L’Archivio Vitti, come ben sanno gli esperti del settore, è uno dei più nutriti di materiali informativi e fotografici legati al mondo della moda. E di quel particolare periodo – tra i Settanta e il Duemila - che sancisce la nascita fulgente, lo sviluppo inarrestabile e la conseguente - nonché meritata - affermazione del sistema moda a Milano, con tanto di riflesso internazionale. Proprio quegli anni protagonisti di un epocale cambiamento per la storia, la cultura e l’economia italiane: il prêt-à-porter, il Made in Italy e Milano sono una ventata d’aria fresca per il nostro Paese, portano novità e cambiamento, attenendo sempre più a un vero e proprio stile di vita - contraddistinto per gusto ed eleganza – guardato con ammirazione dal mondo intero. Un esempio che diviene sempre di più un ideale a cui tendere. Costi quel che costi. A dare testimonianza di questi splendidi anni, una delle fonti più autorevoli in merito, una delle voci più ammirate del settore. Lei: Barbara Vitti. La signora delle PR e della moda, così ribattezzata a ragion avveduta da Mario Boselli – Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Più semplicemente uno dei personaggi chiave di quel periodo glorioso, che in prima persona ne ha vissuto ogni sfumatura, assistendo alle consacrazioni dei grandi nomi – da Ferrè a Trussardi, da Krizia ad Armani, da Versace a Valentino per citarne qualcuno, assaporandone la magia delle opportunità, gli eccessi degli sfarzi e la gloria del merito conquistata con impegno e dedizione quotidiani. Fautrice e sostenitrice si potrebbe dire di questo trentennio unico nel suo genere. Barbara Vitti che con un’elegante semplicità e un piglio garbato, ma al tempo stesso determinato, ha solcato i confini di una nuova professione - quella del PR - sconosciuta sino ad allora in Italia e importata direttamente dalla tradizione anglosassone. Pioniera di un’attività non immediatamente capita, alle volte vista con sospetto proprio perché non decifrata, ma così importante a decretare l’affermazione di una griffe presso il pubblico e a veicolarne la comunicazione verso giornalisti e stylist. Lei, la donna dal pugno di ferro in guanto di velluto, si è ritagliata un posto di tutto rispetto nel sistema moda Italia. E ora, con il libro “Professione PR. Immagine e comunicazione nell’Archivio Vitti”, mette a disposizione di tutti noi l’eccellenza dei materiali che ha raccolto in questi anni, testimonianza di un passato glorioso e chiave di volta per il futuro. Emerge un quadro complesso e completo, composto da una districata rete di professionalità tra loro strettamente legate: stilisti, imprenditori, fotografi, giornalisti, PR. A dimostrazione che quando si parla di moda non si intende un mondo frivolo o vano, bensì un universo ancorato fermamente ad abili menti che, con ingegnosità e manualità, hanno costruito giorno dopo giorno un intero settore, fondamentale per l’economia nazionale. Senza contare le infinite contaminazioni con il mondo dell’arte e del design, della cultura e del giornalismo: per un’attività che non è fine a se stessa ma pensa in generale. E come tale agisce e si comporta. Foto e documenti preziosi che da una parte invitano alla riflessione di un’epoca e dall’altra spronano a seguirne le orme per fare sempre meglio e mantener viva una simile eredità. Un’eredità a cui attingere e guardare per capire, ispirarsi, conoscere. Un’eredità da reinterpretare in chiave contemporanea, con tutto il suo carico di esclusività e prestigio. Per rispettare il valore del tempo e renderlo immortale.
Baraba Vitti ha donato il suo archivio al centro interdipartimentale MIC “Moda Immagine e Consumi” dell’Università degli Studi di Milano perché sia a disposizione di un ampio pubblico di studenti e studiosi. Perché il sapere non sia individuale ma diventi al contrario bene comune. Da condividere e portare sempre con sé.
Il volume Professione PR. Immagine e comunicazione nell’Archivio Vitti è il secondo della collana edita da Skira per il Centro interdipartimentale MIC. L’Università degli Studi di Milano ha promosso nel 2010 la costituzione del Centro interdipartimentale MIC sulla storia del costume e della società, coinvolgendo il Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione storica, il Dipartimento di Filologia moderna, il Dipartimento di Filosofia, il Dipartimento di Storia delle Arti, della Musica e dello Spettacolo.
Il MIC ha varato una collana dedicata allo studio della moda intesa sia come produzione di abiti e accessori, sia soprattutto come elemento fondante della società dei consumi, stimolo di nuove forme di produzione economica fortemente legate al marketing e alla comunicazione, fonte creativa di codici estetici e culturali: moda come incarnazione concreta dei simboli culturali che caratterizzano un’epoca e una civiltà.
Focus del volume:
Una storia lombarda, Quirino Conti
Comunicare la moda e comunicare con la moda, Simona Segre Reinach
Moda e comunicazione a Milano nelle carte, Barbara Vitti, Elena Puccinelli
Milano è di Moda, Mario Boselli
Non solo moda. L’importanza di chiamarsi PR, Barbara Vitti
In vendita nelle librerie da gennaio 2012
(in apertura Barbara Vitti, fotografia di Graziella Vigo)
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