pensato per una donna che incarna pienamente l’ideale di femminilità:
libera e seducente. Una donna che ama e si fa amare.
Un
ritorno al passato per Chanel e la
fragranza 1932, ultimo capitolo di
Les Exclusifs, mitica serie di sillage couture. Un omaggio all’estro visionario di Mademoiselle Coco, che, nel 1932 per
l’appunto, decise di realizzare la sua prima collezione di Haute Joaillerie, “Bijoux de Diamants”: stelle, comete,
lune, perle, zaffiri rosa, ma, soprattutto, diamanti. Un raggio di luce nel
buio di quegli anni tristi e difficoltosi, con il quale regalò sogni e
meraviglia. Una preziosa intuizione, caratterizzata da linee morbide e
sontuose, ma senza ostentazioni o fronzoli. Oggi, a distanza di 80 anni, la
Maison ha deciso di celebrare questa magnificenza, realizzando una collezione
di pezzi inediti (ottanta) che evocassero la storica raffinatezza e una nuova
fragranza. Essenziale e prezioso come il
diamante, il gelsomino è il cuore di 1932: un fiore bianco e prezioso, a forma
di stella, il cui aroma, combinato a tenui note di iris e muschio, si posa con
delicatezza sul collo al pari di un prezioso collier.
Un
amore per la vita, invece, quello proposto da Giorgio Armani con le fragranze Acqua di Giò e
Acqua di Gioia, che sintetizzano
emblematicamente il senso dell’amore: quello per la vita nella sua totalità e
nel diritto di esistere. Un messaggio che suona come un appello, complice
la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’emergenza idrica
sposata dallo stilista, Acqua for Life,
supportata quest’anno da Sean Penn. L’acqua
come bene primario per la vita, anzi, come essenza stessa. Da qui,
l’intenzione di agevolarne l’accesso a tutte quelle popolazioni che, ancora
oggi, per raccoglierla devono percorre chilometri. Protagoniste
dell’iniziativa, le due fragranze targate Giorgio Armani: all’acquisto di un
profumo si donano 100 litri di acqua potabile, 50 con un like su facebook e altri
50 con un check-in sull’app Foursquare.
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