Appuntamento con la
moda e in particolare con uno sei suoi più grandi protagonisti l’anno prossimo
a Prato e più precisamente al Museo del Tessuto che ospiterà la prima grande
mostra sull’estro e la grandezza di Gianfranco Ferré, pioniere del made in Italy nella sua
accezione più autentica di stile, eleganza e qualità. “La camicia bianca secondo me.
Gianfranco Ferré”, esposizione organizzata in collaborazione con la
Fondazione Gianfranco Ferré, sarà in
programma dall’1 febbraio al 15 giugno 2014. Protagoniste 27 camicie bianche, scelte
fra le più belle ideate dallo stilista in tutta la sua carriera, accompagnate
da video di sfilate, bozzetti e foto d’archivio che documentano e validano il
complesso procedimento creativo nonché il messaggio estetico di Ferré,
caratterizzato da un’eleganza rigorosa.
Nella ex fabbrica Campolmi, oggi riconvertita a spazio museale,
si celebrerà la figura dello stilista che ha dato via negli anni ’70 al
concetto di moda italiana, divulgandolo in tutto il mondo. Ferré che, partendo
dal disegno, con meticolosa devozione arrivava a ideare meravigliose creazioni,
summa contemplativa di progettualità, stile e senso del bello.
Un amore il suo, per la camicia bianca, che l’ha accompagnato in tutta
la sua carriera artistica. Così, infatti, egli stesso amava definire questo capo iconico nel suo
immaginario dell’eleganza moderna: "E' fin troppo facile raccontare la mia camicia
bianca. E' fin troppo facile dichiarare un amore che si snoda come un filo
rosso lungo tutto il mio percorso creativo. Un sogno, forse il segno, del mio
stile, che dichiara una costante ricerca
di novità e un non meno costante amore per la tradizione"….”tradizione
e novità sono
gli elementi da cui prende il via la storia della camicia bianca Ferré. La tradizione, il dato di partenza, è
quella della camicia maschile, presenza codificata e immancabile nel
guardaroba, che ha fornito uno stimolo incredibile al mio desiderio di
inventare….Letta con glamour e poesia,
con libertà e slancio, la compassata e quasi immutabile camicia bianca si è
rivelata dotata di mille identità, capace di infinite modulazioni. Sino a
divenire, credo, un must della femminilità di oggi…”Mai uguale a se stessa eppure inconfondibile nella sua identità, la
blusa candida sa essere leggera e fluttuante, impeccabile e severa quando
conserva il taglio maschile, sontuosa ed avvolgente come una nuvola, aderente e
strizzata come un body”….” E’ “il” pezzo quasi per antonomasia di un
guardaroba vissuto in libertà, composto da elementi che si possono accostare
tra loro in infinite varianti sulla base di scelte e desideri del tutto
personali. Nel lessico contemporaneo
dell’eleganza, mi piace pensare che la mia camicia bianca sia un termine di uso
universale. Che però ognuno pronuncia come vuole…”.
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