martedì 7 agosto 2012

ABOUT_Be glamour!!!










Glamour: sostantivo maschile indicante fascino, prestigio. Questa la definizione dei dizionari Oxford e Webster’s che non lascia adito a fraintendimenti, ragionevoli dubbi o fantomatiche interpretazioni. Essenziale e pulita. Ne consegue, quindi, che se una persona viene definita “glamorous”, questa sarà affascinante, incantevole, attraente…in un’unica parola, irresistibile! Etimologicamente parlando, il termine deriva dallo scozzese “gramarye”, che significa magico. Come magico è oggi l’allure che sprigiona una persona di stile, che non passa inosservata quando transita e suscita l’ammirazione di tutti nel momento in cui entra in una sala gremita: una persona, per dirla breve, che brilla di luce propria, senza ricorrere a eccessi o ostentazioni. Possiede un fascino innato e magnetico, catalizzatore degli sguardi altrui e incantatore di tutti gli altri sensi; conturbante e sofisticata, passa silenziosa ma viene notata ugualmente; non parla ma la si sente; non cerca l’attenzione ma la riceve. Questo fa la persona glamorous: non fa nulla perché tutto viene a lei, in modo naturale e spontaneo, forse proprio perché lei medesima non si assoggetta a finzioni o artifizi vari. Bellezza e bruttezza non c’entrano: la prima senz’altro aiuta, ma il glamour è qualcosa che si spinge oltre i meri requisiti estetici – tra l’altro relativi –, assurgendo a questioni legate la personalità. Guardando indietro nella storia a qualche esempio celebre, l’occhio e la cultura di chi giudica danno responsi differenti, in considerazione delle valutazioni e dei gusti personali che spesso inficiano l’imparzialità che, invece, dovrebbe essere mantenuta in questi casi. Marilyn, per esempio, per molti fu sexy ma non glamorous; per altri, al contrario, seppe unire le due virtù. Personalità, quindi, di chi guarda e di chi viene guardato, di chi giudica e di chi viene giudicato. Sono poche le dive che inconsapevolmente riuscirono a mettere d’accordo tutti: per esempio, Gene Tierney. Nel campo delle discipline intellettuali, il discorso sembra cambiare, tanto che alcuni scrittori – e più in generale artisti – possono essere considerati, a diverso titolo, assai glamorous: Francis Scott Fitzgerald, Man Ray, André Breton nei primi decenni del XX secolo; Françoise Segan e Georges Simenon negli anni ’50-’60; Andy Warhol e Richard Avedon negli anni ’80. Si può facilmente evincere un labile confine tra persona e personaggio, reso ancora più tale dal fascino della disciplina svolta di volta in volta. E se glamour convola a giuste nozze con eleganza, allora non bisogna non ricordare anche Marlene Dietrich, Louise Brooks, Wallis Simpson, Jackie Kennedy Onassis, Ali Khan, Gianni Agnelli, Lady Diana, Paloma Picasso. Per quanto riguarda, invece, le contaminazioni con il mondo cinematografico, molti attori hollywoodiani, protagonisti di pellicole passate alla storia, rientrano a ragion veduta nella categoria: Ingrid Bergman e Humphrey Bogart in Casablanca (1942), Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio (1951), Ava Gardner ne La Contessa Scalza (1954), Grace Kelly ne Il Delitto perfetto (1954), Elizabeth Taylor e Paul Newman ne La Gatta sul tetto che scotta (1958), Marylin Monroe in Facciamo l’amore (1960), Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (1961). Parlando di attori europei, impossibile non citare Brigitte Bardot in Et Dieu créa la femme (1956), Jean Paul Belmondo in A bout de souffle (1960), Alain Delon ne Il Gattopardo (1963). Glamour sul set, ma anche fuori, s’intende, come Jack Nicholson, Harrison Ford, Sean Connery, Marcello Mastroianni, Robert Redford. Mentre sul côté femminile meritano d’essere ricordate Catherine Deneuve, Claudia Cardinale, Sharon Stone. E per un glamour che sfila sotto i riflettori della moda, hanno glamour anche alcune super top come Naomi Campbell, Linda Evangelista ed Elle Mac Pherson. E perché non concludere con qualche personaggio dello sport? Il glamour, infatti, trova un valido alleato anche in quest’ambito. Qualche nome su tutti: Tazio Nuvolari, Michael Jordan, Vitas Gerulaitis, John Mac Enroe, Zinedine Zidane.  

Nessun commento:

Posta un commento