Giornate di moda a Milano
dove si è conclusa la fashion week, che ha presentato al grande pubblico le
tendenze per la prossima stagione autunno/inverno, in un susseguirsi di
sfilate, presentazioni e appuntamenti glamour. Al centro lei, la moda, celebrata dai grandi marchi e da
nuovi talenti con collezioni che hanno declinato una creatività sapientemente
dosata all’effettiva portabilità di capi e accessori che fanno la differenza
per forme stilistiche, gusto estetico e senso dello stile.
A far da sottofondo,
un crocevia di persone e culture, nell’enfatizzazione di una società sempre più
cosmopolita e interrelata, in cui la
moda troneggia quale vero e proprio fenomeno autenticatore dell’affermazione
sociale e identitaria di ciascuno di noi. Siamo quello che vestiamo, in
poche parole, così come vestiamo quello che siamo. Ecco perché le settimane
della moda attirano sempre così tanto pubblico: perché, in un certo modo,
complici show spettacolari ed effetti sorpresa, propongono in chiave romanzata uno spaccato della società in cui
viviamo, implicandone tendenze, valori, intuizioni e ispirazioni.
Una società, quella
attuale, che essendosi trovata in molti casi troppo avanti rispetto alle sue
effettive disponibilità cognitive, deve necessariamente
fermarsi, compiere un passo indietro e guardare al passato per recuperare
un’eredità di stile da attualizzare in chiave moderna, compiendo quella sana
contaminazione temporale grazie alla quale affacciarsi sul futuro con una
solida consapevolezza della tradizione.
Ecco, quindi,
vecchie glorie che tornano agli onori della cronaca, complice l’apertura di
vetrine nei salotti della moda internazionale. Ne è un esempio la boutique di
borse e accessori in pellami preziosi Romeo
Santamaria, aperta il 23 febbraio
in via Della Spiga 5 a Milano. Un
marchio che vanta le proprie origini in una bottega artigiana milanese, fondata
nel dopoguerra da Santo Santamaria, e sviluppata a livello internazionale dal
figlio Romeo. Il brand ora rivive una seconda giovinezza al punto da
presentarsi in grande spolvero con l’intento di presidiare le fasce più alte di
mercato. Fiero e consapevole dei propri
punti di forza e basandosi su un recupero attento e scrupoloso della tradizione
produttiva, il marchio ha strutturato uno strutturato progetto di lancio,
accompagnato da una campagna stampa e outdoor firmata Giovanni Gastel.
Concept creativo è l’espressione Inside Beauty: una bellezza interiore, raccontata in chiave riservata e personale,
proprio come la borsa protagonista della creatività, “Opera”. “Opera” è la
shopping bag icona della Maison, portavoce dei suoi valori fondamentali:
realizzata in pelle di coccodrillo, svela la sua particolare texture solo al
suo interno, quasi a evocare un lusso privato, intimo e mai ostentato, dove la
ricerca del bello e del sogno è riservata solo a chi la sceglie. In
un’epoca di ritorno alle origini, dove non vi è bisogno di gridare quello che
si ha o si è e in cui ogni orpello manifesto deve lasciare spazio al sussurro,
l’evocazione assume un ruolo cruciale. Ogni dettaglio, sia che riferisca allo
stile piuttosto che alla forma, deve fare la sua comparsa in modo discreto e
non invasivo, stimolando il gusto e la ricerca personale a un gioco di rimandi
e visioni che affondano la loro ragione d’essere in un recupero della
tradizione, chiave di volta per interpretare il futuro. Romeo Santamaria
conosce bene questa tradizione e la rispolvera nel migliore dei modi, creando
borse e accessori per una donna consapevole del prestigio ad esso associati e
che non ha bisogno di ostentare in quanto conoscitrice ed estimatrice del valore
intrinseco di simili oggetti del desiderio. Questa è la donna di oggi: esperta
ed esteta, ma mai enfatizzante il proprio status; attenta ai dettagli e amante
del bello, ma in ogni caso discreta e riservata. Lei non grida, casomai
sussurra ed evoca, invitando a un viaggio incantato nel meraviglioso mondo dei
significati.
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