venerdì 11 maggio 2012

LEISURE_Roger Viver in mostra a Toronto









Lo stilista dalle celebri scarpe con l’inconfondibile fibbia in punta, logata dalle sue iniziali R.V., tano amate dalle dive cinematografiche di un tempo e tanto ritornate in voga negli ultimi tempi - grazie all’italianissima lungimiranza di Diego Della Valle - come sinonimo di un’eleganza ritrovata che affonda le radici nella storia più profonda della moda. Lui, Roger Vivier, artista in prima istanza e icona del fashion poi, coccolato dal gotha della società e dal cinema, approda adesso a Toronto per una mostra che ne celebra il talento visionario e la carriera sfolgorante, costellata di volti noti e momenti topici.
Una passione la sua, per la creazione di calzature femminili, nata in concomitanza - e sulla scia - dell’amore irrefrenabile e smodato che le donne hanno per le scarpe e che le porta agli atteggiamenti più improbabili come collezioni infinite di paia dalle fogge più classiche a quelle più avveniristiche, “investimenti” di cifre considerevoli nell’acquisto dell’ultimo stiletto oggetto del desiderio piuttosto che del modello icona - vero caposaldo nella scarpiera di qualsiasi femme fatale -, o ancora a condizioni di equilibrio instabile per intere serate nel nome di un ideale stiloso. Accessorio ma forse meglio parte che completa il tutto: alle scarpe, infatti, il non facile compito d’innalzare di rango la mise indossata, piuttosto categorizzarla disastrosamente verso il baratro del non classificabile. Elemento critico, pertanto, nel look di ogni lei che voglia distinguersi per glamour ed eleganza, originalità e stile.
E Monsiuer Roger Vivier bene ha accolto questa sfida, disegnando modelli passati alla storia e giunti sino a noi in qualità di icone indiscusse di fascino e prestigio. Tanto che il Bata Shoe Museum di Toronto gli dedica - fino al 7 aprile 2013 - una retrospettiva dl titolo Roger Vivier: from Process to Perfection. Al centro dell’esposizione, quindi, come si può ben capire dal titolo, il percorso creativo dell’artista che ne ha siglato le cifre stilistiche e che ha visto nella perfezione del processo stesso l’apoteosi di un savoir-faire in grado di spingersi oltre la concezione assodata di calzatura, per incarnare veri e propri significati simboilici e valoriali, strettamente legati alla cultura della società del tempo ma anche odierna. In altre parole la sua attività; quella stessa attività che l’ha portato a essere amato dalle donne di tutto il mondo per le sue creazioni straordinarie, dall’indubbia maestria: scarpette sinuose, veri e propri bijoux di calzoleria concepiti come piccole sculture di perle e paillettes. Proveniente da studi di scultura sviluppati presso l’Accademia delle Belle Arti di Parigi, a lui si devono alcune fondamentali invenzioni: ha introdotto il tacco a spillo - divenuto nel tempo irrinunciabile arma di seduzione di massa -, ma anche l’inconfondibile tacco a virgola – sigillo della Maison – e l’intramontabile zeppa, fashion icone degli anni ’70. Negli anni ’50 collabora con Elsa Schiaparelli – che ne abbina le calzature ai suoi total look – e in seguito diviene maestro al servizio di Christian Dior - suprema sintesi, all’epoca, di eleganza prestigiosa - fino a quando, nel 1963, decide di lanciare il proprio marchio. Celebrato dal cinema, ha vestito i piedi di attrici immortali: dalla conturbante Catherine Deneuve, che in Belle de jour (lo stesso nome con cui sono state ribattezzate poi quelle calzature) portava le sue iconiche scarpette “pilgrim pump”, con fibbie squadrate di metallo, fino alla sexy Brigitte Bardot, fasciata dai suoi stivali con gambale alto, arditamente spinti oltre la linea del ginocchio.
Per ripercorre e celebrare una sì vasta carriera e ammirarne al contempo le creazioni, il museo di Toronto raccoglie schizzi, disegni, collage, forme in legno e modelli originali, fatti arrivate direttamente dal Metropolitan Museum of Art di New York, dal Deutsch Ledermuseum di Offenbach e dalla collezione privata della Maison Roger Vivier, nonché gioielli appartenuti allo stilista. In altre parole, tutto quanto attesti l’estro creativo e il genio lungimirante di Vivier, intramontabile nel tempo tanto d’aver solcato le epoche ed essere arrivato a noi immutato nello stile, pronto a solcare le moderne e affollate strade metropolitane, passando da una matinée informale a un’occasione mondana da high society. Stesse note glamour per gioielli tutti da calzare, per donne che desiderano attraversare da protagoniste la storia del fashion.

Roger Vivier: from Process to Perfection
Bata Shoes Museum, Toronto
Dal 9 maggio 2012 al 7 aprile 2013
www.batashoemuseum.ca 

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