lunedì 26 maggio 2014

BEAUTY_Dior: la parade des Extraits







Si chiamano Miss Dior, Miss Dior Original, Diorissimo, Poison e J’adore. Le loro scie avvolgono in una nuvola di sensualità le donne di tutto il mondo, ragazze maliziose o femmes fatales, affascinanti seduttrici o giovani donne frizzanti. Oggi François Demachy, profumiere-creatore esclusivo della Maison, rivisita queste cinque fragranze iconiche mettendo a punto gli Extraits Dior. Eredità della tradizione di alta profumeria, l’estratto di profumo è l’espressione più pura ed essenziale di una fragranza; richiede una scrittura virtuosa e le materie prime più nobili. Coltivati con la massima attenzione nelle terre migliori, raccolti rigorosamente a mano, i fiori dei profumi Dior vengono trasformati in assolute opulente e voluttuose o in essenze evanescenti e delicate. Per ottenere un solo chilogrammo di essenza sono necessarie tremila rose. Ed è proprio a partire da queste materie prime rare e preziose che François Demachy compone questa magica parade des extraits, consapevole del fatto che l’estratto è l’idea olfattiva sublimata dall’accordo. Et voilà che intorno a un cuore di assoluta di rosa di maggio si schiude via via il bouquet sensuale di J’adore, in cui dominano l’ylang-ylang delle Comore e l’assoluta di gelsomino Sambac. Il rivoluzionario chypre verde caratterizza Miss Dior Original, il primissimo profumo della Maison presentato nel 1947 in contemporanea alla prima sfilata, con la sua essenza di patchouli dell’Indonesia e le sue note di muschio di quercia. Il chypre floreale contraddistingue invece Miss Dior, il suo alter ego contemporaneo, in cui l’assoluta di fiore d’arancio si sposa con l’assoluta di gelsomino dell’Egitto. La fragranza mitica di Diorissimo è inconfondibile per il suo accordo di mughetto, in cui si uniscono l’essenza di ylang-ylang e l’assoluta di gelsomino. Infine la diabolica firma speziata di Poison, in cui l’assoluta di rosa di maggio abbraccia le note sensuali di coriandolo, di vaniglia e dell’assoluta di tuberosa.
A completamento di un simile rigoroso e sofisticato procedimento di esecuzione, flaconi couture, riconoscibili per la loro linea femminile, contraddistinti dai dettagli sartoriali.
Veri e propri abiti in vetro, piccoli capolavori di savoir-faire, concepiti su misura per la femminilità che evocano: un flacone tagliato come un tailleur, inciso con un motivo pied-de-poule e decorato con un delicato fiocco di satin per la fresca e impertinente Miss Dior; un’anfora le cui curve sensuali ricordano quelle della linea En 8 della prima sfilata di Christian Dior e un collier dipinto con oro fino per la femminilità solare e disinvolta simboleggiata da J’adore; un abito porpora dall’aspetto di un frutto proibito e un sigillo di cera nera per la sconvolgente tentatrice che incarna la donna Poison… Flaconi d’eccezione, nati nei laboratori Dior di Saint-Jean-de-Braye, in Francia, a pochi passi da Orléans, che nascono questi flaconi d’eccezione. Le dames d’atelier che danno il tocco finale agli Extraits Dior sono depositarie di un savoir-faire unico e di gesti esperti tramandati di generazione in generazione, proprio come gli artigiani degli atelier di haute couture della Maison. Per realizzare questi profumi-gioiello nell’assoluto rispetto della tradizione, sigillano i flaconi secondo la tecnica particolare del baudruchage, che si avvale della baudruche, una sottile membrana di origine naturale che garantisce una tenuta perfetta. Con un abile gesto, annodano poi al collo un delicato filo d’oro o d’argento prima di riporre nello scrigno di carta gli Extraits Dior, pronti a firmare la femminilità di ogni donna.

Presentandosi come delicati scrigni di carta, Les Extraits Dior  sono l’espressione di una filosofia da profumiere: uno spirito Dior che traspare nei più piccoli dettagli, che impregna il profumo in ogni singola fase di realizzazione, dalla sua creazione alla scelta accurata delle materie prime, dall’arte dell’imbottigliatura alla delicatezza della confezione.
 Questa filosofia, incentrata sull’eccellenza, anima la Maison da lunga data. Correva l’anno 1947, era il 12 febbraio: quel giorno Christian Dior presentò la sua prima fragranza in contemporanea alla sua prima collezione e si definì “couturier-parfumeur”, dimostrando che l’alta moda e l’alta profumeria sono le due facce di una stessa femminilità, mosse dalla stessa esigenza di lusso alla francese.

 Oggi è François Demachy, profumiere-creatore esclusivo Dior, a perpetuare il patrimonio unico del couturier-parfumeur, incarnando il gesto creativo della Maison. Un passaggio del testimone ideale tra due persone che rivelano d’avere molto in comune, primo tra tutti un luogo: Grasse, terra d’eccezione dell’alta profumeria situata nel sud della Francia. È in questa località, a Colle Noire per la precisione, che Christian Dior si trasferì nel 1951 per coltivare le sue amate rose; proprio lo stesso posto in cui François Demachy è cresciuto e ha imparato a conoscere i fiori. Ed è sempre lì che vengono coltivate le rose e il gelsomino, i fiori che costituiscono la firma dei profumi della Maison, in territori accuratamente selezionati per la passione dei coltivatori e la qualità unica della produzione. Ed è lì infine, nei campi di fiori, sotto il sole del sud della Francia, che ha inizio la storia unica dei profumi Dior.

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