lunedì 1 luglio 2013

PEOPLE_Casadei: l'arte di far scarpe


















Rendere la moda ogni volta speciale, non scontata, innovativa nelle sue forme ma autentica nei contenuti. Un compito arduo e per nulla immediato, che solo la maestria, l’heritage e il culto del bello possono aiutare a realizzare. Una moda tutta da percorrere, ispirata da tomaie, punte, plateaux, tacchi: gli elementi che definiscono l’identità di una scarpa. Di una scarpa Casadei.
Un marchio che da 50 anni si propone sulla scena dello stile con idee forti e creazioni inconfondibili, che si fondano sull’eccellenza qualitativa e sull’abilità manuale, fattori che tanto sanno di made in Italy. Modelli attuali nonostante gli anni che passano, entusiasmanti e grintosi, femminili e sensuali, ma, al tempo stesso, eleganti e di gran classe. Originali, coraggiosi e sperimentali, quintessenza di tradizione e innovazione, artigianalità e ricerca. Le scarpe Casadei sono creazioni dall’elevato contenuto progettuale e dalla spiccata vocazione creativa, in un perfetto bilanciamento di razionalità e irrazionalità. Non si tratta di modelli gridati e ostentati, nonostante la loro unicità stilistica, bensì di irrinunciabili oggetti del desiderio, pezzi da collezionare e indossare. Le forme studiate nel dettaglio trovano un valido alleato nella qualità dei materiali utilizzati e nell’innovazione delle tecniche di lavorazione: non è un caso, quindi, se spesso le textures naturali di pelle o camoscio, coccodrillo o pitone, sono ludicamente combinate a gomma, plastica, plexiglas o nylon. Oggetti unici nel loro genere, riconoscibili e indimenticabili anche per l’originalità estrema dei colori, dei patterns, delle liaisons cromatiche e di materiali; oggetti griffati che si spingono oltre il valore effimero della marca, caricandosi di tutte le implicazioni simboliche, che evocano suggestioni ed emozioni, nonché delle componenti più tangibili come la qualità artigianale di applicazioni e ricami. Un’estenuante ricerca stilistica che sottende insolite alchimie, armonie e connubi di ispirazioni, idee e soluzioni.
Nel tempo, le scarpe Casadei hanno tratto suggerimenti dalla quotidianità delle situazioni, proponendosi come inseparabili compagne di viaggio di contesti che contemplano diversi tipi di eleganza e femminilità, di seduzione e di glamour. Esplorarne l’universo è come compiere un volo pindarico nella storia della calzatura: si passa dai leggerissimi sandali di vitello verde oliva con un tacco sottile a rocchetto di fine anni ‘50 alle francesine o ai mocassini con alte platform ricoperte in tessuto ricamato dei primi ’70; dalle décolletées in pelle argentata con fibbia rotonda di metallo martellato e tacco basso a campa del1968 agli stivali "scomponibili" alti sopra il ginocchio del 1976; e ancora, dai sandali di tulle a pois irregolari di velour policromo con bordure e alto tacco a cono di pelle dorata del 1981 alle décolletées in pitone laminato e lavorato a canestro del 2007; dalle slanciate policrome décolletées con tomaia e tacco completamente ricamati di paillette della collezione Primavera-Estate 1992 agli stivali in camoscio con inserti di plastica trasparente e tacco di plexiglas dell’Autunno-Inverno 2006-2007. 
Tutto ha inizio con i sandali, prodotti inizialmente a tempi record per le signore in vacanza sulla Riviera Adriatica. A questi ben presto si sono aggiunte le platform: di derivazione Swinging London, in men che non si dica sono diventate di gran tendenza, complice la moda unisex dei pantaloni a zampa d'elefante, ispirando una vasta serie di modelli nelle collezioni a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70. Si sono poi evolute nella versione plateau, assumendo prerogative estetiche e tecniche sempre più' straordinarie e divenendo un elemento ricorrente delle collezioni Casadei. Gli anni ’80, invece, vedono il debutto dello stivale ma soprattutto della décolleté. Caratterizzata per l’estrema leggerezza, nasce per adattarsi con grazia e sensibilità al piede femminile. Non si tratta, quindi, di una scarpa semplicemente sexy, bensì di un modello comodo e confortevole. Le sue rivisitazioni stilistiche sono innumerevoli, frutto di interpretazioni che non mancano mai di guardare alle evoluzioni sociali: i tacchi sono nelle forme più diverse, sempre e comunque alti e originali, ricoperti di strass, pregiati tessuti francesi d’abbigliamento, plastiche o ricami, che negli anni ’90 diventano di vero corallo.
L’esclusività del prodotto è il fil rouge che da sempre guida la produzione Casadei e porta alla creazione di veri e propri capolavori, impreziositi da particolari decorativi sontuosi, come nastri e fori in pelle o pelliccia colorata, pave' di Swarovski, broches gioiello, oblo', occhielli, lingue di metallo, o, altrimenti, improntati da affascinanti dettagli strutturali, come la schiena bombata o fusa al fondo della scarpa e trasformata in un plateau ammortizzante (modelli per la Primavera-Estate 2008).

Correva l’anno 1958: Casadei nasce in un piccolo laboratorio di San Mauro Pascoli, dove Quinto e Flora Casadei creano la prima collezione di sandali destinati ai turisti che frequentano la Riviera italiana. È il momento del boom economico e del miracolo del Made in Italy: in dieci anni, il laboratorio si trasforma in una piccola azienda altamente specializzata in calzature che esporta in Germania e negli Stati Uniti.
 Negli anni ’70 lo sviluppo continua, complici le prime campagne pubblicitarie, le esportazioni in Giappone e l'apertura della prima boutique monomarca a Bruxelles (1977). Gli anni ‘80, invece, vedono consolidarsi i mercati internazionali, Medio Oriente in primis.
Negli anni ’90 vi è il passaggio di testimone con le nuove generazioni e l’ingresso di Cesare Casadei, figlio di Quinto e Flora, come direttore creativo del marchio. Egli rappresenta il trait d’union tra gli inimitabili artigiani del made in Italy e i manager e i creativi che hanno il compito di portare questo patrimonio verso l’internazionalizzazione.
Gli anni Zero proseguono con la crescita del marchio e il consolidamento delle radici italiane: pellami, colori e modelli vengono realizzati in esclusiva con fornitori dedicati; il processo di produzione diventa un gioiello, un patrimonio impossibile da imitare; nel frattempo, si procede con il processo di modernizzazione della distribuzione e della comunicazione. I fatturati crescono e le aperture di boutique monomarca si succedono in serie.
 Le celebreties fotografate con creazioni Casadei ai piedi, consolidano il marchio nell'immaginario del fashion system, enfatizzandone i caratteri di prestigio e esclusività. Allo stesso tempo, i migliori talenti della fotografia (tra i quali Nick Knight, Mario Testino, Javier Vallhonrat e Raymond Meier) firmano le campagne pubblicitarie. Ellen von Unwerth, invece, immortala i 50 anni del marchio, nel 2008, con un libro e una mostra che ripercorrono tutti i momenti che hanno reso possibile questo miracolo di stile.

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