Si è conclusa il 10 luglio la XXIII edizione di AltaRomAltaModa,
quest’anno all’insegna
dell’internazionalità e della sinergia Roma-Parigi. Perché quando la moda è
sinonimo di artigianalità, qualità, eccellenza ed eleganza, diviene patrimonio
dell’umanità e non vi sono stilemi territoriali a categorizzarla, bensì un
linguaggio universale che va oltre le singole appartenenze, facendo eco alla
voce dello stile tout court.
Ospite d’eccezione, l’ex enfant terrible Jean Paul Gaultier,
che domenica 7 luglio ha sfilato a Santo Spirito in Sassia con “La
Parisienne”, estratto di capi
iconici delle passate collezioni.
Uno
show inebriante ed emozionante, sulle orme della felliniana Dolce Vita, filone
che ha ispirato lo stilista nella definizione della sua creatività. Una creatività fantasiosa, al limite tra
sogno e realtà, ma, al tempo stesso, pensata per una donna femminile ed
elegante, dallo charme e dallo stile unici. A testimoniarlo, le 50 iconiche creazioni annoverate per il
defilé, summa della sua carriera fino all’ultima collezione che ha sfilato a
Parigi la scorsa settimana.
Non avendo potuto creare capi appositamente
dedicati a Roma, Gaultier ha voluto in
ogni caso rendere omaggio alla Capitale e a Federico Fellini, citandoli
stilisticamente all’infinito, vuoi con i dettagli couture vuoi per gli
allestimenti (le musiche, per esempio, sono state tratte dal film “Casanova”)
o, ancora, per i continui riferimenti alle più celebri pellicole.
In passerella, ballerine, cappelli conici da
clown, pagliaccetti, righe da Gelsomina, guêpière
con seni appuntiti (realizzata per Madonna), capi della haute couture
animalier, da Catwoman e Lady Oscar, Modesty Blaise e Mata Hari,
donne-giaguaro, grandi chignon, calze leopardate. Tutto ha però uno spirito
circense, comprese le femmes fatales
che sfilano in maculato brillantato, in cappotti leopardati, tailleur
anatomici, abiti-bustier, mantelli di piume.
Un elogio della creatività e dell’estro
visionario che celebra, in parte, i 35 anni di carriera del talentuoso e
brillante couturier. In giro per il mondo, infatti, una retrospettiva
multimediale che, oltre a mostrare lo stile inconfondibile di Monsieur
Gaultier, svela le infinite contaminazioni con l’arte in tutte le sue
molteplici forme d’espressione, ripercorrendo un’epoca, dai 70s ai giorni
nostri.
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