lunedì 23 gennaio 2012

LEISURE_24h Museum e l'arte effimera di Francesco Vezzoli





Appuntamento assolutamente imperdibile nell’ambito degli eventi collaterali che animano la tre giorni di haute couture parigina in programma dal 23 al 25 gennaio, l’Italia tiene alto il suo nome nel campo della creatività d’avanguardia schierando una coppia d’assi quali Prada e Francesco Vezzoli, che a sua volta si avvale della collaborazione di Amo (costola dello studio Oma di Koolhaas e partners, pioniera nella sperimentazione dei confini unconventional dell’archiettura). Al centro di tutto ciò uno straordinario progetto d’arte e comunicazione realizzato dall’artista per il brand: un vero e proprio museo allestito per sole 24 ore, inaugurato quindi martedì 24 gennaio e smantellato dopo un giorno esatto. Sede di questa spettacolare mise en scène il Palais d’Iéna, progettato da Auguste Perret e che per un giorno - rivisitato nell’aspetto e svecchiato negli spazi grazie alle pareti mobili e agli allestimenti di Amo - assume la funzione originaria per cui è stato pensato. “Ho concepito un’installazione di gusto volutamente propagandistico…Non un museo dell’effimero, ma effimero”, così esordisce Vezzoli nella spiegazione del concept alla base del progetto. Un’installazione-collezione in perfetto stile pop-up che rende omaggio all’eterno femmineo: l’artista ha realizzato collage digitali su metacrilato, copiando corpi d’epoca classici e neoclassici, che evocano le forme di Prassitele e Canova, e combinandoli a volti di moderne icone estetiche quali Veruschka, Jeanne Moreau, Catherine Deneuve e Lauren Bacall. Per contemporanee sculture che si trasformano in vestali della disco music, riassumendo passato e presente, sacro e profano, effetti trompe-l’oeil e riproduzioni fotografiche. Dislocate nell’allestimento - che vede nella grandiosa scalinata centrale il suo epicentro – s’illuminano e cambiano colore come grandi neon pubblicitari, al ritmo di un’effimera, ça va sans dire, quanto monumentale discoteca. Per una discoarte che sulla scia di una vera e propria performance illusionista rende omaggio a storia e generi diversi, tra loro agli antipodi, in una dimensione temporale biunivoca: Louvre e Studio 54, Prada e Pitocrito, storia dell’arte e fashion. Due le grandi innovazioni che un simile progetto porta con sé: l’allontanamento da rappresentazioni che coinvolgono star del cinema, della musica e della moda in carne e ossa e una fascinazione magica per la scultura antica - dal Gotico al Rinascimento al Manierismo, per i colori e le venature dei marmi. La performance reale diviene quindi quella dello spettatore, non più quella dell’artista o della celebrety, e un altrove temporale viene riportato ai giorni nostri, attualizzato con volti contemporanei, diffondendo in noi il senso estetico del passato e stimolando la nostra mente alla conoscenza e al desiderio. Un espediente per avvicinare il pubblico al mondo dell’arte e, forse ancor più, per divertirlo: per infondergli l’interesse per tutto un universo inesplorato e ricco di fascino, tutto da comprendere, confrontare, amare e desiderare. Con l’originalità delle sue opere il passato viene svecchiato dai suoi aspetti meramente accademici che richiamano esperti e intellettuali e diviene oggetto del desiderio per tutti noi, pur mantenendo intatte caratteristiche come la compostezza e la dignità dei corpi, la grazia e la bellezza delle forme, la leggiadria delle pose.
A ben guardare il progetto di Vezzoli risulta essere una profonda meditazione sulle influenze dei modelli culturali susseguitisi nel tempo e che spesso condizionano le nostre abitudini, sfasando il nostro modo di vedere e approcciare le cose. La sua installazione-collezione si rivolge quindi a un pubblico il più eterogeneo possibile: ciò che conta è la sua finalità intrinseca, ossia smontare un’illusione, perché tutto divenga effimero e dia via libera alla nostra immaginazione, coinvolgendoci in un gioco nello spazio e in viaggio nel tempo. Un invito effimero alla riflessione.

Il museo apre i battenti martedì 24 gennaio con una cena a inviti a cui segue una discoteca-discoarte museale visibile on line collegandosi al sito. Aperto al pubblico mercoledì 25 gennaio

Palais d’Iéna, XVIème arrondissement, Paris

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