lunedì 29 ottobre 2012

ABOUT_A ogni clan il suo tartan














Il tartan è un particolare disegno dei tessuti in lana delle Highland scozzesi. Il termine deriva dal francese “tiretaine” e indica un tipo di materiale. Si caratterizza per un particolare disegno – in italiano chiamato comunemente scozzese – ottenuto alternando strisce, in angolo retto le une rispetto alle altre, composte da fili colorati (pre-tinti), tessuti in modo tale da ripetersi sia nell’ordito che nella trama. Per tesserlo, l’armatura del telaio necessaria è la saia.
Pur non conoscendo l’origine esatta di questa particolare tessitura, si può attestare con certezza che intorno al XVI secolo il tartan scozzese assume le caratteristiche attuali, divenendo - oltre che un fenomeno di costume - un simbolo d’identità nazionale. Fino alla metà del XIX secolo, gli highland tartan erano associati a regioni e distretti piuttosto che a uno specifico clan. Martin Martin, nel suo A Description of the Western Islands of Scotland, pubblicato nel 1703, scriveva che i tartan potevano essere utilizzati per distinguere gli abitanti delle diverse regioni. Pertanto, la distinzione dei tartan in base alle diverse famiglie viene istituita solo in epoca moderna, in virtù del fatto che i clan utilizzavano il tartan della zona in cui erano presenti. Un fenomeno in voga ancora oggi, tanto che le famiglie scozzesi non appartenenti ad alcun clan, utilizzano il tartan della propria regione. Nella storia, è stato per così dire vittima anche di pratiche proibizioniste, come, per esempio, nel 1746 dopo la battaglia di Culloden, quando il governo britannico con l’Act of Proscription vietò l’uso del tartan per cercare di avversare la rivolta dei clan gaelici giacobiti. Nel 1765, invece, conobbe il suo momento d’istituzionalità, divenendo la divisa degli Highland Regiments; mentre nel 1815, la Highland Society of London ufficializzò il legame tra un clan e il suo tartan. Nel libro Wilson’ key pattern book del 1819, erano già stati raccolti 250 tartan differenti; oggi ne sono registrati 4.000 anche se le tipologie in commercio si aggirano tra i 600 e i 700. Nel 1822 è il momento della sua rinascita, complice il Movimento Romantico che lo porta a divenire simbolo per eccellenza con cui contraddistinguere gli scozzesi: durante la visita a Edimburgo di Giorgio IV, Sir Walter Scott convince il re, il suo seguito e tutti i capi dei clan a indossare il tartan. 
Tuttavia, accanto ai clan tartan ufficialmente depositati, esistono molte altre categorie registrate per famiglie, distretti, istituzioni e anche semplicemente per commemorare particolari eventi. In molti casi, inoltre, hanno assunto specifici significati. Il Duke of Fife tartan, per esempio, disegnato in occasione del matrimonio di Alexander Duff I, duca di Fife, con la principessa Luisa, figlia di Edoardo VII e della regina Alessandra, è ormai conosciuto anche come tartan del distretto di Fife e utilizzato dalle famiglie della regione che non hanno un particolare clan di riferimento. La tradizione, inoltre, ne riserva alcuni alle Scottish Highland Military Unit del Regno Unito e degli altri paesi del Commnowealth. La Famiglia Reale britannica utilizza il tartan Barmoral e le unità ad essa associate il Royal Stewart Tartan. Vi sono, inoltre, tartan per le forze armate, come il Royal Air Force e il Royal Canadian Air Force, ma anche per compagnie commerciali, speciali gruppi come Amnesty International, movimenti religiosi (tra cui Hare Krishna), città, club di football (compresi alcuni non britannici, come, per esempio, Hammarby IF), società di danza, gruppi etnici non scozzesi che vivono in Scozia. Addirittura in Canada tutte le provincie hanno il proprio tartan, così come molti stati degli Stati Uniti.
Tra le più belle stoffe scozzesi tramandate dalla tradizione, degna di nota è quella dei Buchanans, a quadri minuti e a vivaci tinte rosse e gialle, contrastanti col verde cupo e il blu. Fondatore di questo clan fu nel XIII secolo Gilberto, siniscalco del conte di Lennox, dal quale ottenne parte delle terre dei Buchanans nello Stirlingshire, da cui prese il nome. L'emblema di questo clan è il mirtillo e il suo grido di guerra "Clar Innys", nome di un'isola del Loch Lomond. Elegantissimo nella sua severità, invece, col rosso vivo che traspare luminoso da un fitto graticolato verde e blu, è il tessuto dei Mac Donald di Clanranald, il cui emblema è l'erica e il grido di guerra: "Contro chi osa". L'origine di questo clan risale a Giovanni, lord delle isole, che sposò Ami de Insulis, dalla quale ebbe un figlio, Ranald, da cui l'appellativo di Clanranald. Per quanto concerne il tessuto Macinnes, questo richiama, per l'insieme e l'effetto dei colori, il tessuto Mac Donald. Il clan dei Macinnes, che ha per emblema l'agrifoglio, ha origini comuni col clan Mac Donald. Un tessuto a quadrettatura verde e blu su fondo nero distingue invece il clan dei Graham, le cui origini risalgono al XII secolo con Guglielmo di Graham, il quale, per segnalati servizi, ottenne terre da David I, intorno al 1150. Ai Graham, che hanno per emblema l'alloro, il plauso di aver fatto abolire nel 1782 un atto del parlamento del 1747 che vietava, sotto penalità, l'uso del costume scozzese. Smagliante nel suo giallo predominante è il tessuto del clan Mac Leod. Il fondatore di questa famiglia fu Leod, figlio di Olave, re di Mann (XIII secolo), la cui insegna è il ginepro.
Ed ecco, infine, il tessuto regale, l'Abito stuardo (Dress Stewart) che si differenzia da tutti gli altri per il fondo bianco, sul quale posano, come sopra una luminosità, le altre tinte fondamentali di tutti i tessuti scozzesi: il rosso, il verde e il blu. Non si sa precisamente a quale autorità questo tessuto debba la sua denominazione, ma certo è che esso è stato il preferito dei re: si dice che Carlo II se ne adornasse con fiocchi le spalle e la regina Vittoria lo adorava.
I disegni quadrettati scozzesi sono stati poi applicati a tutti i tessuti di lana, seta, cotone, rayon e misti e, seppur con alti e bassi, non sono mai stati abbandonati dal mondo della moda che, con cadenzata periodicità, se ne è avvalsa per abiti femminili, scialli, fazzoletti, cravatte, riscoprendo, ogni volta, l’intramontabilità di un grande classico, in grado di riproporsi fulgido nella sua orgogliosa essenzialità quale simbolo di valorosi ideali. 

2 commenti:

  1. Molto interessante! Sto meditando un post proprio su questo argomento, in particolare sulla grande varietà di pattern scozzesi di cui disponiamo (ben si vede dal tuo collage iniziale!)

    http://lemusedikika.blogspot.it

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  2. Grazie! Mi fa piacere che sia stato di tuo interesse...
    In effetti il tartan offre molta materia su cui scrivere....aspetto allora di leggere il tuo post!!

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