Charlotte Perriand
(Parigi il 24 ottobre 1903 – Parigi 27 ottobre 1999) studia all’Union Centrale
des Arts Décoratifs (UCAD) a Parigi e all’età
di vent’anni decide di diventare architetto, professione giudicata al tempo
esclusivamente maschile. Ottenuto il diploma in Interior Design nel 1925, segue la poetica di ricerca del Bauhaus,
rifiuta i canoni decorativi tradizionali e abbraccia l’utilizzo dei nuovi
materiali industriali.
Nel
1927 inizia la collaborazione con Le Corbusier e Pierre Jeanneret presso il famoso atelier 35 in rue de Sèvres a Parigi. In questi anni dà il via alla
sua intensa produzione fotografica. Nel
1928 insieme a René Herbst, Djo-Bourgeois, Jean
Fouquet, Gerard Sandoz e Jean Puiforcat, forma un gruppo d’avanguardia “L’unité de choc” con cui espone il suo “salle à manger”, disegnato nel 1927, al Salon des
Artistes Décorateurs. Due anni più
tardi, seguita dal suo gruppo d’avanguardia, fonderà l’UAM (Union des Artistes
Modernes). Sempre nel 1927 inizia a
fotografare con un apparecchio fotografico a soffietto 6 x 9 regalatole dal
marito. Nel 1930 incontra Walter Gropius e Fernand Léger, con cui stabilisce
uno stretto rapporto di amicizia e collaborazione artistica.
La sua concezione dell’abitare è sempre
segnata dalla necessità di unire
conoscenza tecnica e scientifica dei materiali in rapporto allo spazio e al
modo di viverlo e di occuparlo. Nel 1932 abbandona il suo studio di Place
Saint Sulpice trasferendosi in Montparnasse. Negli stessi anni, durante la
guerra civile spagnola prende parte alle dimostrazioni accanto ai Repubblicani,
partecipando ai circoli intellettuali
del Partito Comunista dove incontra Miró, Picasso, André Malraux e Blaise
Cendrars.
Dopo
una collaborazione decennale con Le Corbusier e Pierre Jeanneret, insieme ai
quali firma importanti pezzi d’arredamento, abbandona lo studio nel marzo del
1937. Nel 1940 viene invitata dal governo giapponese come consulente per la
produzione nazionale di design industriale. L’esperienza in Giappone influenza molto il suo pensiero e il suo modo
di lavorare; cerca di applicare le nuove forme industriali alla tradizione del
luogo. Nel 1943 si trasferisce in
Indocina e nel maggio dello stesso anno si sposa con Jacques Martin, con cui
avrà una figlia, Pernette.
Ritorna
a Parigi nel 1946 e nel 1951 è capo della delegazione francese alla nona
Triennale di Milano “Furniture and Decoration”. I mobili firmati da Le
Corbusier-Jeanneret- Perriand vengono rieditati nel 1964 dall’azienda italiana
Cassina.
Tra il 1996 e il 1999 cura tre retrospettive
sul suo lavoro: “Charlotte Perriand Modernist Pioneer” presso il Design
Museum di Londra, “Charlotte Perriand Pioneer 20th Century” al Living
Design Centre Ozone a Tokyo e “Une connivence Charlotte Perriand-Fernand
Léger” al Musée National Fernand Léger.
Un discorso dedicato merita la
collaborazione con Cassina, intrapresa in prima istanza nel 1964 e ripresa nel
1978. Il suo personale contributo consiste nell’adozione delle metodologie
costruttive più consone e tali da non alterare i valori costituitivi dei
progetti. Proprio questi principi sono alla base della messa a punto delle
linee guida per la produzione di mobili da lei disegnati, in sintonia con le
moderne aspettative del mercato. In quest’ottica vengono proposti: il tavolo
Ventaglio, ls poltrona Ombra, il mobile contenitore Riflesso, il sistema
modulare Refolo, i tavoli bassi Plana e Accordo, il tavolo estensibile Ospite,
la sedia Ombra Tokyo, la libreria Plurima, i tavolini sovrapponibili Petalo. Si
tratta di arredi che, pur derivando da progetti iniziati negli anni ’20,
appaiono oggi come testimonianze di forte significato per la futura cultura del
vivere e dell’abitare.
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