Ha inaugurato lunedì 20 febbraio alla Triennale di Milano la mostra “Da ZERO a CENTO, le nuove età della vita”, mostra d'arte e di scienza ideata e prodotta da Fondazione Marino Golinelli in partnership con La Triennale di Milano, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella con la collaborazione di Silvia Evangelisti. In programma fino al 1° aprile 2012, la mostra si propone di indagare come e perché il nostro corpo e la nostra mente siano molto diversi da quelli delle generazioni precedenti, e quindi come se ne possano sviluppare al meglio le potenzialità. Un’indagine scrupolosa e attenta, non priva d’insidie e verità stereotipate. Un terreno d’analisi complicato ed esplorato grazie alle visionarie intuizioni di grandi artisti contemporanei quali Evan Baden, Guy Ben-Ner, Martin Creed, Hans Peter Feldmann, Stefania Galegati Shines, Anish Kapoor, Ryan Mc Ginley, Marcello Maloberti, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Gabriel Orozco, Adrian Paci, John Pilson, Cindy Sherman, Frances Stark, Miwa Yanagi.
L’allestimento (concept a cura di Iosa Ghini Associati) si caratterizza di sei ambienti che mettono a confronto opere d’arte classicamente intese – alcune delle quali realizzate appositamente per l’esposizione - con le attuali scoperte della scienza. Opinioni a confronto sottoforma espositiva che mostrano come e perché la nostra vita è cambiata, ma soprattutto che cosa sappiamo oggi realmente su ogni età.
Ouverture della mostra cento e uno scatti fotografici di Hans-Peter Feidmann che mostrano lo svolgersi della vita ritraendo persone, in un dialogo composito tra condizione universale e storie individuali.
Una vita che comincia ancor prima di venire al mondo, come raccontano le opere fortemente evocative di Gabriel Orozco e Anish Kapoor. Il gioco e l'educazione sono i due elementi che caratterizzano l'infanzia, raccontati rispettivamente da Martin Creed e Guy Ben-Ner. L'adolescenza, fase turbolenta e di scoperta di se stessi, emerge nelle sue diverse sfaccettature nelle opere di Marcello Maloberti, Ryan Mc Ginley e Evan Baden. Il delinearsi di nuovi tipi di approccio relazionale si ripresenta in fase più adulta, momento che segna la scelta del partner e la costituzione di una propria famiglia. Così Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, raccontano lo sviluppo di una storia d'amore che matura fino all'arrivo del primo figlio; Frances Stark riporta l'attenzione sulla natura dei rapporti sentimentali e sessuali nell'era della tecnologia e della comunicazione virtuale, dove il partner può essere scelto in una video chat room. La maturità, rappresentata in mostra dalle opere di Adrian Paci e Cindy Sherman, presenta anch'essa una fase complessa che vede il concretizzarsi delle proprie aspettative lavorative e sociali ma, allo stesso tempo, l'avvicinarsi della vecchiaia. Infine, la vecchiaia: terza età secondo la tripartizione classica, oggi sesta, o forse addirittura settima, tappa della vita. Il protagonista del video di John Pilson, preso nell'ingranaggio dei suoi ritmi lavorativi ignora la morte che batte la mano sulla sua spalla; le giovani donne scelte da Miwa Yanagi, poi trasformate e ritratte come donne anziane, immaginano una vecchiaia in piena attività; i personaggi del film di Stefania Galegati Shines riscoprono l'amore (anche quello fisico), a distanza di quasi mezzo secolo.
Gli exhibit scientifici mostrano invece, tra le altre cose, quanto le condizioni e gli stili di vita influenzino la salute del nascituro per tutta la sua esistenza; come "coltivare” il cervello dei bambini; come l'adolescenza sia un'età di straordinaria elasticità del cervello per permettere alla persona di adattarsi alla cultura del suo gruppo sociale; perché i comportamenti legati alla scelta sessuale siano i meno influenzabili dalle mutate circostanze ambientali o perché la mezza età può oggi essere dal punto di vista fisico un prolungamento della gioventù. Gli exhibit svelano inoltre i segreti per una buona "manutenzione" del capitale biologico nel corso della vita e per continuare a crescere intellettualmente anche durante la vecchiaia. Infine, curiosità e previsioni su come saranno gli uomini del futuro.
I visitatori possono anche sperimentare in prima persona la crescita del quoziente intellettivo rispetto ai propri antenati con il test di Raven, oppure, con un'altra semplice prova, calcolare il tessuto adiposo sulla pancia per valutare i rischi crescenti di malattie cardiovascolari. E ancora: misurando il rapporto tra la lunghezza del dito anulare e dell'indice della mano destra, calcolare la quantità di testosterone ricevuto dalla madre, ormone responsabile non solo dei caratteri sessuali ma anche d’importanti aspetti della personalità.
Un nuovo concetto di mostra che si spinge oltre i confini dell’interattività, coinvolgendo lo spettatore in un’esperienza diretta e propedeutica, calibrata sulla propria persona e come tale unica. Una mostra che ciascuno fa propria, portandosene con sé un ricordo, un pensiero, un’impressione.
Infine, collegati al tema della mostra, la Fondazione Marino Golinelli organizza alcuni convegni sul tema delle età dell'uomo con studiosi ed esperti di discipline diverse. A tal proposito si segnala il ciclo Le nuove età della vita, in partnership con la Fondazione Corriere della Sera, in programma in Sala Buzzati: martedì 6 marzo Quando inizia e finisce la vita, martedì 13 marzo Le età del cervello, martedì 20 marzo Le età digitali.
“Da ZERO a CENTO, le nuove età della vita”
Triennale di Milano
Dal 21 febbraio al 1 aprile 2012
Orari: da martedì a domenica 10.30 - 20.30 | Giovedì 10.30 - 23 | Lunedì chiusura settimanale
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