giovedì 4 dicembre 2014

BOOK_Giorno per giorno, l’avventura


È un Bonatti al lavoro quello che emerge dalle pagine di Giorno per giorno, l’avventura. Appunti radiofonici. Scorrendo il volume si rivivono gli eventi, i nomi e luoghi che il grande alpinista teneva a rievocare raccontando a braccio sulla base dei suoi appunti o scegliendo le pagine migliori dei suoi libri, e si leggono le domande che avrebbe fatto agli ospiti invitati in trasmissione. Chiamato all’inedita “avventura” radiofonica, per la prima volta Bonatti si trova a poter usare solo la voce per suscitare nel pubblico le emozioni da lui provate e per ricreare nella fantasia degli ascoltatori le immagini da lui raccolte nei luoghi più inesplorati della Terra. Frammenti di memoria, itinerari, appunti, quindi; ma anche note scritte nelle pause tra un intervento e l'altro: il libro diviene così lo sguardo nel pensiero e nella memoria del grande personaggio, rappresentando una sorta di “making of”, di dietro le quinte dell’avventura targata Walter Bonatti. Un’avventura comunicativa, preparata con dedizione, passione e impegno, quintessenza di montagna, mondo e pensieri privati che in questa forma non hanno mai trovato validazione. Perché come affermava lo stesso Bonatti, scoprire se stessi è indubbiamente la più stimolante delle avventure, ma lo è ancor più se questa ricerca ha per sfondo la grande natura intatta, rimasta fuori dalla portata di chi troppo spesso non sa, o non vuole, coglierne la preziosità. La natura è vita ed è la nostra stessa salvezza, non soltanto fisica.
Il libro si inserisce nel filone che celebra la figura di Walter Bonatti, affiancandosi alla mostra Walter Bonatti. Fotografie di grandi spazi, visitabile sino all’8 marzo 2015 a Palazzo della Ragione Fotografia di Milano.



Walter Bonatti nasce a Bergamo nel 1930. Del 1951 è la sua prima grande impresa alpinistica: con Luciano Ghigo scala la parete est del Grand Capucin nel gruppo del Monte Bianco. Nel 1954 Bonatti è il più giovane partecipante alla spedizione capitanata da Ardito Desio, che porterà Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2. Nel 1955 scala in solitaria e per la prima volta assoluta il pilastro sud-ovest del Petit Dru, nel massiccio del Monte Bianco. Nell’inverno del 1965 scala in solitaria la parete nord del Cervino aprendo una nuova via. È la sua ultima impresa di alpinista estremo. Successivamente si dedicherà all’esplorazione e all’avventura come inviato del settimanale Epoca, fino al 1979. A partire dagli anni Sessanta pubblica numerosi libri che narrano le sue avventure in montagna e negli angoli più sperduti del pianeta. Muore a Roma il 13 settembre 2011, all’età di 81 anni.

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