venerdì 7 marzo 2014

ART & CULTURE_Grevi a teatro






Grevi è un marchio storico nella produzione artigianale di cappelli. Correva l’anno 1875 quando la fabbrica sorge a Signa, nella provincia di una Firenze da sempre devota al dolce stilnovo: da lì in poi, quattro generazioni si sono susseguite, attraversando la storia di oltre un secolo e scandendo le tappe socio-culturali con inimitabili creazioni. Estro, stile e qualità sono i tratti che caratterizzano l’heritage di Grevi: un patrimonio artistico e manifatturiero che non ha eguali e, seppur attualizzato in forme contemporanee, non tralascia mai di valorizzare la tradizione quale elemento emblematico per segnarsi una strada sicura nell’innovatività. Perché per sapere dove andare, è inevitabile conoscere da dove si viene…e, quindi, origini, passato, ispirazioni divengono chiavi di volta per aprire le porte del futuro.
Ma la preziosità e l’esclusività di Grevi passano anche dal legame che il marchio ha creato e mantenuto nel tempo con il mondo dell’arte e, in particolar  modo, della cultura cinematografica e teatrale. Ultima, solo in ordine cronologico, la realizzazione dei cappelli per Manon Lescaut, l’opera di Puccini in scena fino all’8 marzo al Teatro Opera di Roma, con la regia di Chiara Muti e diretta da Riccardo Muti.
Le modiste di Grevi hanno contribuito alla spettacolarizzazione di una sì importante rappresentazione teatrale con cappelli unici nel loro genere, prodotti interamente a mano nel laboratorio di Signa, un luogo magico dove la sapienza artigianale, la storia e la visionaria interpretazione delle tendenze sono il fil rouge di una vocazione che si è spinta oltre il tempo e lo spazio, arrivando a conquistare platee internazionali.
Oltre 50 i cappelli realizzati per Manon Lescaut: creazioni originali in perfetto stile settecento, che d’un tratto catapultano nei fasti di un’epoca andata, preludio di una grandi cambiamenti culturali e sociali. Ogni modello è stato realizzato sia nella versione “luce”, in paglia chiara e toni naturali, che nella versione “ombra”, nelle sfumature del nero e del grigio. Nell’Atelier di Grevi, inoltre, è stato realizzato il lussuoso cappello avorio e acquamarina che Manon indossa nel II Atto. 

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