lunedì 28 maggio 2012

LEISURE_La moda degli anni ’30 nei disegni di John Guida






Nata nel 1985 per promuovere iniziative, ricerche e studi d’interesse artistico, culturale e tecnologico nel campo della produzione tessile e dell’arte contemporanea, la Fondazione Ratti ospita negli spazi del Museo studio del tessuto fino al 28 giugno i disegni di John Guida, celeberrimo figurinista di moda tra le due guerre. In mostra una trentina di schizzi a matita e acquerello realizzati tra il 1930 e il 1938, donati da una collazione privata: un percorso tra le immagini che consente di avventurarsi nelle tendenze della moda del periodo, percependone i gusti, lo stile e le evoluzioni. Ecco svettare trionfanti linee sottili e affusolate, tagli di sbieco che valorizzano la figura, tessuti stampati utilizzati in quantità. Forme e dettagli che impreziosiscono la persona, mettendola al centro di un’idea creativa enfatizzata in ogni sua ragione d’essere. Un percorso professionale quello di John Guida – Giovanni Guida all’anagrafe - piuttosto particolare. Nato a Santa Maria Capua Vetere nel 1888, nel 1913 si trasferisce a Roma, dove partecipa - l’anno successivo - all’Esposizione sulla Moda del Circolo degli Artisti, cominciando a firmarsi con lo pseudonimo John. Dopo la prima guerra mondiale risiede a Parigi per tre anni. Un soggiorno in seguito al quale decide di rientrare a Roma: qui avvia una stretta collaborazione con i Magazzini Coen (oggi chiamati Coin) per i quali lavora praticamente in esclusiva. All’epoca la moda è un fenomeno alquanto élitario, tanto che soltanto pochi privilegiati fanno capolinea alle sartorie blasonate: la maggior parte acquista i tessuti e si rivolge alla sarta o al sarto di fiducia. E proprio in questo John Guida risulta innovativo. Cavalcando l’onda del trarre ispirazione dall’haute couture francese, realizza modelli che le clienti possono utilizzare come suggerimenti per tagliare i tessuti in vendita. John Guida frequenta le sfilate di Parigi, conosce i dettami dell’alta moda e le tendenze che verranno: sulla scia di queste considerazioni, elabora bellissimi figurini di grandi dimensioni, esposti nelle 13 vetrine dei magazzini Coen, accanto ai tessuti in vendita, quasi a suggellare una sublime armonia tra l’idea e la sua diretta esecuzione pratica. In altre parole, tanti modelli all’ultima moda che facilitano l’utilizzo delle stoffe. Le sue creazioni vengono pubblicate sulla rivista dei magazzini. Progenitore di un moderno direttore creativo, Guida si occupa anche di pubblicità, da gran conoscitore quale è scrive di moda e, di concerto con i Coen, offre un servizio in più ai clienti: proposte di moda originali ma dal mood internazionale. Una vera novità per il tempo, abituato a una clusterizzazione estetica dettata soprattutto dall’inesistenza di riviste patinate propriamente dette. Ma non è tutto. Dal suo estro creativo, combinato con la lungimiranza dei Coen, si sviluppa l’idea dei cartamodelli, favorendo in tal modo la fruizione della complessa moda anni ’30.
Un percorso creativo ricco e articolato, che ha messo la moda nero su bianco nell’edulcorata esaltazione dei suoi canoni estetici, favorendone la diffusione presso un vasto pubblico, in un vago accenno a quella che sarebbe divenuta la comunicazione figurativa dei decenni seguenti.
Ugualmente ricca la mostra che oltre ai già citati disegni annovera documenti, cartamodelli, fotografie e l’omonima rivista distribuita dai magazzini alla clientela. A corollario tessuti italiani e francesi provenienti dalle collezioni e dagli archivi lariani, nonché abiti d’epoca nel tentativo – riuscito – di accogliere il visitatore nel tempo di Guida, autentico ed élitario. Dulcis in fundo, i filmati dell’Istituto Luce con sfilate ospitate a Villa d’Este a Cernobbio proprio negli anni ’30.
Stile, eleganza e raffinatezza gli ingredienti di questo magio viaggio dal retrogusto d’antan, nell’esplorazione emozionale di un significato iconografico che si spinge oltre la semplice apparenza visuale.

John Guida. Figurinista di moda fra le due guerre
Fondazione Antonio Ratti, Villa Sucota, via per Cernobbio 19, Como
dal 13 aprile al 28 giugno 2012,
ingresso libero, lunedì-venerdì 10.00-13.00/14.30-17.30; sabato e domenica 11.00-19.00

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