Cremona, città di musica, di violini e di studio del suono, ma anche
splendido centro del territorio di origine della famiglia materna di Gianfranco
Ferré.
La Fondazione che porta il suo nome si fa protagonista, in sinergia e in
collaborazione con l’Amministrazione della città, di un significativo ritorno
alle radici, sempre vive nella memoria dello stilista, affettivamente molto
legato a quest’angolo di Lombardia.
Un ritorno articolato in due momenti. In primo luogo, fino al 18 giugno
2017 la mostra “Gianfranco Ferré. Moda, un racconto nei disegni” presenta
oltre cento schizzi autografi dello stilista, esposti in gruppi sulla base dei
affinità tematiche o cromatiche, per comunanza di tratti o di accorgimenti
grafici, nello spazio straordinario del Centro Culturale Santa Maria della
Pietà, in Piazza Giovanni XXIII, ambito di riferimento per fumetto, grafica,
incisione e disegno. Il percorso espositivo include anche alcuni abiti, che
sono autentica trasposizione del progetto e della poesia, espressi nei disegni,
nella realtà: volumi e forme, lavorazioni, pizzi e ricami. Stilista e
disegnatore, Gianfranco Ferré ha sempre riposto grande attenzione nei confronti
del disegno. Dagli appunti di Gianfranco Ferré emerge l’importanza che il
disegno ha sempre avuto per lui “Il
disegno per me è anche consapevolezza del corpo, con le sue naturali necessità
di movimento, nella convinzione che al presente esso abbia necessità di forme
d’abito sempre più immediate ed essenziali. In una sintonia pressoché totale e
quasi sorprendente con le linee e i tratti dei miei schizzi”. Ma non
solo…il disegno rivelava di possedere una stretta affinità con l’architettura “nel mio percorso formativo l’esercizio al
disegno è norma e pratica quotidiana. A questo devo la definizione di architetto
della moda, che, confesso, qualche volta mi va un po’ stretta, perché mi
insegue dall’inizio della mia carriera e soprattutto perché sottolinea
maggiormente l’aspetto logico-razionale del mio lavoro, adombrandone invece la
componente di passione, di fascinazione e di incanto, indispensabile per
completare la determinazione progettuale”. E ancora, “spesso lo stimolo che
mi spinge a disegnare è un’impressione, una suggestione che per qualche
inspiegabile ragione rimane impressa nella mente più di altre e dà il via a
un’idea, a un sogno. È l’emozione di un attimo che diventa segno su carta…una
sfumatura di colore, il contatto tattile con un materiale, il fruscio di una
stoffa, le movenze di una persona che capita di osservare mentre cammina…”. Non
da ultimo “segni sulla carta come poesia:
il disegno per me riesce a essere espressione individuale di aspettative,
aspirazioni e desideri, legati al mio modo di intendere la bellezza, l’armonia
e lo stile, più ancora che non la moda. Una poesia che fa di quest’ultima un
mezzo per raccontarsi, per tradurre in immagini, manifestare nella realtà e
condividere il mio mondo interiore”.
In seconda istanza, il 18 maggio, in omaggio a Cremona e alle sue
Celebrazioni per i 450 anni della nascita di Claudio Monteverdi, padre del
melodramma e della canzone, verrà organizzata la conferenza “Gianfranco Ferré.
Moda, un racconto nella musica”, dedicata al ruolo delle colonne sonore nelle
sfilate. In altre parole, si spiegherà come, con l’aiuto di straordinari sound
designer, lo stilista riuscisse a ottenere inediti arrangiamenti, mixaggi
arditi, sonorità inattese e derivate da mondi diversi. Musica come parte
complementare dell’emozione che scaturisce dall’abito.
Gianfranco
Ferré. Moda, un racconto nei disegni
Centro Culturale Santa Maria della Pietà, Cremona
Fino al 18 giugno 2017