Si chiamano Miss Dior, Miss Dior Original, Diorissimo,
Poison e J’adore. Le loro scie avvolgono
in una nuvola di sensualità le donne di tutto il mondo, ragazze maliziose o femmes
fatales, affascinanti seduttrici o giovani donne frizzanti. Oggi François Demachy, profumiere-creatore
esclusivo della Maison, rivisita queste cinque fragranze iconiche mettendo a
punto gli Extraits Dior. Eredità della tradizione di alta
profumeria, l’estratto di profumo è
l’espressione più pura ed essenziale di una fragranza; richiede una
scrittura virtuosa e le materie prime più nobili. Coltivati con la massima
attenzione nelle terre migliori, raccolti rigorosamente a mano, i fiori dei profumi Dior vengono
trasformati in assolute opulente e voluttuose o in essenze evanescenti e
delicate. Per ottenere un solo chilogrammo di essenza sono necessarie
tremila rose. Ed è proprio a partire da queste materie prime rare e preziose
che François Demachy compone questa magica parade
des extraits, consapevole del fatto che l’estratto è l’idea olfattiva sublimata
dall’accordo. Et voilà che intorno a un cuore di assoluta di rosa di
maggio si schiude via via il bouquet sensuale di J’adore, in cui
dominano l’ylang-ylang delle Comore e l’assoluta di gelsomino Sambac. Il
rivoluzionario chypre verde caratterizza Miss Dior Original, il
primissimo profumo della Maison presentato nel 1947 in contemporanea alla prima
sfilata, con la sua essenza di patchouli dell’Indonesia e le sue note di
muschio di quercia. Il chypre floreale contraddistingue invece Miss Dior,
il suo alter ego contemporaneo, in cui l’assoluta di fiore d’arancio si sposa
con l’assoluta di gelsomino dell’Egitto. La fragranza mitica di Diorissimo è
inconfondibile per il suo accordo di mughetto, in cui si uniscono l’essenza di
ylang-ylang e l’assoluta di gelsomino. Infine la diabolica firma speziata di Poison,
in cui l’assoluta di rosa di maggio abbraccia le note sensuali di coriandolo,
di vaniglia e dell’assoluta di tuberosa.
A completamento di un simile
rigoroso e sofisticato procedimento di esecuzione, flaconi couture, riconoscibili per la loro linea femminile, contraddistinti
dai dettagli sartoriali.
Veri e propri abiti in vetro, piccoli capolavori
di savoir-faire, concepiti su misura per la femminilità che
evocano: un flacone tagliato come un tailleur, inciso con un motivo pied-de-poule e
decorato con un delicato fiocco di satin per la fresca e impertinente Miss
Dior; un’anfora le cui curve sensuali ricordano quelle della linea En
8 della prima sfilata di Christian Dior e un collier dipinto con oro
fino per la femminilità solare e disinvolta simboleggiata da J’adore;
un abito porpora dall’aspetto di un frutto proibito e un sigillo di cera nera
per la sconvolgente tentatrice che incarna la donna Poison… Flaconi d’eccezione, nati nei
laboratori Dior di Saint-Jean-de-Braye, in Francia, a pochi passi da Orléans,
che nascono questi flaconi d’eccezione. Le dames d’atelier che
danno il tocco finale agli Extraits Dior sono depositarie di
un savoir-faire unico e di gesti esperti tramandati di generazione
in generazione, proprio come gli artigiani degli atelier di haute couture della
Maison. Per realizzare questi profumi-gioiello nell’assoluto rispetto della
tradizione, sigillano i flaconi secondo la tecnica particolare del baudruchage,
che si avvale della baudruche, una sottile membrana di origine naturale
che garantisce una tenuta perfetta. Con un abile gesto, annodano poi al collo
un delicato filo d’oro o d’argento prima di riporre nello scrigno di carta gli Extraits
Dior, pronti a firmare la femminilità di ogni donna.
Presentandosi come delicati
scrigni di carta, Les Extraits
Dior sono l’espressione di una filosofia da profumiere: uno
spirito Dior che traspare nei più piccoli dettagli, che impregna il profumo in
ogni singola fase di realizzazione, dalla sua creazione alla scelta accurata
delle materie prime, dall’arte dell’imbottigliatura alla delicatezza della
confezione.
Questa filosofia, incentrata sull’eccellenza, anima la Maison
da lunga data. Correva l’anno 1947, era il 12 febbraio: quel giorno Christian
Dior presentò la sua prima fragranza in contemporanea alla sua prima collezione
e si definì “couturier-parfumeur”,
dimostrando che l’alta moda e l’alta
profumeria sono le due facce di una stessa femminilità, mosse dalla stessa
esigenza di lusso alla francese.
Oggi è François Demachy,
profumiere-creatore esclusivo Dior, a perpetuare il patrimonio unico del couturier-parfumeur,
incarnando il gesto creativo della Maison. Un passaggio del testimone ideale
tra due persone che rivelano d’avere molto in comune, primo tra tutti un luogo:
Grasse, terra d’eccezione dell’alta
profumeria situata nel sud della Francia. È in questa località, a Colle Noire
per la precisione, che Christian Dior si trasferì nel 1951 per coltivare le sue
amate rose; proprio lo stesso posto in cui François Demachy è cresciuto e ha
imparato a conoscere i fiori. Ed è sempre lì che vengono coltivate le rose e il
gelsomino, i fiori che costituiscono la firma dei profumi della Maison, in
territori accuratamente selezionati per la passione dei coltivatori e la
qualità unica della produzione. Ed è lì infine, nei campi di fiori, sotto il
sole del sud della Francia, che ha inizio la storia unica dei profumi Dior.
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