mercoledì 22 febbraio 2012

STYLE_Pirelli PZERO e Diego Dolcini







Design fluido. Una nuova estetica della funzione. Pirelli PZERO attinge al proprio sapere e si apre alle collaborazioni per creare un sistema cangiante di oggetti. L’affinità è il legante; l’eccellenza guida la selezione dei collaboratori. Il fine è ridefinire i canoni classici, dall’interno: uno slittamento di prospettive, immaginifico e insieme concreto, che produce un segno rapido e incisivo.
Nuovi bisogni creano nuove domande. Il morphing e la simultaneità sono categorie del conoscere e del fare. Pirelli PZERO rilegge la scarpa femminile con il tacco, coinvolgendo Diego Dolcini per la sua capacità di coniugare la purezza assoluta del design con il glamour estremo. I saperi si ibridano, le forme e i materiali obbediscono a nuovi layout, in una osmosi naturale di invenzioni e soluzioni. Diego Dolcini mutua da Pirelli materie e iconografie – la gomma, il contrasto di lucido e opaco, la robustezza visiva, il senso di avventura – ma contamina il lessico noto con una linea sinuosa. Il biker boot dal tacco slanciato sintetizza l’incontro: dinamico, trasversale, esprime pragmatismo metropolitano. Il glamour si insinua, deciso, dove a regnare è la funzione; l’efficienza si ammorbidisce; i due linguaggi, solo in apparenza opposti, si fondono. Il red carpet diventa rubber carpet. 
La collezione, compatta e articolata, esprime una visione urbana del glamour: femminilità estrema, a prova di giungla d’asfalto. La svolta Pirelli PZERO nasce infatti da una idea liquida del vivere e del vestire, con una radice classica. È espressione di un sapere tecnoartigianale, nel quale nuovi punti di vista disegnano nuovi contorni per la realtà.

Pirelli PZERO: un esperimento tra marketing e design, divenuto un cult. 
A fine Ottocento erano impermeabili in caucciù. Oggi l’abbigliamento della griffe di pneumatici ha un’anima sperimentale. Dall’appeal fashion&sexy. In comune, nell’arco di 127 anni, l’impronta di una gomma dallo spirito hi-tech.
Un progetto trasversale, costruito tra marketing e moda. Con radici forti ancorate nell’industrial design. E soprattutto con una storia antica, iniziata nel 1877 alle porte di Milano. A 125 anni dal primo  esperimento, è nel 2002 che rinasce l’abbigliamento firmato Pirelli. Viene infatti lanciato un progetto con un’anima sperimentale ed high-tech e con un nuovo marchio, ove la lunga P diventa una P dalle proporzioni arodinamiche decorata da un piccolo zero: il progetto PZERO. Ieri erano scarpe, stivali, borse, impermeabili, soprabiti, cappotti impermeabilizzati e realizzati in un allora sconosciuto caucciù. Oggi il progetto ha un’anima nuova, ad alta tecnologia. “Da una ricerca di marketing era emerso che il marchio PIRELLI era glamour, sexy e fashion. E questo appeal era stato dato al brand proprio dal calendario, il mitico THE CAL. Per questo motivo abbiamo deciso di dare  il via a un progetto di industrial  design, che ha fatto da apripista per una serie di avventure molto simili”, spiega Antonio Gallo, a capo della comunicazione  di Pirelli PZERO. L’avventura del gruppo milanese è partita in punta di piedi. Soltanto due oggetti destinati a diventare cult: una scarpa da vela, Pirelli PZERO ACQUA. E una giacca dalle performance futuriste, Pirelli PZERO ARIA. “Il debutto è stato affidato a una coppia di oggetti che potesse rappresentare  il nostro mondo e che allo stesso tempo fosse capace di mostrare un carattere forte, indipendente, corredato da un alto standard qualitativo. Anche per questo sono stati necessari due anni di gestazione, per poter trovare il design più giusto e i partner migliori, specializzati nei rispettivi settori di prodotto”. Oggi i numeri del progetto sono diversi. La collezione è diventata un total look. Con tanti numeri. Sette sono i designer che compongono l’ufficio stile del marchio. Uno è il libro fotografico dedicato al progetto, con scatti di Marco Anelli, Alberto Giuliani, Lorenzo Castore. Due sono i partner che affiancano Pirelli come licenziatari (Morellato&Sector per gli orologi, e Tecnorib per i gommoni), numerosi i prodotti gestiti internamente tramite la società Pzero Srl, dalle scarpe alle borse a progetti speciali in limited edition.
La linea PZERO è distribuita in Italia nei 300 Top negozi di abbigliamento e calzature. Tra questi Biffi a Milano, Sir Wilson a Torino, Russo a Capri, Raspini a Firenze, Sugar di Arezzo, Giglio a Palermo. All'estero è già consolidata la presenza in particolare in Spagna, Benelux, UK, Russia e Middle East in molti negozi come Harrods a Londra, Yusti a Madrid, Tsum-Mercury a Mosca,  e  Bugatti a Dubai.
Non si contano i testimonial  che affollano l’album vip del brand. "In poche stagioni Pirelli PZERO è diventato uno status symbol per una generazione. Ha registrato un successo che nemmeno noi ci aspettavamo. Quando nel 2003 abbiamo aperto il corner da Bergdorf Goodman a New York, abbiamo esaurito immediatamente le scorte e abbamo avuto liste d’attesa incredibili: per l’orologio avevamo prenotazioni per 400 modelli. E oggi continuiamo a registrare elevati tassi di sviluppo". Perché la storia è destinata a ripetersi.
Nel 2005 è stato firmato un accordo in licenza con Tecnorib per la produzione dei gommoni Pirelli PZERO. Così Pirelli celebra dopo 10 luminosi lustri l’antica produzione di gommoni gommati. Proprio nel 1955 nasceva, infatti, il Nautilus: il primo battello pneumatico. Il primo gommone Pirelli PZERO è stato varato nelle acque di Portofino nel maggio 2006.
Nel 2008 grazie ad un accordo con HEAD, è sono stati presentati gli  sci WINTER SOTTOZERO che prendono nome dall’omonimo pneumatico la cui ultima evoluzione è stata lanciata nel cosrso dello stesso anno. Altamente tecnologici, grazie all’intelligenza del sistema antivibrazioni HEAD
Intelligence TechnologyÒ e la rivoluzione di una memoria a metallo liquido, LiquidmetalÒ, gli sci  WINTER SOTTOZERO sono stati prodotti in soli 200 esemplari numerati e venduti nei negozi specializzati delle stazioni invernali più esclusive da Cortina D’Ampezzo a St. Moritz e in concept store, come San Carlo a Torino.



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