Calati i riflettori
sull’alta moda parigina che ha presentato le collezioni Autunno/Inverno
2013-14. Ultime in ordine di apparizione, le sfilate di Rad Hourani e Zuhair
Murad, insieme agli eventi preziosi targati Boucheron, Bulgari, Van Cleef &
Arpels, Chaumet; in apertura, invece, Chanel e Louis Vuitton. Cinque giornate -
dal 30 giugno al 4 luglio - crocevia di tendenze, stili e modi di interpretare
l’eleganza da parte di maison francesi e stilisti made in Italy. Un’accoppiata
vincente come dimostrato da tre sfilate del calibro di Chanel, Giorgio Armani Privé e Valentino.
Della maison guidata
da Kaiser Karl, balza all’occhio una certa freschezza
d’intenti, complice l’infinita varietà dei classici bouclé, presentati per
l’occasione con una tramatura più larga e ispessita. Notevoli, inoltre, gli
studi sulle proporzioni delle giacche,
ora lunghe, ora corte e con i lembi ripiegati su loro stessi. La palette,
scura e incentrata sulle nuances di grigio, fa risaltare la complessità delle lavorazioni sul tessuto e
degli inserti metallici. Al ritmo delle note stilistiche che rispecchiano
l’heritage della maison, la passerella è un divenire di outfit che scandiscono
la giornata della donna firmata Chanel: si comincia con gli abiti da giorno,
per passare a quelli da cocktail e terminare in crescendo, con le mise da sera.
Chez Armani, invece, tutto è morbido, scivolato e incipriato.
Addirittura i ricami e le balze in pizzo
evocano leggiadria e grazia di movimenti. Una collezione leggera e
ovattata, quasi impalpabile al punto da aver sostituito, ove possibile, i
bottoni con gancetti nascosti nelle pieghe del tessuto.
Dulcis in fundo, Valentino, l’imperatore della
moda. Nonostante ci si trovi nella Ville Lumière, sembra di essere al museo dell’Ermitage, con gli stucchi dorati che
diventano pizzi sugli abiti longuette, corredati da coprispalla in visone
selvaggio. Non mancano gli affreschi, i trompe l’oeil, le grottesche e
tutto ciò che evoca la magistrale tradizione pittorica, traslata sui vestiti.
Le proposte si moltiplicano
all’infinito nelle collezioni messe in scena da maison e designers, spaziando
nei meandri dell’eleganza e della moda. Fiori sparsi da Giambattista Valli,
per una passerella ispirata alle manifatture di porcellane storiche: gli abiti
dello stilista vanno dal mojito allo champagne; nulla è concesso al giorno. Vi
sono poi le suggestioni circensi di Schiaparelli disegnata da Christian
Lacroix, l’overbooking stilistico di Raf Simons per Dior, che
manda in passerella accenni di grunge, richiami dark e un tocco jap tanto per
gradire, il total black d’atmosfera di Viktor&Rolf e la diva di Jean Paul Gaultier.
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