Gian Paolo Barbieri, padre della fotografia di moda. A lui il plauso d’aver
immortalato i momenti più belli dello
stile, ma soprattutto di quel fenomeno
noto come prêt-à-porter che negli anni ’70 ha
cominciato a muovere i primi passi in un’Italia desiderosa di fare e
sperimentare, e d’averli portati fino ai giorni nostri. Memorabili le sue collaborazioni con i più grandi stilisti del made in
Italy, Gianfranco Ferré, Valentino e Versace in testa, così come il suo contributo imprescindibile nella
definizione corrente della pubblicità di moda, complice l’allestimento
creativo di innovativi set fotografici per campagne realizzate in tandem con il
couturier Valentino.
A lui, al suo estro
creativo e alla sua inconfondibile cifra stilistica il Centro Saint-Bénin di Aosta dedica la mostra “Gianpaolo
Barbieri. La seduzione della moda”, visitabile sino al 2 novembre
prossimo.
Curata da Daria Jorioz e da
Raffaella Ferrari, l’esposizione ripercorre
la carriera del fotografo milanese attraverso 58 scatti di grande formato, che
raccontano la storia della moda dagli anni ‘60 fino ai primi anni Zero:
dalle campagne pubblicitarie per le maison Valentino, Armani, Ferré e Versace,
alle copertine di Vogue, in un percorso
denso di suggestioni che, descrivendo l’evoluzione del suo stile, offre, al
contempo, uno spaccato sulla storia recente della fotografia di moda.
Gian Paolo Barbieri ha
ritratto nel suo studio le icone della moda e del mondo dello spettacolo: dalla
magnifica Audrey Hepburn del 1969 alla top model Veruschka, a Vivienne
Westwood, per arrivare a note celebrità del cinema e dell’arte come Monica
Bellucci, Anjelica Huston, Sophia Loren, Rudolph Nureyev, Jerry Hall,
Gilbert&George.
Nato a Milano nel 1938, ha
contribuito a creare l'immagine di moda, lavorando a stretto contatto con gli
stilisti e le testate di moda più famose. I
suoi scatti glamour sono stati fonte di ispirazione per molte altre firme della
fotografia: nelle sue immagini si ritrova una rigorosa ricerca della perfezione formale e insieme il racconto e la
narrazione di un mondo “altro”, quello della bellezza, del sogno, complici
le sue reminiscenze giovanili maturate nel mondo del cinema in un’operosa
Cinecittà. Un’esperienza quella con la
settima arte che molto influenza la cifra stilistica del fotografo:
numerosi, infatti, sono gli scatti in cui si riscontra un’evidente ispirazione
cinematografica, in cui il set, il
posato da studio, non solo mette in scena, ma racconta come fosse il frame di
un film.
Nel 1961 viene reclutato da Tom Kublin come assistente sui set delle
collezioni francesi di moda: una collaborazione breve a causa della morte
improvvisa dello stesso Kublin. Nel 1965,
invece, ha inizio l’avventura con Vogue: a lui il compito di realizzare la
copertina del primo numero di Vogue Italia. Ed è proprio grazie ai servizi fotografici
per le edizioni italiana, francese, americana e tedesca della rivista che le
grandi firme della moda gli affidano le loro campagne pubblicitarie. Nel 1978 Barbieri è indicato da Stern tra i
quattordici autori che hanno fatto la storia della fotografia di moda. Le
sue fotografie sono esposte in sedi prestigiose in tutto il mondo, al Victoria
and Albert Museum di Londra, alla National Portrait Gallery di Londra e al
Kunstforum di Vienna.
A corollario della mostra, un
catalogo bilingue italiano-francese, che contiene le riproduzioni di tutte le
opere in mostra, i testi di Daria Jorioz e Raffaella Ferrari e un’intervista a
Gian Paolo Barbieri, edito da Allemandi.
Un viaggio per immagini nel
meraviglioso mondo della moda e del made in Italy. Prestigioso compagno di
viaggio, l’obiettivo di Gian Paolo Barbieri, colui che ha cristallizzato
singoli istanti che, letti in successione, riproducono la storia di un Paese,
ma ancora più, della società.
Gian Paolo Barbieri. La
seduzione della moda
Centro Saint-Bénin, Aosta
Fino al 2 novembre 2014
Orari: martedì-domenica 9.30-12.30 / 14.30-18.30, chiuso lunedì
Nessun commento:
Posta un commento