Mary Katrantzou accede alla moda quasi per caso. La sua formazione pirincipale è infatti nel campo dell’architettura. Solo poi, in un secondo momento, si iscrive alla Central Saint Martins sancendo così il suo ingresso nel fashion system: un processo articolato di cui ha fatto tesoro in ogni passaggio, tanto che oggi nelle sue collezioni sono ben evidenti le ispirazioni architettoniche che denotano una valida preparazione in materia. La svolta vera e propria avviene per merito del progetto NewGen del British Fashion Council con cui ha sfilato per la prima volta nel corso della London Fashion Week con una collezione di soli 9 abiti: tanto ristretta numericamente quanto strepitosa dal punto di vista stilistico, al punto da essere scelta in prima battuta da 15 prestigiosi concept store e department store, tra cui Browns, Colette e Penelope.
Partendo dal presupposto di non collocare le donne nello spazio, bensì di disegnare lo spazio sulle donne stesse, il sigillo inconfondibile del suo stile aleggia nelle stampe che di volta in volta la designer utilizza per le sue collezioni eccentriche ma divinamente eleganti. Il suo lavoro non si esaurisce però agli abiti: Mary Katrantzou adora creare look completi, accompagnando il tutto con gioielli in metallo e in legno che riprendono esattamente le stampe e le grafiche delle stoffe.
Dalla sua vivavoce, nonostante la giovane età, arriva un consiglio per tutti coloro che intendano cimentarsi nella moda, un mondo che - prima ancora di essere business creativo - è business: fondamentale avere un certo livello di imprenditorialità grazie al quale imparare a fare tutto da solo, dalla produzione alle vendite.
Un talento promettente che già ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali: vincitrice dello Swiss Textile Award a Zurigo; finalista al Dorchester Fashion Prize e al Swarovski Emerging Talent Prize del British Fashion Council; protagonista del progetto OnStage di Milano Unica. In continuo fermento e costantemente dedita a seguire progetti complementari e paralleli all’attività inerente il suo marchio, ha creato una capsule collection per Top Shop - grazie alla quale ha raggiunto un pubblico solitamente lontano dalle sue creazioni – e uno dei profumi di Six Scents, presentati a New York e dedicati all’innocenza dell’esperienza.
Grande sostenitrice del lavoro di squadra – insostituibile fucina di idee e banco di confronto senza eguali, adora in ogni caso avere sotto controllo ogni fase di lavorazione, dall’ideazione alla produzione fino alla distribuzione: un aspetto che denota la sua spiccata imprenditorialità e il suo spirito indipendente. Il suo punto di riferimento rimane Londra, grande melting pot di culture ma soprattutto impareggiabile incubatore per i giovani designer che vogliano affermarsi. Mentre le sue più grandi fonti di ispirazione sono l’architettura (ovviamente), l’interior design, il disegno tessile, l’arte, le foto (soprattutto di Helmut Newton), i gioielli. Ama definire le sue creazioni audaci, intelligenti, colorate e al tempo stesso glamourous: un glamour garbato, pensato per una donna sicura, determinata, elegante…con uno spiccato senso cromatico!
Dalla Grecia con furore ma soprattutto con colore, questa giovane designer ha conquistato buyer e giornalisti. Tra una collezione effetto trompe l’oeil e un’altra tripudio di elaborati grafismi, il cromatismo domina la scena in un gioco voluttuoso di simmetrie e sfumature, che seguono, abbracciano e rilasciano il corpo in una sorta di un inno alla vita dove nulla è casuale, bensì frutto di un accurato lavoro di studio e ricerca.
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