Correva l’anno 1936. Nino Barbantini
presentò a Ca’ Rezzonico una mostra dedicata alle porcellane di Venezia e Nove,
documentando un aspetto fino ad allora poco noto della grande stagione del
Settecento veneziano. Infatti, pur provenendo da musei e da collezioni private
di tutta Italia, gran parte delle opere venivano proprio da Venezia: il prestatore più generoso, un veneziano,
il conte Marino Nani Mocenigo, una figura emblematica di collezionista che
aveva dedicato la propria esistenza a riunire oggetti in porcellana; un’ossessione
che gli avrebbe valso presso i concittadini l’affettuoso epiteto di “conte
cicara”.
Alla sua scomparsa la moglie
decise di ricordarne la memoria rendendo accessibile quella collezione messa
insieme con tanta passione. Le porcellane furono così esposte a Ca’ del Duca
dove prese forma un minuscolo ma raffinatissimo museo purtroppo non più
visitabile da tempo.
Fieri di quest’heritage e
complice la curatela di Marcella Ansaldi e Alberto Craievich, i membri della famiglia hanno deciso di
esporle eccezionalmente nelle sale di Ca’ Rezzonico: in mostra, 338 pezzi riferibili alle più importanti manifatture europee,
di cui circa un centinaio, fra i quali alcuni splendidi esemplari di Vezzi, due
rare caffettiere di Hewelcke e molti dei gruppi figurati, sono realizzati dalla
manifattura di Pasquale Antonibon a Nove e da quella Geminiano Cozzi a Venezia.
A quest’ultima appartiene anche il delizioso Geografo, forse il pezzo
più noto della collezione.
Accanto a questi si possono ammirare alcuni degli esemplari più celebri
usciti dalla manifattura di Meissen, modellati da Johann Joachim Kändler e da Peter Reinicke,
come Il Baciamano Polacco, La Cinesina, il Cacciatore,
oltre ad alcuni sfolgoranti esemplari di servizi da tavola prodotti dalla
manifattura sassone nella prima metà del Settecento: il servizio a decori d’oro
oppure quello in pasta bianca con nature morte di frutta.
Assieme a Meissen si trovano alcune testimonianze di pregio
della produzione di porcellana in area germanica: una rarissima parte di
servizio a cineserie compiuta a Vienna da Claudius Innocentius Du Paquier,
oltre ad esempi di Ludwigsburg, Frankenthal, Höchst, Berlino.
A chiudere la selezione, un nutrito gruppo di tazze e piattini
della manifattura imperiale di Vienna del periodo Sorgenthal, tutte caratterizzate da una
sfolgorante cromia e da un’audace scelta di motivi ornamentali.
Dal
14 giugno al 30 novembre 2014
Ca’
Rezzonico, Venezia
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