lunedì 27 agosto 2012

LEISURE_L'amore di Louis Vuitton per Venezia






L’amore di Louis Vuitton per l’arte è risaputo, tanto che la Maison francese sposa prestigiosi progetti volti a valorizzarla in tutti i suoi ambiti d’espressione. Uno degli ultimi vede l’impegno del marchio di lusso nei confronti dell’architettura, in particolare con la sponsorizzazione di un’insolita mostra che rientra nel calendario di eventi della Biennale di Venezia. Martedì 28 agosto, infatti, viene inaugurata "Nicholas Hawksmoor: methodical imaginings", un’esposizione che si concentra su una serie di importanti chiese costruite a Londra dall'architetto inglese agli inizi del XVIII secolo. Ospitata nel Padiglione Venezia, riaperto nel 2011 con una personale di Fabrizio Plessi, dopo un lungo restauro reso possibile proprio da Louis Vuitton, la mostra dimostra la crescente presenza della Maison a Venezia. Reduce dall’entusiasmante esperienza del 2011 con la Biennale, il marchio di lusso francese ha deciso di rinnovare il suo impegno, sulla scia del suo grande amore per l’arte – in particolare per quella contemporanea -, avvalorato dall’imprescindibile contributo di Marc Jacobs. Un amore che si traduce anche verso l’architettura, caposaldo fondamentale della filosofia Louis Vuitton alla base della concezione degli showroom e dei negozi. Da questa semplice considerazione alla collaborazione con la Biennale, l’evento più importante e prestigioso del settore, il passo è stato breve. E Louis Vuitton ha scelto di compierlo sponsorizzando la mostra di un architetto vissuto oltre due secoli fa, enfatizzando l’importanza della storia per una Maison che vive il presente, progettando il futuro, ma partendo dai valori dati dal suo fondatore, 150 anni fa. Un fondatore che, proprio come Nicholas Hawksmoor è stato un innovatore: il primo nel campo dello stile e dell’eleganza, il secondo nell’architettura, divenendo l’antesignano per eccellenza del neoclassicismo nel periodo barocco. Quasi a suggellare che l’innovazione non conosca tempo e non abbia età. Con la sponsorizzazione di questa mostra, la Maison rafforza il rapporto che la lega alla Laguna: una liaison che, nel 2013, sarà avvalorata dall’apertura, a due passi da piazza San Marco, della seconda maison Louis Vuitton italiana dopo Roma, firmata dall’archistar Peter Marino. Una boutique che si spinge oltre la canonica catalogazione del termine, rappresentando molto di più di un semplice luogo di vendita o di passaggio: in una maison, per esempio, vi sono spazi dedicati al cinema (come nel caso di Roma) o alle mostre. A Venezia sarà proprio così: al terzo piano troverà realizzazione “l’espace culturel”, volto a ospitare esposizioni ed eventi, con una particolare attenzione alla cultura locale. Al primo e secondo piano, invece, vi saranno le collezioni uomo e donna, con tanto di aree dedicate al prêt-à-porter, alla pelletteria e agli accessori. Lo spazio culturale si rivolge a tutti i veneziani, non solo ai clienti Vuitton. Quasi a consacrare il legame indissolubile con il Veneto, dove la Maison ha negozi – Padova e Verona – nonché la fabbrica-modello, situata a Fiesso d’Artico, che produce tutte le scarpe di lusso, senza contare l’ormai affezionata presenza nell’ambito delle regate veliche d’avvicinamento alla Louis Vuitton Cup e all’America’s Cup.
In poche parole, ma con grandi fatti, ecco spiegata, ancora una volta, la vera vocazione della Maison: agire con talento, dedizione e passione per promuovere idee sempre nuove, superando i confini delle singole discipline per arrivare a un ideale connubio di arte, moda e lifestyle. Per un’armonica unitarietà d’intenti, dedita a promuovere il culto e l’educazione del bello. 

Nicholas Hawksmoor: Methodical Imaginings
dal 29 agosto al 25 novembre

Padiglione Venezia, Biennale Architettura

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