giovedì 26 giugno 2014

ART & CULTURE_LE PORCELLANE
di Marino Nani Mocenigo





Correva l’anno 1936. Nino Barbantini presentò a Ca’ Rezzonico una mostra dedicata alle porcellane di Venezia e Nove, documentando un aspetto fino ad allora poco noto della grande stagione del Settecento veneziano. Infatti, pur provenendo da musei e da collezioni private di tutta Italia, gran parte delle opere venivano proprio da Venezia: il prestatore più generoso, un veneziano, il conte Marino Nani Mocenigo, una figura emblematica di collezionista che aveva dedicato la propria esistenza a riunire oggetti in porcellana; un’ossessione che gli avrebbe valso presso i concittadini l’affettuoso epiteto di “conte cicara”.
Alla sua scomparsa la moglie decise di ricordarne la memoria rendendo accessibile quella collezione messa insieme con tanta passione. Le porcellane furono così esposte a Ca’ del Duca dove prese forma un minuscolo ma raffinatissimo museo purtroppo non più visitabile da tempo.
Fieri di quest’heritage e complice la curatela di Marcella Ansaldi e Alberto Craievich, i membri della famiglia hanno deciso di esporle eccezionalmente nelle sale di Ca’ Rezzonico: in mostra, 338 pezzi riferibili alle più importanti manifatture europee, di cui circa un centinaio, fra i quali alcuni splendidi esemplari di Vezzi, due rare caffettiere di Hewelcke e molti dei gruppi figurati, sono realizzati dalla manifattura di Pasquale Antonibon a Nove e da quella Geminiano Cozzi a Venezia. A quest’ultima appartiene anche il delizioso Geografo, forse il pezzo più noto della collezione.
Accanto a questi si possono ammirare alcuni degli esemplari più celebri usciti dalla manifattura di Meissen, modellati da Johann Joachim Kändler e da Peter Reinicke, come Il Baciamano Polacco, La Cinesina, il Cacciatore, oltre ad alcuni sfolgoranti esemplari di servizi da tavola prodotti dalla manifattura sassone nella prima metà del Settecento: il servizio a decori d’oro oppure quello in pasta bianca con nature morte di frutta.
Assieme a Meissen si trovano alcune testimonianze di pregio della produzione di porcellana in area germanica: una rarissima parte di servizio a cineserie compiuta a Vienna da Claudius Innocentius Du Paquier, oltre ad esempi di Ludwigsburg, Frankenthal, Höchst, Berlino.
A chiudere la selezione, un nutrito gruppo di tazze e piattini della manifattura imperiale di Vienna del periodo Sorgenthal, tutte caratterizzate da una sfolgorante cromia e da un’audace scelta di motivi ornamentali.

Dal 14 giugno al 30 novembre 2014

Ca’ Rezzonico, Venezia

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