lunedì 21 maggio 2012

LEISURE_Cartier per l'arte contemporanea







La celebre Maison francese di gioielli rinnova il suo impegno col mondo dell’arte. E questa volta lo fa con un’esposizione che si preannuncia scintillante…proprio come le sue meraviglie preziose che incantano gentil dame in ogni angolo del mondo, incrociando i loro sguardi, prima, e i loro desideri, poi, sullo sfondo di vetrine faraoniche, nelle vie più in delle metropoli più glamour.
Dal 15 maggio al 21 ottobre la Fondation Cartier è protagonista a Parigi con Histoires de voir, Show and Tell, una mostra che vuole gettare luce sulle opere di oltre 50 artisti provenienti da tutto il mondo: Brasile, Argentina, Haiti, Messico, Italia, India, Mumbai, Giappone. Pittori e scultori, ma anche disegnatori e registi, noti e meno noti, accomunati dall’estraneità ai mausolei dell’arte contemporanea. Leitmotiv della mostra, la curiosità di osservare da vicino la cosiddetta arte naif, autodidatta o primitiva per capire in cosa consista realmente. Per cercare di analizzare da una prospettiva privilegiata - e prossima all’occhio scrutatore dell’artista -, rimandi, ispirazioni, tecniche e approcci. Per calarsi nel mondo onirico e visionario della mente creativa ed esplorarne i meandri più reconditi, alla fascinosa scoperta di dimensioni sconosciute, fertili lidi d’innovative interpretazioni “fai da te”.
Si viene così in contatto con uomini e donne per i quali l’arte è una condizione della mente prima ancora che uno stile di vita. Come affermato dall’italianissimo architetto e designer Alessandro Mendini - firma della scenografia della mostra - essa è “intimamente connessa all’ipersensibilità del cuore”. Da qui, opere che assurgono a veri e propri documenti di vita.
Opere (oltre 400) che nella mostra sono accompagnate da testi e filmati grazie ai quali leggere e ascoltare le parole degli artisti e comprendere il contesto che ha dato vita alla loro arte.
Grazie a una simile interazione tra immagini e parole, il percorso esplorativo dispiega nel suo evolversi una vasta e intricata rete di sinergie tra opere provenienti da luoghi, culture e saperi diversi. A dimostrazione che parlare un linguaggio differente non pone alcun limite alle potenzialità di contatto e contaminazione, anzi, ne sviluppa l’impeto d’interazione, consentendo le più impensabili forme di rielaborazione cognitivo-artistica. 
Una mostra che più di ogni altra invita all’esplorazione, al culto della conoscenza intesa come chiave di volta per aprire le porte del domani, di un domani fatto di significati reconditi, racchiusi nel più antico sapere delle civiltà. Animati da una sì forte sete di conoscere, di primo acchito, delle opere esposte colpiscono l’esuberanza dei colori, la distorsione delle scale e delle prospettive, la stilizzazione delle forme, così come la rappresentazione della natura, degli animali e dei volti nonché lo spazio riservato al sogno e all’immaginazione. Un mix&match di realtà e fantasia che nei suoi aspetti più “appariscenti” rapisce il visitatore in un mondo incantato, traghettandolo in un viaggio mesmerico, alla scoperta di un significato autentico dell’arte nella sua condizione più subliminale di disciplina insita nella sensibilità umana.
Di seguito, gli artisti le cui opere sono esposte a Histoires de voir, Show and Tell: Claudia Andujar, Gregorio Barrio, Valdir Benites, José Bezerra, Ciça, Mamadou Cissé, Ronaldo Costa, Antônio de Dedé, Chano Devi, Djilatendo, Ratna Raghia Dushalda, Barcilicio Gauto, Gregor, Bane Huni Ku (Cleiber Pinheiro Sales), Bane Huni Ku (Iran Pinheiro Sales), Isaka Huni Ku (Menegildo Paulino), Kixt Huni Ku (João Sereno), Mana Huni Ku (Pedro Mácario), Txanu Huni Ku (José Edson Sales), Ilunga, Jean-Baptiste Jean Joseph, Joseca, Kalela, Kayembe, Mwenze Kibwanga, Takeshi Kitano, Albert Lubaki, Lukanga, Jivya Soma Mashe, Mbuya, Isabel Mendes da Cunha, Alessandro Mendini, Nino, Mercedes Noguera, Ariel Kuaray Poty Ortega, Virgil Ortiz e tutta la famiglia Ortiz (Dominic Ortiz, Dominique Ortiz, Guadalupe Ortiz, Janice Ortiz, Kyle Ortiz, Lisa Holt, Joyce Lewis, Harlan Reano), Alcides Pereira dos Santos, Pili Pili Mulongoy, Nilson Pimenta, Lucas Piragi, Salustiano Portillo, Sibrun Rosier, Aurelino dos Santos, Hans Scherfig, Jangarh Singh Shyam, Cícero José da Silva, Francisco da Silva, José Antonio da Silva, Dragiša Stanisavljevi , Taniki, Neves Torres, Shantaram Chintya Tumbada, Véio, Tadanori Yokoo, Yumba.

Fondation Cartier pour l’art contemporain
261, boulevard Raspail 75014 Paris

Tel. 01 42 18 56 50
fondation.cartier.com

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