Lo stile e l’eleganza di Gianfranco Ferré,
oltre a non avere tempo, hanno scritto la storia della moda italiana, gettando
le basi per il moderno concetto di prêt-à-porter, ma più ancora, le regole del vestir
bene. Un prestigio di forme, tagli, volumi e tessuti che ha accompagnato un
ideale di donna femminile ma al tempo stesso dinamica, sensuale e
conquistatrice del mondo, intrigante e intraprendente. Una donna amante del
fare, che dagli anni ’70 in avanti si è ritagliata un ruolo sociale di spicco,
connotandosi di caratteristiche e tratti unici che l’hanno resa protagonista a
tutto tondo di un cambiamento culturale tanto inevitabile quanto inconfutabile.
Il mito Ferré rivive ora attraverso le stoffe. Fino al 29 giugno,
infatti, a Villa Mazzucchelli (Ciliverghe, Brescia), è visitabile la mostra “Ferré, il fascino della
seta”. Esposti oltre cento abiti provenienti da una collezione appartenuta in
prima istanza a una tessitura comasca e ora di proprietà privata, caratterizzati
per le preziose trame di seta
che hanno affascinato uno dei più grandi creatori della moda italiana.
Gianfranco Ferré ha saputo valorizzare con
le sue creazioni e innovazioni tecniche le caratteristiche di questo filato,
declinandolo nelle sue opere in forme diverse. La brillantezza e la
lucentezza del materiale conferiscono eleganza alle fantasie geometriche e
floreali dei suoi abiti sia da giorno che da cocktail. Lo stilista apprezza della seta la leggerezza e la trasparenza, che
sceglie per le sue camicie, ma anche la forza e la versatilità, quando decide di
lavorarla con fitte impunture nei tailleur strutturati degli anni ’80.
E proprio sulla base alla scelta dei materiali
e della loro lavorazione nascono le
quattro sezioni della mostra. Il percorso espositivo inizia con Geometrie,
a dimostrazione del minimalismo
geometrico che caratterizza gli esordi della carriera di Ferré: un’eredità
della sua formazione da architetto. Col passare degli anni la sua
produzione si arricchisce di nuovi spunti creativi, motori, in ogni caso,
dell’interesse per le geometrie tout court. È così che anche le rigide maglie
dei pied de poule, i pois e le righe si stemperano nella fantasia del creatore
in composizioni dinamiche che assecondano e arricchiscono i tagli sartoriali
delle creazioni.
Si prosegue con Il giardino fiorito, nucleo di opere caratterizzate per l’impiego
di tessuti con fantasie floreali. La lucentezza e la sinuosità della seta
si prestano per dare vita a questi temi naturalistici: rose definite nei più
minuziosi dettagli, fiori stilizzati e dipinti con piccole ma incisive
pennellate sulla stoffa, preziosi boccioli filati con trame dorate e assimilati
a forme geometriche compongono un bucolico giardino, dando spazio alla
creatività nella sua accezione più autentica. Un tema, quello floreale,
rappresentato dalle fantasie nonché dagli abiti tagliati e costruiti per essere
veri fiori, dove la seta si presta a vestire di delicati e avvolgenti petali la
donna che li indossa.
È quindi la volta di Ferré, maestro di taglio.
Qui trovano spazio veri capolavori
sartoriali, opere nelle quali la forza e l’incisività del modello nascono da
tagli sapienti dei tessuti. Linee geometriche taglienti e vigorose,
talvolta sottolineate da bordi e passamanerie, disegnano sul corpo femminile
volumi e forme dalla personalità inconfondibile. Nascono così i grandi colli, i
tailleur asimmetrici, i contrasti tra le lunghezze, destinati a diventare le
cifre stilistiche del vocabolario di Gianfranco Ferré.
Quarta e ultima tappa, Sperimentazioni e contaminazioni
.
Lo stilista fu certamente un grande sperimentatore. Ai materiali tradizionali accostò
spesso materiali presi in prestito dal design, sempre con un occhio di riguardo
all’innovazione e alla modernità. Sulla scia di questa ispirazione, nascono i completi
impreziositi da inserti in raffia o paglia, ma anche gli accostamenti
stranianti e originali tra materiali che per peso e struttura difficilmente
trovano occasione di incontro. Così, per esempio, la seta si sposa alla
pelliccia o alla pelle, dando vita a creazioni originali e inconfondibili.
Un
viaggio nell’estro di Gianfranco Ferré e del lessico della sua eleganza. A fare
da fil rouge, è proprio il caso di dirlo, i tessuti, che tanto dicono di un abito, ma ancor più
di uno stile. Passato e presente, tradizione e innovazione, magnificenza e
ricerca si sposano in un gioco degli opposti, dove un elemento attrae e
respinge il suo estremo in un’armonica combinazione di gusto e tendenza. Nulla
è gridato nello stile Ferré: tutto parla con voce propria e vive di una luce
immensa…quella stessa luce che ha portato le note della sua eleganza ai giorni
nostri, validandone la preziosità e innalzandola a verità dogmatica del senso
del vestir bene.
Ferré. Il fascino della seta
Villa
Mazzucchelli, Ciliverghe (Brescia)
Fino
al 29 giugno 2014
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