Lo stilista dalle celebri scarpe con l’inconfondibile fibbia in
punta, logata
dalle sue iniziali R.V., tano amate
dalle dive cinematografiche di un tempo e tanto ritornate in voga negli ultimi
tempi - grazie all’italianissima lungimiranza di Diego Della Valle - come
sinonimo di un’eleganza ritrovata che affonda le radici nella storia più
profonda della moda. Lui, Roger Vivier, artista in prima istanza e
icona del fashion poi, coccolato dal gotha della società e dal cinema, approda adesso a Toronto per una mostra che
ne celebra il talento visionario e la carriera sfolgorante, costellata di volti
noti e momenti topici.
Una passione la sua, per la
creazione di calzature femminili, nata in concomitanza - e sulla scia -
dell’amore irrefrenabile e smodato che le donne hanno per le scarpe e che le
porta agli atteggiamenti più improbabili come collezioni infinite di paia dalle
fogge più classiche a quelle più avveniristiche, “investimenti” di cifre
considerevoli nell’acquisto dell’ultimo stiletto oggetto del desiderio piuttosto
che del modello icona - vero caposaldo nella scarpiera di qualsiasi femme
fatale -, o ancora a condizioni di equilibrio instabile per intere serate nel
nome di un ideale stiloso. Accessorio ma forse meglio parte che completa il
tutto: alle scarpe, infatti, il non facile compito d’innalzare di rango la mise
indossata, piuttosto categorizzarla disastrosamente verso il baratro del non
classificabile. Elemento critico, pertanto, nel look di ogni lei che voglia
distinguersi per glamour ed eleganza, originalità e stile.
E Monsiuer Roger Vivier bene ha accolto questa sfida, disegnando
modelli passati alla storia e giunti sino a noi in qualità di icone indiscusse
di fascino e prestigio. Tanto che il Bata Shoe
Museum di Toronto gli dedica - fino al 7 aprile 2013 - una retrospettiva dl
titolo Roger Vivier: from Process to
Perfection. Al centro dell’esposizione, quindi, come si può ben capire
dal titolo, il percorso creativo
dell’artista che ne ha siglato le cifre stilistiche e che ha visto nella
perfezione del processo stesso l’apoteosi di un savoir-faire in grado di
spingersi oltre la concezione assodata di calzatura, per incarnare veri e
propri significati simboilici e valoriali, strettamente legati alla cultura
della società del tempo ma anche odierna. In altre parole la sua attività; quella stessa attività che l’ha portato a
essere amato dalle donne di tutto il mondo per le sue creazioni straordinarie,
dall’indubbia maestria: scarpette sinuose, veri e propri bijoux di calzoleria
concepiti come piccole sculture di perle e paillettes. Proveniente da studi
di scultura sviluppati presso l’Accademia delle Belle Arti di Parigi, a lui si devono alcune fondamentali
invenzioni: ha introdotto il tacco a spillo - divenuto nel tempo
irrinunciabile arma di seduzione di massa -, ma anche l’inconfondibile tacco a virgola – sigillo della Maison – e
l’intramontabile zeppa, fashion icone degli anni ’70. Negli anni ’50 collabora
con Elsa Schiaparelli – che ne
abbina le calzature ai suoi total look – e in seguito diviene maestro al
servizio di Christian Dior - suprema
sintesi, all’epoca, di eleganza prestigiosa - fino a quando, nel 1963, decide
di lanciare il proprio marchio. Celebrato dal cinema, ha vestito i piedi di
attrici immortali: dalla conturbante Catherine Deneuve, che in Belle
de jour (lo stesso nome con cui sono state ribattezzate poi quelle
calzature) portava le sue iconiche scarpette “pilgrim pump”, con fibbie squadrate
di metallo, fino alla sexy Brigitte Bardot, fasciata dai suoi stivali
con gambale alto, arditamente spinti oltre la linea del ginocchio.
Per ripercorre e celebrare una
sì vasta carriera e ammirarne al contempo le creazioni, il museo di Toronto
raccoglie schizzi, disegni, collage, forme in legno e modelli originali, fatti
arrivate direttamente dal Metropolitan Museum of Art di New York, dal Deutsch
Ledermuseum di Offenbach e dalla collezione privata della Maison Roger Vivier,
nonché gioielli appartenuti allo stilista. In
altre parole, tutto quanto attesti l’estro creativo e il genio lungimirante di
Vivier, intramontabile nel tempo tanto d’aver solcato le epoche ed essere
arrivato a noi immutato nello stile, pronto a solcare le moderne e affollate
strade metropolitane, passando da una matinée informale a un’occasione mondana
da high society. Stesse note glamour per gioielli tutti da calzare, per donne
che desiderano attraversare da protagoniste la storia del fashion.
Roger Vivier: from Process to Perfection
Bata Shoes Museum, Toronto
Dal 9 maggio 2012 al 7 aprile 2013
www.batashoemuseum.ca
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