Il mondo come era, il mondo come è; la terra come risorsa
magnifica da contemplare, conoscere, amare. Questo è lo scopo e il valore dell’ultimo straordinario
progetto di Sebastião Salgado, Genesi, in mostra fino al 2 novembre
2014 presso Palazzo della Ragione di Milano.
In mostra oltre 200 fotografie eccezionali: dalle foreste tropicali
dell’Amazzonia, del Congo, dell’Indonesia e della Nuova Guinea ai ghiacciai
dell’Antartide, dalla taiga dell’Alaska ai deserti dell’America e dell’Africa
fino ad arrivare alle montagne dell’America, del Cile e della Siberia.
L’esposizione è un viaggio fotografico
nei cinque continenti per documentare, con immagini in un bianco e nero di
grande incanto, la rara bellezza del nostro principale patrimonio, unico e
prezioso: il nostro pianeta.
Fotografie realizzate andando
alla ricerca di quelle parti del mondo ancora incontaminate, di quei segmenti
di vita ancora intatta, in cui la Terra appare ancora nella sua grandiosa
bellezza e dove gli elementi, la terra, la flora, gli animali e l’uomo, vivono
in un’armonia miracolosa, come in una perfetta sinfonia della natura.
La mostra è suddivisa in cinque sezioni che ricalcano le zone
geografiche in cui Salgado ha realizzato le fotografie: Il Pianeta Sud, I
Santuari della Natura, l’Africa, Il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl.
In ogni scatto esposto, natura, animali ed esseri viventi sono
in perfetto equilibrio con l’ambiente. Fiore all’occhiello le
fotografie che ritraggono animali, impressi nell’obiettivo di Salgado
attraverso un lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat naturali. Il
fotografo ha infatti vissuto nelle Galapagos tra tartarughe giganti, iguana e
leoni marini. Ha viaggiato tra le zebre e gli altri animali selvatici che
attraversano il Kenya e la Tanzania, rispondendo al richiamo annuale della
natura alla migrazione.
Esposte, inoltre, le immagini
che mostrano diverse varietà incontaminate di popolazioni indigene: gli
Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste
equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in
Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico; le tribù delle più remote
foreste della Nuova Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di
questi gruppi indigeni per raccogliere una serie di scatti che mostrassero
popolazioni in totale armonia con gli elementi, con le piante native e con gli
animali selvatici.
Le immagini di Genesi, in un bianco e nero lirico e di grande
potenza, sono una testimonianza e un atto di amore verso il nostro mondo. Viaggio unico alla scoperta
del nostro ambiente, questo progetto rappresenta il tentativo, perfettamente
riuscito, di realizzare una sorta di grande antropologia planetaria, ma, al
contempo, è anche un grido di allarme e un monito affinché si cerchi di
preservare questo mondo ancora incontaminato, per far sì che nel tempo che
viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione.
Una mostra che si spinge oltre la mera presentazione artistica e
creativa, mirando a evocare, emblematicamente, un percorso potenziale verso la
riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. Da qui il nome
Genesi, quasi a suggellare un ritorno alle origini del pianeta: all’aria,
all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita; alle specie animali che hanno
resistito all’addomesticamento; alle remote tribù dagli stili di vita
cosiddetti primitivi e ancora incontaminati; agli esempi esistenti di forme
primigenie di insediamenti e organizzazione umane. Stati di eterea bellezza,
dove la purezza – e perfino l’innocenza – regnano sovrane.
Sebastião Salgado – Genesi
Palazzo della Ragione, piazza dei Mercanti 1, Milano
Fino al 2 novembre 2014
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