"Voglio che il design industriale
sia d’interesse pubblico. Voglio che la gente ami gli oggetti nello stesso modo
in cui ama i capi di abbigliamento". Questo il leitmotiv che anima il
lavoro quotidiano di Karim Rashid,
uno dei designer più prolifici dell’ultimo decennio. Oltre 3000 progetti realizzati, più di 300 premi e lavori in oltre 35
Paesi lo consacrano di diritto nel firmamento del panorama internazionale
del design. Il suo tratto distintivo risiede nell’abilità di ibridare idee, materiali, comportamenti, aspetti
estetici, decontestualizzandoli dalla loro più classica accezione e inserendoli
in nuove realtà, con la conseguente abilitazione a significati e vita
nuovi. Nell’estetica applicata e funzionale di Rashid le barriere vengono meno
per dare ampio spazio agli orizzonti dell’interlocutore. Ha un gusto eccelso nel mixare oggetti democratici come l’onnipresente
cestino e la seduta Oh Chair realizzata per Umbra; passa con nonchalance dai
progetti per interni tra i quali, degno di nota, il ristorante Morimoto di
Filadelfia e l’hotel Seminars ad Atene, alle esposizioni per Audi e Deutch
Bank; vanta collaborazioni illustri che annoverano Method e Dirt Devil per
quanto concerne il design democratico, Artemide e Magister per l’arredamento,
Citibank e Hyunday per la brand identity, LaCie e Samsung per l’high tech,
Veuve Clicquot e Swarovski per i beni di lusso.
Amante della sperimentazione quel tanto
che basta perché le sue opere siano diventate parte di 20 collezioni permanenti e la sua arte esposta in gallerie di tutto
il mondo, Rashid ha vinto ha vinto più
volte premi quali il Red Dot Award, il Chicago Athenaeum Good Design Award,
l’I.D. Magazine Annual Design Review, l’IDSA Industrial Design Excellence
Award. Non sufficientemente soddisfatto, ha ricevuto la laurea ad honorem dall’Ontario College of Art & Design e dal
Corcoran College of Art & Design. Nel 2008, invece, è la volta
dell’Instituto Tomie Ohtake di Sao Paolo in Brasile che ospitato la più grande retrospettiva a lui mai
dedicata fino ad allora.
Recentemente, è stato lo stesso Rashid a curare la mostra Totally
Radper per il Museum of Art and Design di New York City. Impegnato
giorno dopo giorno con il proprio lavoro nonché con iniziative create ad hoc
per divulgare il culto del design,
promuovendolo ad aspetto che permea ogni istante della nostra vita quotidiana,
il suo profilo viene portato ad esempio da testate internazionali d’indubbia
rilevanza. Passando dal Time al Financial Times, dal NY Times all’Esquire e a GQ, il
designer trova il tempo anche per pubblicare libri e monografie, l’ultima delle
quali, in ordine di tempo, s’intitola “KarimSpace”, edita Rizzoli e
dedicata a 36 progetti d’architettura d’interni. Altre pubblicazioni includono
la guida “Design Your Self” (Harper Collins, 2006), “Digipop”-
esplorazione digitale della computer grafica (Taschen, 2005)-, il portfolio
pubblicato da Chronicle Books (2004), così come le due monografie “Evolution”
(Universe, 2004) e “I Want to Change the World” (Rizzoli, 2001). Nel tempo libero Rashid non smette di dare
libero sfogo alla sua ecletticità, trovando valide forme d’espressione
nell’arte e nella moda, mosso da uno slancio vitale che lo sprona ad
applicare la propria creatività ad ogni aspetto “fisico” del nostro mondo.
Premi e
riconoscimenti
Red
Dot distinction for high design quality, 2005–2010. Special Pentaward
for creativity in packaging design, 2009. Honorary Graduate of AWARD School, Australia 2009. The Fragrance Foundation's FiFi Awards: Best
Packaging - Women's Prestige for Kenzo Amour, 2007. Honorary Doctorate from the Ontario College of Art and Design (OCAD),
2006. Pratt Legends Award, 2006. The Semiramis Hotel earned the Sleep05
European Hotel Design Award, 2005. Honorary
Doctorate from Corcoran College of Art and Design, 2005. A.D. Dunton Alumni Award of Distinction from
Carleton University (his alma mater), 2004. Best Retail Store in the USA, 2003. I.D. Magazine Annual Design Review Best of Category, 2002
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