Oggigiorno, per abitudine, compiano gesti
mirati alla cura della persona e della casa, avvalendoci di oggetti che diamo
per scontati. Eppure, dietro tutto ciò, vi è un’infinità di storia, ricerca e
sperimentazione. Tra le mura di un’ideale casa, allestita a Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnologia,
“pillole di scienza”, testimonianze, oggetti, documenti e video raccontano
l’evoluzione delle nostre abitudini e
delle tecnologie nel tempo in maniera accattivante e suggestiva, in un
percorso in cui ci accompagna una delle aziende storiche del settore, Procter & Gamble, da 175 anni al fianco delle famiglie di
tutto il mondo.
“Home. 175 anni di innovazioni
insieme a P&G” è il titolo della mostra che offre uno sguardo su passato, presente e futuro
per scoprire come è cambiato il nostro modo di lavarci, truccarci, raderci,
ma anche pulire la nostra casa, cucinare, fare il bucato. Grazie a
innovazioni che non sospettiamo e che in alcuni casi nascono in maniera
assolutamente sorprendente, oggi risparmiamo tempo e fatica.
Un’esposizione che ripercorre la storia attraverso oggetti e
gesti quotidiani e abituali. Un viaggio nel tempo a bordo della normalità, per dimostrare come le nuove
tecnologie abbiano cambiato nei secoli il concetto di pulizia: dalla valorizzazione dell’aspetto
"lucido" di mobili e pavimenti, all’apprezzamento dell’igiene reale.
Pulire, in passato, significava impiegare molto tempo per reperire ingredienti
e realizzare le ricette.
Dalla
nascita degli apparecchi per lucidare e aspirare alla realizzazione del motore
elettrico e del fornello a gas per cucinare, passando per il frigorifero, la
lavatrice e la lavastoviglie.
E senza tralasciare l’industria
cosmetica, al fine di mostrarne gli aspetti meno frivoli quali la ricerca
scientifica e tecnologia che, sempre di più, la avvicinano al settore
farmaceutico, con cui condivide metodi di formulazione, controllo di qualità e
confezione.
Occhiali a farfalla, un bocchino per sigarette, un fazzoletto
di stoffa, una boccetta di profumo, un belletto in polvere factotum per gote e
labbra, uno specchietto. Questo il contenuto di una borsetta da donna degli
anni ’50 esposta nell’ambito della mostra. Fabbricata in lucite, materiale
innovativo dell’epoca, in rilievo e dalla lucentezza simile al moderno
plexiglass. Accanto vi è una borsetta moderna in ecopelle. Contiene uno smartphone,
dei fazzoletti di carta, una c-c cream, mascara e rossetto e uno specchietto. I
materiali e gli oggetti sono cambiati, non la vanità.
Negli stessi anni ’50, invece,
lavare la biancheria era ancora un’operazione dura per molte donne.
Nella prima metà dell’800 nascono le grandi lavanderie pubbliche in Francia con
‘liscivatrici’. In seguito si diffondono quelle individuali e diventano
il regalo di nozze più ambito del 1870 per l’élite francese. A metà dell’800 un
chimico francese, Antoine Cadet De Vaux, scrisse un trattato popolare per
spiegare alle donne i vantaggi della lavatura a vapore per rendere il “bianco più bianco”. Era un dialogo fra
una lavandaia e la sua signora. La lavatrice automatica, di forma squadrata e
programmabile, si diffonde a livello popolare in Europa solo a partire dagli
anni ’50, fino a conclamarsi nel 1960, una lavabiancheria in casa faceva
risparmiare 17,5 ore settimanali di lavoro fisico individuale, 7 anni nell’arco
della vita.
Il primo brevetto di un aspirapolvere con motore elettrico,
invece, è stato depositato nel 1900 da una donna, Corinne Dufour, sulla
quale si sa molto poco se non che vivesse in Georgia, anche se fu accreditato
padre dell’invenzione un ingegnere inglese, Hubert Cecil Booth. Sfruttando un
motore montato su un carro a gasolio parcheggiato in strada, Booth infilava un
lungo tubo aspirante nelle finestre dei palazzi reali di Londra per pulire i
tappeti della Casa Reale: era il 1901.
Il primo brevetto di rasoio di
sicurezza,
con una piastrina dentata inserita per non ferirsi, è del 1762 e nel 1901 King
Kamp Gillette, imprenditore e inventore statunitense, lo perfeziona con la lama
usa e getta. Nel 1903 Lord Gillette vende 51 rasoi e 168 lame, l’anno
successivo 91 mila rasoi e 124mila lamette e, nel 1950, vende 70 milioni di
rasoi. Nel 1929 un ingegnere milanese, Mino Pelizzola, brevetta invece un
rasoio multiplex con 5 lame parallele. Sarà il progenitore del multilama e
per venderlo usa alcuni testimonial dell’epoca per farsi pubblicità, inserendo
nel foglietto allegato frasi sulla rasatura scritte da D’Annunzio, Marconi,
Petrolini e Trilussa, ma non ha comunque successo, il rasoio costa 30 lire,
troppo per l’epoca.
Complice
un allestimento realizzato ad hoc, le conquiste dell’igiene vengono raccontate
nella loro genesi, ripercorrendo l’avvento del make-up moderno, il progresso
della rasatura e l’arrivo degli elettrodomestici, dei detergenti sintetici e
della tecnologia per la cura della casa.
Home. 175 anni di innovazioni insieme a P&G
Fino al 15 giugno 2014
Museo della Scienza e della Tecnologia
“Leonardo da Vinci”, via San Vittore 21, Milano
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