giovedì 26 gennaio 2012

BOOK_Dior couture. Patrick Demarchelier









Moda e fotografia…due splendide forme d’arte complementari, che si avvicendano nei loro effetti e con i loro mezzi, elaborando uno stile immaginifico fatto di forme e colori. In una resa ottimale di quello che l’una significa per l’altra e viceversa. Ma cosa succede quando due delle più grandi firme in queste discipline uniscono i loro intenti? In particolare, cosa avviene se la couture fiabesca di Christian Dior incontra il genio figurativo di Patrick Demarchelier? Quello che ne risulta può solo che contraddistinguersi per stile e raffinatezza…vedere per credere! La sinergia di questi due nomi ha infatti dato vita all’imperdibile volume “Dior Couture. Patrick Demarchelier” edito Rizzoli: un pezzo da collezione per veri estimatori, che racconta la storia della Haute Couture della maison - dalla prima sfilata ad oggi - passando da Monsieur Christian Dior ai suoi successori Yves Saint Laurent, Marc Bohan e John Galliano. Una magia destinata a durare in eterno, catturata e resa immortale dalle numerose immagini che ne testimoniano la storia e l’evoluzione stilistica, segnandone le tappe più importanti, dal 1947 con il New Look ai giorni nostri. Artefice di un simile miracolo, lui: Patrick Demarchelier. Il fotografo della moda amato dal genio d’avanguardia Gianni Versace, nominato più volte dalla temutissima Miranda Priestly ne Il Diavolo veste Prada, protagonista con una piccola parte cammeo in Sex and The City. Lui – “IL” fotografo di moda per eccellenza – ha raccontato attraverso i suoi scatti il meraviglioso mondo che già dal nome sprigiona fascino: Dior Couture. Un viaggio incantato nella cultura del bello e dello stile, all’insegna dei pezzi unici della maison, vere e proprie sculture che nel volume vengono omaggiate con garbo ed eleganza, sulla scia del loro stesso charme. Un capolavoro nato quasi per caso, secondo la migliore tradizione che riserva al potere del fato la facoltà di dare vita alle epocali meraviglie dell’intelletto umano. Come racconta lo stesso Demarchelier, l’idea gli è venuta mentre fotografava un abito nell’atelier Dior, raccontando nel frattempo a Olivier Bialobos (direttore comunicazione world-wide)  quanto lo affascina la couture, da lui ritenuta arte pura. Venuto a sapere che non esisteva un libro negli archivi della maison che ne raccogliesse i vari esemplari, ha colto al volo l’occasione, proponendo di realizzare un volume per  testimoniare nero su bianco l’heritage stilistica e culturale. Due anni e mezzo di intenso lavoro ed ecco il risultato: un beau livre attraverso cui pièces del passato riecheggiano in tutto il loro splendore, mantenendo intatta la loro magnificenza sartoriale e creativa. 240 pagine di sola e pura moda, in cui grazie allo studio accurato di situazioni e ambientazioni sempre diverse vengono messi in scena vestiti sublimi e imponenti. Bando alla monotonia quindi: la quintessenza targata Dior viene catturata dall’obiettivo di Demarchelier nei luoghi simbolo quali il Musée Rodin e il giardino della Paris Opéra House o ancora Times Square e Shanghai, nei volti e nei corpi di sublimi bellezze come Gisele Bündchen e Charlize Theron, in classici studio portraits in bianco e nero o in composizioni a colori in décors naturali. Pièces dalla spiccata atemporalità grazie alla quale la bellezza degli abiti fotografati risplende in tutta la sua eternità, impassibile allo scorrere del tempo. Un’histoire de mode raccontata per immagini. Per appassionati ma non solo.

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