mercoledì 16 aprile 2014

PEOPLE_Umberto Tirelli





La sartoria Tirelli nasce a Roma nel 1964, grazie alla creatività di Umberto Tirelli di cui porta orgogliosamente il nome. Il sarto, dopo un apprendistato a Gualtieri, suo paese natio, nella sartoria di Luigi Bigi, approda a Milano dove svolge il ruolo di fattorino-vetrinista presso il l negozio di stoffe “da Marco”, in via Montenapoleone. Un’esperienza, quella milanese, che lo porta, nel 1953, a lavorare per la Sartoria d’arte Finzi di Pia Rame e Carlo Mezzadri, situata in corso Venezia 5 e devota alla realizzazione di costumi per teatri come la Scala di Milano e per i set cinematografici di Luchino Visconti. Qui incontra Danilo Donati e Lila de Nobili e proprio su suggerimento di Donati, Piero Tosi e Franco Zeffirelli, nel novembre del 1955 decide di trasferirsi a Roma dove inizia a lavorare per la Safas, sartoria teatrale gestita dalle sorelle Maggioni. Partecipa alla realizzazione dei costumi de Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti (2.000 vestiti, sette mesi di lavoro dell’intera sartoria) e impara l’arte del “realizzatore dei costumi e dell’archeologo della moda”.
Nel 1964, grazie al sostegno di alcuni amici, Umberto Tirelli crea con due macchine da cucire, cinque sarte, una modista, una segretaria e un autista-magazziniere, la Sartoria artigiana Tirelli, in cui, oltre a realizzare costumi, recupera e conserva abiti d’epoca e accessori autentici, diventando filologo della moda, alleato e spalla dei costumisti anche nella fase dell’ideazione, istintivo segugio dell’autentico e ricercatore di materiali impossibili, tutto per dar vita a quei “figurini” disegnati sui bozzetti di scena. Dopo il primo spettacolo (una Tosca disegnata da Anna Anni e diretta da Mauro Bolognini per il Teatro dell'Opera di Roma), nel primo anno di attività la Sartoria Tirelli realizza i costumi per tre grandi spettacoli di prosa: Tre sorelle e Il gioco delle parti disegnati da Pier Luigi Pizzi per la regia di Giorgio De Lullo; Il Giardino dei ciliegi disegnati da Ferdinando Scarfiotti per la regia di Luchino Visconti.
Nei decenni l’attività della Sartoria Tirelli si sviluppa principalmente in due direzioni diverse e complementari: quella tracciata dalla carriera di Pier Luigi Pizzi, e costellata di costumi per il teatro di prosa e d’opera, prevalentemente (ma non solo) all’insegna dell'invenzione e della fantasia; e quella tracciata dalla carriera di Piero Tosi, che si è dedicato di preferenza (ma non solo) al cinema, nella ricostruzione filologica. Numerose le collaborazioni che l’hanno vista realizzare i costumi per celebri film, vincitori, in molti casi, di premi Oscar: da Casanova di Federico Fellini a Momenti di gloria di Hugh Hudson, da Amadeus di Milos a Cyrano de Bergerac, passando per L’età dell’innocenza, Il paziente inglese, La leggenda del pianista sull’oceano, I fratelli Grimm e l’incantevole strega, Marie Antoinette, solo per citarne qualcuno.
Numerosi, infine, sono i costumisti cresciuti nella "bottega Tirelli": alcuni di loro hanno raggiunto prestigio internazionale, come Vera Marzot, Maurizio Monteverde, Maurizio Millenotti (due nomination per l’Oscar e numerosi premi italiani), Giovanna Buzzi, Alberto Verso, Carlo Diappi, Carlo Poggioli, Flora Brancatella, Alberto Spiazzi, Silvia Aymonino, Alessandro Lai, Mariano Tufano e Massimo Cantini Parrini. E numerosi sono anche i costumisti stranieri che hanno frequentato e tutt’ora frequentano la Tirelli Costumi, come Hugo De Ana (regista e costumista dei suoi spettacoli), Sandy Powell, Claudie Gastine, Ann Roth, Penny Rose, Yvonne Sassinot de Nesle, Françoise Tournafond, Olga Berluti, Deborah Scott, Jean Philippe Abril, Janty Yates e tanti altri.
Dopo la scomparsa del suo fondatore Umberto Tirelli, avvenuta nel 1990, la sartoria ha continuato - e continua tuttora - attraverso i suoi amici-eredi la prestigiosa attività sotto la guida di Dino Trappetti. Nel simbolo di un’heritage senza tempo, sigillo di qualità, eccellenza e italianità. 

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