martedì 24 gennaio 2012

ABOUT_Realtà vs Sogno


Ho un piacevole ricordo liceale che porto sempre stretto con me. Sarà stato il terzo anno quando il prof di filosofia, nel bel mezzo della lezione, dichiarò con grande spontaneità “…ricordatevi che la realtà è più ricca della vostra fantasia”. Una frase pulita, essenziale e laconica a cui al momento non attribuì molto significato, in preda a veri e propri voli pindarici come quelli che soltanto una sedicenne che si sta affacciando alla vita con tutta la sua più sana ingenuità può compiere. Sogni dal contenuto più verosimilmente vicino a un copione cinematografico che a una vita reale. Non passò però molto tempo che mi accorsi del legame di simili aspettative con un mero ideale di perfezione, creato dall’industria consumistica e dell’immagine, piuttosto che con quanto volevo effettivamente essere. Complici una serie di accadimenti figli della compagine più reale della mia esistenza, mi balzò subito alla mente la frase del mio prof…la realtà era ed è effettivamente più ricca della nostra fantasia.
Infatti, con ogni lodevole sforzo d’ingegno non siamo mai in grado di giungere alle conclusioni che ci riserva il nostro destino. Conclusioni da cui inevitabilmente inizia tutta una serie di innumerevoli e altre avventure quotidiane e indefinibili nel tempo, che proseguono con una certa cadenza o si interrompono saltuariamente per poi riprendere e riproporsi, mutate nello spirito o adattatesi semplicemente ai nostri cambiamenti. La fantasia è quindi finita mentre la realtà è infinita, nel senso che la prima a un certo punto si interrompe (anche perché non possiamo sognare in aeternum), la seconda invece prosegue imperterrita nel suo moto perpetuo, riservandoci un’alternanza di umori ed esperienze talmente sfaccettata che nemmeno lo sforzo immaginifico più estremo potrebbe renderci. Una miriade di accadimenti si susseguono nella nostra vita. Quanti  invece riusciamo a immaginarcene? Pochi. Troppo pochi. Un paragone che non regge il confronto, con una vittoria schiacciante della realtà sulla nostra fantasia. Quante volte vi è successo di avere una giornata “no”, nel corso della quale tutto andava storto e vi sembrava che niente e nessuno avrebbe potuto provocare un’inversione di tendenza? Eppure, prima della fine, è capitato qualcosa di piacevole che vi ha fatto apprezzare anche quel giorno di cui non vedevate più la fine. La vostra fantasia lo avrebbe mai previsto?
Fortunatamente, e sottolineo fortunatamente, ci è dato un destino concatenato di azioni e reazioni che non è dato sapere. Per nostro diletto possiamo fantasticare e svolazzare qua e là in cerca di quella che secondo noi è la felicità. Ben  vengano i sogni e le illusioni, ancore di salvataggio in profondi momenti di sconforto. Ma poi, quello che conta, è quanto realmente ci accade. E ogni volta scopriamo vuoi la magnificenza della bellezza vuoi la crudeltà della bruttezza. Eppure ogni volta noi siamo lì, chiamati in causa dalla vita; i sogni svaniscono fino a sparire per lasciare posto a concrete circostanze, con tutto il loro carico di emozioni e suggestioni. Ecco cosa manca forse nella fantasia: la componente emozionale. Anche quando sogniamo le cose più impensabili non riusciamo però a provare delle effettive sensazioni. E quanto bello è, invece, emozionarsi? Provare l’ebbrezza di un successo, il calore di un abbraccio, il piacere della vicinanza di una persona, il potere evocativo di una canzone, lo spettacolo di un tramonto? E di contro le situazioni meno piacevoli e alle volte più sofferte, ma pur sempre parte di noi, parte irrinunciabile per la formazione e l’educazione della nostra personalità, nonché per apprezzare il bello che adorna la nostra vita.
Realtà vs fantasia. Non le credo in contrasto, bensì mi piace pensarle come due parti di noi, che si inseguono, che si guardano l’un l’altra, beffeggiandosi alle volte, che corrispondo specularmente alle nostre due anime - l’irrazionalità da una parte (la fantasia) e la ponderazione dall’altra (la realtà).
Tutti siamo fatti di materia onirica che a volte trova piena o parziale corrispondenza nella concretezza e altre volte no. Spesso a scapito del nostro castello incantato, ma spesso e volentieri a nostro vantaggio, per cui ci troviamo di fronte a una realtà dei fatti ricca di sfumature preziose. Dalla natura fantasiosamente amena. Il nostro compito? Riuscire a coglierle tutte. Senza lasciarne sfuggire nemmeno una. Come fare? Esercitandoci pian piano, ogni giorno una sfumatura in più, fino ad arrivare ad averne la completezza. E allora lì scopriremo che vi è ancora tanto altro. E quindi pronti per un altro viaggio nel fantasioso del reale. Una ricerca senza fine, perché senza fine è la ricchezza della nostra vita.
Pronti quindi al viaggio più intrigante della nostra vita?

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