giovedì 25 luglio 2013

STYLE_Gianfranco Ferré e la camicia bianca



Per Gianfranco Ferré la camicia ha sempre rappresentato un’inconfondibile cifra stilistica, capace di trasmettere, con la semplicità delle forme e la linearità del taglio, il suo stesso concetto di moda, ossia logica, metodo, sistema. Nel lessico contemporaneo dell’eleganza, lo stilista amava pensare alla camicia bianca come a un termine di uso universale, soggetto, però, alla libera interpretazione di ciascuno di noi. Ecco, quindi, emergere la doppia funzione della moda: suggerire stili e tendenze e stimolare, al contempo, il gusto personale nell’interpretazione dei dictat. La blusa bianca assolve appieno questo ruolo, svelando di volta in volta le sue mille identità: lunga e fluttuante, impeccabile e severa, sontuosa ed elegante, aderente e strizzata. In ogni caso, esalta la femminilità in modo naturale e raffinato, complice il suo rigore essenziale: garbata ma determinata, incornicia il viso e scolpisce il corpo, trasformandosi in una sorta di seconda pelle. Glamour e poesia, slancio e passione, novità e tradizione sono le sue note essenziali, sulle quali di declina lo stile della donna Ferré: giovane, volitiva, indipendente, che esprime sé stessa attraverso l’abbigliamento e non viceversa.
Innumerevoli le interpretazioni proposte dall’architetto della moda italiana, che era solito proporre in ogni collezione originali rivisitazioni. Una delle più celebri e recenti in ordine di data, è una creazione autunno/inverno 2005/2006 che proprio alla camicia bianca guarda per trarre spunto per il lungo abito con cintura ancora oggi indimenticabile.
Preziosi i materiali – taffetas e organza di seta, tulle di nylon, passamaneria a puntine di cotone – così come le lavorazioni, quintessenza di nervature e plissettature.
Nella sua magnificenza, l’abito si caratterizza per il taglio a vita alta sul davanti e bassa sul dietro, l’apertura nella parte anteriore e l’abbottonatura solo nel busto. Il corpetto, per l’appunto, è a camicia di taffetas doppiato, con colletto, spalle dritte e maniche lunghe a giro; i polsini doppi presentano un sormonto a punte bordato di passamaneria. Nella parte anteriore delle spalle, alla nuca e sulla sommità delle maniche il modello è decorato con piccoli gruppi di nervature. Sul fronte del giro vita è applicato un volant formato da due balze arricciate, che si dimezza in corrispondenza dei fianchi. Solo la parte inferiore completa la circonferenza del vestito, in modo da allungare la schiena liscia della camicia.
L’ampia gonna è formata da una sottogonna di tulle e organza, tagliata in quattro teli svasati con breve strascico su cui sono applicati volants di taffetas di misura e lavorazione diversa, orlati a sopraggitto. Attorno ai fianchi è cucita una balza liscia, cui seguono sei volant alternativamente plissettati in alto o in basso. Questa alternanza crea un effetto decorativo di contrasto fra le parti lisce e quelle pieghettate.
Il modello è completato da una cintura - bustier marrone di pelle opaca, foderata di pelle liscia, allacciata con due lunghi cordoni intrecciati che terminano con due nappe e decorata con un inserto centrale di rettile, con due fiori tridimensionali di pelle buccia d’arancia e con ricami a rilievo che disegnano un motivo ad intreccio. Gli orli e le cuciture dell’inserto sono sottolineati da una lavorazione incrociata di striscioline di pelle lucida marrone brillante; mentre alle estremità della cintura, sono applicate due cocche pendenti di striscioline di pelle opaca.
Un modello prezioso e d’impatto scenico, che trae ispirazione dal folklore argentino del popolo delle pampas e dalla suggestione creata dalle danze tradizionali di quel paese. Il fruscio creato dalle balze di taffetas plissettate diviene un suono irresistibile e seducente, in grado di esaltare la femminilità e catturare sguardi e attenzione.
Questo modello segna l’inizio di una produzione di abiti da sera sempre più raffinati, lussuosi e artigianali: proprio la stagione autunno/inverno 2005/2006 segna l’inizio del Progetto Special Order, una formula che prevede la realizzazione su misura dei modelli più importanti e preziosi presentati in sfilata: un ulteriore passo nell’avvicinamento del prêt-à-porter alla sartoria di alta moda, così da soddisfare la fascia di clientela più esigente e di rispondere alle richieste del mercato del lusso. Gli abiti di Gianfranco Ferré sempre più sono delle vere e proprie “architetture tessili”, dove la forma incontra la materia sotto l’egida della mano del creatore. Al corpo femminile il compito di renderli vivi con uno slancio vitale del tutto personale, armonia perfetta di emozione, vitalità ed eleganza.  

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