La celebre Maison francese di gioielli rinnova il suo impegno
col mondo dell’arte. E questa volta lo fa con un’esposizione che si preannuncia
scintillante…proprio
come le sue meraviglie preziose che incantano gentil dame in ogni angolo del
mondo, incrociando i loro sguardi, prima, e i loro desideri, poi, sullo sfondo
di vetrine faraoniche, nelle vie più in
delle metropoli più glamour.
Dal 15 maggio al 21 ottobre la Fondation Cartier è protagonista a Parigi con Histoires de voir, Show and Tell, una mostra che vuole gettare
luce sulle opere di oltre 50 artisti provenienti da tutto il mondo:
Brasile, Argentina, Haiti, Messico, Italia, India, Mumbai, Giappone. Pittori e scultori, ma anche disegnatori e
registi, noti e meno noti, accomunati dall’estraneità ai mausolei dell’arte
contemporanea. Leitmotiv della mostra, la
curiosità di osservare da vicino la cosiddetta arte naif, autodidatta o
primitiva per capire in cosa consista realmente. Per cercare di analizzare
da una prospettiva privilegiata - e prossima all’occhio scrutatore dell’artista
-, rimandi, ispirazioni, tecniche e approcci. Per calarsi nel mondo onirico e
visionario della mente creativa ed esplorarne i meandri più reconditi, alla
fascinosa scoperta di dimensioni sconosciute, fertili lidi d’innovative
interpretazioni “fai da te”.
Si viene così in contatto con
uomini e donne per i quali l’arte è una
condizione della mente prima ancora che uno stile di vita. Come affermato
dall’italianissimo architetto e designer Alessandro
Mendini - firma della scenografia della mostra - essa è “intimamente
connessa all’ipersensibilità del cuore”. Da qui, opere che assurgono a veri
e propri documenti di vita.
Opere (oltre 400) che nella mostra sono accompagnate da testi e
filmati grazie ai quali leggere e ascoltare le parole degli artisti e comprendere
il contesto che ha dato vita alla loro arte.
Grazie a una simile
interazione tra immagini e parole, il
percorso esplorativo dispiega nel suo evolversi una vasta e intricata rete di
sinergie tra opere provenienti da luoghi, culture e saperi diversi. A
dimostrazione che parlare un linguaggio differente non pone alcun limite alle
potenzialità di contatto e contaminazione, anzi, ne sviluppa l’impeto
d’interazione, consentendo le più impensabili forme di rielaborazione
cognitivo-artistica.
Una mostra che più di ogni altra invita all’esplorazione, al
culto della conoscenza intesa come chiave di volta per aprire le porte del
domani, di un domani fatto di significati reconditi, racchiusi nel più antico
sapere delle civiltà. Animati da una sì forte sete di conoscere, di primo acchito,
delle opere esposte colpiscono
l’esuberanza dei colori, la distorsione delle scale e delle prospettive, la
stilizzazione delle forme, così come la rappresentazione della natura, degli
animali e dei volti nonché lo spazio riservato al sogno e all’immaginazione.
Un mix&match di realtà e fantasia
che nei suoi aspetti più “appariscenti”
rapisce il visitatore in un mondo incantato, traghettandolo in un viaggio
mesmerico, alla scoperta di un significato autentico dell’arte nella sua
condizione più subliminale di disciplina insita nella sensibilità umana.
Di seguito, gli artisti le cui
opere sono esposte a Histoires de voir, Show and Tell: Claudia
Andujar, Gregorio Barrio, Valdir Benites, José Bezerra, Ciça, Mamadou Cissé,
Ronaldo Costa, Antônio de Dedé, Chano Devi, Djilatendo, Ratna Raghia Dushalda,
Barcilicio Gauto, Gregor, Bane Huni Ku (Cleiber Pinheiro Sales), Bane Huni Ku
(Iran Pinheiro Sales), Isaka Huni Ku (Menegildo Paulino), Kixt Huni Ku (João
Sereno), Mana Huni Ku (Pedro Mácario), Txanu Huni Ku (José Edson Sales),
Ilunga, Jean-Baptiste Jean Joseph, Joseca, Kalela, Kayembe, Mwenze Kibwanga,
Takeshi Kitano, Albert Lubaki, Lukanga, Jivya Soma Mashe, Mbuya, Isabel Mendes
da Cunha, Alessandro Mendini, Nino, Mercedes Noguera, Ariel Kuaray Poty Ortega,
Virgil Ortiz e tutta la famiglia Ortiz (Dominic Ortiz, Dominique Ortiz,
Guadalupe Ortiz, Janice Ortiz, Kyle Ortiz, Lisa Holt, Joyce Lewis, Harlan
Reano), Alcides Pereira dos Santos, Pili Pili Mulongoy, Nilson Pimenta, Lucas
Piragi, Salustiano Portillo, Sibrun Rosier, Aurelino dos Santos, Hans Scherfig,
Jangarh Singh Shyam, Cícero José da Silva, Francisco da Silva, José Antonio da
Silva, Dragiša Stanisavljevi , Taniki, Neves Torres, Shantaram Chintya Tumbada,
Véio, Tadanori Yokoo, Yumba.
Fondation Cartier pour l’art contemporain
261,
boulevard Raspail 75014 Paris
Tel.
01 42 18 56 50
fondation.cartier.com
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